LETTURA Della bylina Vol'ga Vseslav'evič
sono state tramandate undici versioni, con cinque varianti autonome. In esse,
assistiamo alla spedizione di conquista che il bogatyr'
Volch/Vol'ga
Vseslav'evič, alla testa della sua valente družina, intraprende ai
danni di un regno esotico e lontano. Grazie ai suoi poteri di metamorfosi, ne
sconfigge lo car' e ne sposa la carica.
La nascita dell'eroe è tuttavia contenute in due sole versioni, le uniche
conservate integralmente: quella presente della
raccolta di Kirša Danilov (Drevnie rossijskie [6]: Volch Veslav'evič),
e quella che apre la raccolta di P.I. Rybnikov (Pěsni sobrannyja
[1]: O
Vol'gě Buslaevičě). Una trascrizione di quest'ultima è
anche
presente nella raccolta di Aleksandr F. Hilferding (Onežskie byliny
[91]: Vol'ga).
Detto questo, la versione di Danilov è l'unica che faccia il nome della
madre di
Volch, la knjažna
Marfa Vseslav'evna, e riferisca il mito del concepimento soprannaturale
dell'eroe. Marfa passeggiava infatti in un verde giardino – così racconta la bylina – quando da
una pietra balzò su un serpente che s'attorcigliò intorno alla gamba della
fanciulla e le batté la coda sulla coscia. In tal modo la knjažna concepì un figlio.
La scena del
concepimento di
Volch è pervasa da un'atmosfera magica e sensuale:
По саду, саду зеленому,
ходила-гуляла молода княжна Марфа Всеславьевна,
она съ каменю скочила на лютова змѣя;
обвивается
лютой змѣй
около чебота зеленъ сафьянъ,
около чулочика шелкова,
хоботомъ бьетъ по бѣлу стегну.
А втапоры княгиня поносъ
понесла,
а поносъ понесла и дитя родила. |
Po sadu, sadu zelenomu,
chodila-guljala moloda knjažna
Marfa Vseslav'evna,
ona s kamenju skočila na ljutova změja;
obvivaetsja ljutoj změj
okolo čebota zelen saf'jan,
okolo čuločika šelkova,
chobotom b'et po běly stegny.
A vtapory knjaginja ponos ponesla,
a ponos ponesla i ditja podila. |
In un
giardino, in un verde giardino, passeggiava una principessa, la principessa
Marfa Vseslav'evna; da una pietra saltò su un fiero serpe,
in spire s'attorce il fiero serpe allo stivale di verde marocchino, tutt'intorno alla calza di seta,
con la coda sferza la sua bianca coscia. A quel punto concepì la principessa s'ingravidò e die' alla luce un figlio. |
Kirša Danilov: Drevnie rossijskie [6] > Volch
Vseslav'evič
[1-10] |
Essendo
figlio di una principessa e di uno změj (la parola russa viene
utilizzata sia nell'accezione di «serpente» che in quella di «drago», accezioni
che vengono a confondersi nella figura indeterminata di un essere malvagio e in
odore di paganesimo),
Volch si muove in bilico tra due mondi. Il suo sangue
è sangue pagano, stregonesco. Egli è una sorta di lupo mannaro capace di inaudite
trasformazioni.
А и на
небѣ просвѣтя свѣтелъ мѣсяцъ,
а в Кіевѣ родился могучъ богатырь,
какъ бы молоды Вольхъ Всеславьевичь |
A i na nebě prosvětja světel měsjac,
a v Kǐevě rodilsja moguč bogatyr',
kak by molody Vol'ch Vseslav'evič'. |
E in cielo risplendé la luce della luna e nacque a Kiev un possente
bogatyr' e fu quegli il giovane
Volch Veslav'evič
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Kirša Danilov: Drevnie rossijskie
[6]: Volch
Vseslav'evič [8-10] |
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