LETTURA Della bylina Vol'ga Vseslav'evič
sono state tramandate undici versioni, con cinque varianti autonome. In esse,
assistiamo alla spedizione di conquista che il bogatyr'
Volch/Vol'ga
Vseslav'evič, alla testa della sua valente družina, intraprende ai
danni di un regno esotico e lontano. Grazie ai suoi poteri di metamorfosi, ne
sconfigge lo car' e ne sposa la carica. Stante l'unità di base del
racconto, le varianti ci forniscono tre diverse destinazioni, e tre diverse
coppie regali:
La denominazione più completa della carica sembra fornita nella
versione compresa nella raccolta di Kirša Danilov (Drevnie rossijskie [6]:
Volch Vseslav'evič),
dove l'eroe si muove verso il «reame indiano», governato dallo car'
Saltyk Stavrul'evič. La
regina è qui presentata con un nome e un doppio patronimico:
Говорила царица Аздяковна,
Молода Елена Александровна... |
Govorila carica Azdjakovna,
moloda Elena Aleksandrovna... |
Diceva la carica Azdjakovna,
la giovane Elena Aleksandrovna... |
Kirša Danilov: Drevnie rossijskie [6]: Volch
Vseslav'evič
[114-115] |
Nella tradizione russa, Elena è un nome femminile presente soprattutto
nelle fiabe. Ad esempio, è il nome della fanciulla che sposa il giovane
carevič Ivan nella skazka
dell'Uccello di Fuoco. Non va dunque preso in senso etimologico: è il segnale con la quale la
fiaba trasmette l'immagine di una dama bellissima, in questo caso degna
– al pari del suo archetipo omerico – di essere ragione di scontro armato tra
due paesi, e quindi tra due uomini di stirpe regale, Volch
e Saltyk.. Non è forse un caso
che, le varie versioni della bylina, tendono a trasmetterci non tanto il
nome della donna, quanto il suo patronimico.
Nella versione di Danilov, la carica è denominata con due
patronimici: Aleksandrovna e Azdjakovna/Azvjakovna. Essa si limita
ad avvertire il marito, lo car' indiano
Saltyk Stavrul'evič, della
nascita a Kiev di Volch Vseslav'evič,
destinato ad essere suo rivale.
Nella versione che apre la raccolta di P.I. Rybnikov (Pěsni sobrannyja
[1]: O Vol'gě Buslaevičě), a sua volta simile a
un testo presente in quella di Hilferding (Onežskie byliny [15]: Vol'ga),
la donna viene chiamata con il solo patronimico di Pantalovna, ed è sposa di un non ben precisato «sultano turco» [turec-santal]. Per tre
volte, costui accenna al suo progetto di attaccare la Rus' e ogni volta la regina
Pantalovna lo avverte
che andrà incontro a una disfatta. Infuriato, il sultano la colpisce in volto e la scaglia al suolo.
In Danilov [6], l'avvertimento della carica
Elena
Aleksandrovna non suscita alcuna reazione da parte del sovrano suo sposo, né fa intendere
in alcun modo che la carica venga
percossa. Tuttavia, alla fine della bylina, quando Volch
cattura lo car', lo apostrofa dicendo: «Nessuno mai picchia o punisce voi,
maestà!» [A i vas-to, carei, ne ne byot, ne
kaznjat] e lo sbatte al suolo, uccidendolo. Questo dettaglio, presente soltanto in Danilov,
acquista un senso solo se teniamo conto del racconto di Rybnikov, in cui Volch,
trasformatosi in falco,
aveva assistito alla scena in cui lo car' aveva colpito la sua sposa,
spiegando la ragione per cui
riserva a Saltyk
lo stesso brutale trattamento. Se non conoscessimo la
versione di Rybnikov, la battuta di Volch
nella versione di Danilov sarebbe del tutto incomprensibile.
In una seconda versione della bylina presente nella raccolta di Rybnikov
(Pěsni sobrannyja [2]: O Vol'gě Veslav'evičě),
a sua volta assai simile a un testo presente in
quella di Hilferding (Onežskie byliny [15]: Vol'ga),
la regina è conosciuta con il patronimico di Davyd'evna; il suo sposo ha
nome Saltan Beketovič e
regna sull'Orda d'Oro.
La mancanza di un preciso nome/patronimico è indice del fatto che la figura
della regina va vista come un semplice cliché fiabesco, a cui non serve
maggiore spessore. Sappiamo che ha capacità profetiche, che è bellissima (non
per nulla Danilov la chiama Elena), e che è evidentemente di stirpe
regale, così come vorrebbe indicare il suo patronimico. Aleksandrovna
fa ovviamente pensare ad Alessandro Magno, la cui spedizione in India è stato
oggetto di tante leggende iraniche e caucasiche (si è ipotizzato che la spedizione di
Vol'ga contenga più di un riferimento al
condottiero macedone). Azdjakovna/Azvjakovna è più difficile da definire.
Stessa cosa per Pantalovna. Al contrario, Davyd'evna sembra
suggerire riferimenti con il re biblico David, anche se è arduo stabilire la
logica di tale scelta nella bylina, se non come riferimento sia alle
capacità profetiche della protagonista, che a una vaga idea di oriente lontano
nel tempo e nello spazio.
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