SCHEDARIO

SLAVI
Russi

MITI SLAVI
Elena Aleksandrovna
ELENA ALEKSANDROVNA
In una bylina, carica del «reame indiano» e sposa dello car' Saltyk Stavrul'evič. Dotata di capacità profetiche, in ultimo diviene moglie dell'eroe Volch Vseslav'evič.

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FONTI

Russo

Елена Александровнa Aздяковна
Elena Aleksandrovna Azdjakovna

Елена Александровна Aздяковна
Aзвяковна

Danilov [6]
  Панталовна
Pantalovna

Панталовна

Rybnikov [1]
Hilferding [91]
  Давыдьевна
Davyd'evna

Давыдьевна

Rybnikov [2]
Hilferding [15]

LETTURA

Della bylina Vol'ga Vseslav'evič sono state tramandate undici versioni, con cinque varianti autonome. In esse, assistiamo alla spedizione di conquista che il bogatyr' Volch/Vol'ga Vseslav'evič, alla testa della sua valente družina, intraprende ai danni di un regno esotico e lontano. Grazie ai suoi poteri di metamorfosi, ne sconfigge lo car' e ne sposa la carica. Stante l'unità di base del racconto, le varianti ci forniscono tre diverse destinazioni, e tre diverse coppie regali:

India
Orda d'Oro
Turchia

Car' Saltyk Stavrul'evič
Car' Saltan Beketovič
Sultano turco [turec-santal]
Carica Elena Aleksandrovna Azdjakovna
Carica Davyd'evna
Carica Pantalovna

La denominazione più completa della carica sembra fornita nella versione compresa nella raccolta di Kirša Danilov (Drevnie rossijskie [6]: Volch Vseslav'evič), dove l'eroe si muove verso il «reame indiano», governato dallo car' Saltyk Stavrul'evič. La regina è qui presentata con un nome e un doppio patronimico:

Говорила царица Аздяковна,
Молода Елена Александровна...

Govorila carica Azdjakovna,
moloda Elena Aleksandrovna..
.

Diceva la carica Azdjakovna,
la giovane Elena Aleksandrovna...

Kirša Danilov: Drevnie rossijskie [6]: Volch Vseslav'evič [114-115]

Nella tradizione russa, Elena è un nome femminile presente soprattutto nelle fiabe. Ad esempio, è il nome della fanciulla che sposa il giovane carevič Ivan nella skazka dell'Uccello di Fuoco. Non va dunque preso in senso etimologico: è il segnale con la quale la fiaba trasmette l'immagine di una dama bellissima, in questo caso degna – al pari del suo archetipo omerico – di essere ragione di scontro armato tra due paesi, e quindi tra due uomini di stirpe regale, Volch e Saltyk.. Non è forse un caso che, le varie versioni della bylina, tendono a trasmetterci non tanto il nome della donna, quanto il suo patronimico.

Nella versione di Danilov, la carica è denominata con due patronimici: Aleksandrovna e Azdjakovna/Azvjakovna. Essa si limita ad avvertire il marito, lo car' indiano Saltyk Stavrul'evič, della nascita a Kiev di Volch Vseslav'evič, destinato ad essere suo rivale.

Nella versione che apre la raccolta di P.I. Rybnikov (Pěsni sobrannyja [1]: O Vol'gě Buslaevičě), a sua volta simile a un testo presente in quella di Hilferding (Onežskie byliny [15]: Vol'ga), la donna viene chiamata con il solo patronimico di Pantalovna, ed è sposa di un non ben precisato «sultano turco» [turec-santal]. Per tre volte, costui accenna al suo progetto di attaccare la Rus' e ogni volta la regina Pantalovna lo avverte che andrà incontro a una disfatta. Infuriato, il sultano la colpisce in volto e la scaglia al suolo.

In Danilov [6], l'avvertimento della carica Elena Aleksandrovna non suscita alcuna reazione da parte del sovrano suo sposo, né fa intendere in alcun modo che la carica venga percossa. Tuttavia, alla fine della bylina, quando Volch cattura lo car', lo apostrofa dicendo: «Nessuno mai picchia o punisce voi, maestà!» [A i vas-to, carei, ne ne byot, ne kaznjat] e lo sbatte al suolo, uccidendolo. Questo dettaglio, presente soltanto in Danilov, acquista un senso solo se teniamo conto del racconto di Rybnikov, in cui Volch, trasformatosi in falco, aveva assistito alla scena in cui lo car' aveva colpito la sua sposa, spiegando la ragione per cui riserva a Saltyk lo stesso brutale trattamento. Se non conoscessimo la versione di Rybnikov, la battuta di Volch nella versione di Danilov sarebbe del tutto incomprensibile.

In una seconda versione della bylina presente nella raccolta di Rybnikov (Pěsni sobrannyja [2]: O Vol'gě Veslav'evičě), a sua volta assai simile a un testo presente in quella di Hilferding (Onežskie byliny [15]: Vol'ga), la regina è conosciuta con il patronimico di Davyd'evna; il suo sposo ha nome Saltan Beketovič e regna sull'Orda d'Oro.

La mancanza di un preciso nome/patronimico è indice del fatto che la figura della regina va vista come un semplice cliché fiabesco, a cui non serve maggiore spessore. Sappiamo che ha capacità profetiche, che è bellissima (non per nulla Danilov la chiama Elena), e che è evidentemente di stirpe regale, così come vorrebbe indicare il suo patronimico. Aleksandrovna fa ovviamente pensare ad Alessandro Magno, la cui spedizione in India è stato oggetto di tante leggende iraniche e caucasiche (si è ipotizzato che la spedizione di Vol'ga contenga più di un riferimento al condottiero macedone). Azdjakovna/Azvjakovna è più difficile da definire. Stessa cosa per Pantalovna. Al contrario, Davyd'evna sembra suggerire riferimenti con il re biblico David, anche se è arduo stabilire la logica di tale scelta nella bylina, se non come riferimento sia alle capacità profetiche della protagonista, che a una vaga idea di oriente lontano nel tempo e nello spazio.

FONTI

Vol'ga Veslav'evič
   • Kirša Danilov: Drevnie rossijskie [6]: Volch Veslav'evič
   • Rybnikov: Pěsni sobrannyja [1]: O Vol'gě Buslaevičě = Hilferding: Onežskie byliny [91]: Vol'ga
   • Rybnikov: Pěsni sobrannyja [2]: O Vol'gě Veslav'evičě Hilferding: Onežskie byliny [15]: Vol'ga
   • Guljaev: Byliny i istoričeskie pesni [35]
   • Ončunov:
Pečorskie byliny [84]
   • Markov:
Belomorskie byliny [51]
   • Krjukova:
Byliny [I: 39] = Sokolov: Onežskie byliny [48]
   • Konaškov:
Skazitel [12]

BIBLIOGRAFIA
 | RIFERIMENTI
IMMAGINI
     
La vittoria di Volch
Boris Ol'šanskij
Volch trasforma i suoi guerrieri in formiche
Georgij N. Judin
     
PAGINE
Vol'ga Vseslav'evič - Guerriero e stregone

Creazione pagina: 15.03.2011
Ultima modifica: 24.11.2011

 
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