LINGUE

GERMANI
Scandinavi

MITI GERMANICI
GRAMMATICA NORRENA
GLI AVVERBI
INDICE
§ 5.1 - Gli avverbi.

In norreno, vi è un gran numero di avverbi tratti da aggettivi forti appartenenti a tutti i modelli di declinazione: mjók «molto», lítt «poco», saman «insieme», sjaldan «di rado», vel «bene», gǫrla «precisamente», varla «a stento», lengi «a lungo», nóttom «di notte», hríðom «spesso», e così via. Sono in genere indeclinabili.

Così come è possibile formare aggettivi dai sostantivi tramite il suffisso -legr, gli avverbi si formano con l'analogo suffisso -lega. Per esempio: dall'aggettivo vænlegr «promettente» si deriva l'avverbio vænlega «in modo promettente».

§ 5.2 - Avverbi di luogo.

Gli avverbi di luogo in norreno si distinguono a seconda dei concetti dello stato in luogo, del moto a luogo e del moto da luogo.

Valgano i seguenti esempî:

stato in luogo moto a luogo moto da luogo
hvar «dove» hvert «dove» hvaðan «da dove»
heima «in casa» heim «verso casa» heiman «da casa»
úti «fuori» út «fuori» útan «da fuori»
inni «dentro» inn «dentro» innan «da dentro»
undir «sotto» undan «da sotto»
uppi «sopra» upp «sopra» ofan «da sopra»
hér «qui» heðra «qui» heðan «da qui»
þar «là» þadra «là» þadan «da là»
aptr «indietro» aptan «da dietro»
niðr «in basso» neðan «dal basso»
§ 5.3 - I punti cardinali.

I punti cardinali in norreno sono: norðri «nord», suðri «sud», austri «est» e vestri «ovest»: così nella mitologia scandinava si chiamavano i quattro nani che sorreggevano il cielo ai quattro punti cardinali.

Riguardo al movimento nell'una o nell'altra direzione cardinale, il norreno preferisce esprimersi indicando la direzione di provenienza: norðan «da settentrione» vuol dire «verso sud»; sunnan «da meridione» vuol dire «verso nord»; vestan «da occidente» vuol dire «verso est», e austan «da oriente» vuol dire «verso ovest».

(Per il comparativo ed il superlativo dei punti cardinali, § 4.6.)

§ 5.4 - Comparativo e superlativo degli avverbi.

Per la comparazione degli avverbî ci si avvale, in norreno, degli stessi infissi che caratterizzano la comparazione degli aggettivi (§ 4.6): comparativo in -(a)r, superlativo in -(a)st. Ma poiché gli avverbi non declinano, mancano le desinenze della declinazione.

L'uso dei due suffissi è, negli avverbi, identico a quello degli aggettivi.

Spesso, i suffissi -(a)r e -(a)st si presentano in forma piena:

  positivo comparativo superlativo
«spesso» opt optar optast
«tardi» síð síðar síðast
«onorevolmente» virðolega virðolegar virðolegast

Anche negli avverbi in -lega, -(a)r e -(a)st sono sempre in forma piena.

Altre volte, però, la -a- viene perduta e i due suffissi si presentano in forma sincopata:

  positivo comparativo superlativo
«avanti» fram fremr fremst
«a lungo» lengi lengr lengst
«in breve» skamt ske(m)r skemst
«vicino» nær nærr næst
«prontamente» gǫrva gørr gørst
§ 4.5 - Comparazione suppletivistica degli avverbi.

La comparazione suppletivistica degli avverbi è così rappresentata:

positivo comparativo superlativo
gjarna «volentieri» heldr «piuttosto» efstr «soprattutto»
illa «male» verr «peggio» verst «pessimamente»
lítt «poco» minnr «meno» minzt «minimamente»
mjǫk «molto» meirr «più» mest «assai»
vel «bene» betr «meglio» bazt «ottimamente»

Vi sono poi due forme di comparativo e superlativo senza il corrispondente positivo:

positivo comparativo superlativo
fyrr «prima» fyrst «anzitutto»
síðr «meno» sizt «da ultimo»
Sezione: Rubriche - Galiana.
Rubrica: Lingue - Turris Babel.
Area: Germanica - Brynhilldr.
Compilato da: Oliviero Canetti.

Creazione pagina: 22.06.2009
Ultima modifica: 18.02.2017

 
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