SCHEDARIO

GERMANI
Scandinavi

MITI GERMANICI
Byrgir
BYRGIR
La sorgente al quale si stavano recando i due figli di ViðfinnrBil e Hjúki, quando Máni li rapì affinché lo aiutassero a regolare le fasi lunari.

* * *

 
FILOLOGIA
ORTOGRAFIA

  ORTOGRAFIA
NORMALIZZATA
LEZIONE DEI
MANOSCRITTI

MSS.

Norreno Byrgir Byrger
Byrgır
Burgır
Byggvır
[W]
[Rs]
[T]
[U]

ETIMOLOGIA

Byrgir. Toponimo.

Probabilmente da connettere col norreno byrgi «luogo chiuso, recinto» (cfr. anglosassone byrgen «sepolcro»). Come verbo, byrgja vuol dire «rinchiudere, seppellire» (cfr. anglosassone byrġan, inglese to bury «seppellire»).

LETTURATURA

La sorgente di Byrgir è citata da Snorri nel racconti di Bil e Hjúki:

Máni stýrir gǫngu tungls ok ræðr nýjum ok niðum. Hann tók tvau bǫrn af jǫrðunni er svá heita: Bil ok Hjúki, er þau gengu frá brunni þeim er Byrgir heitir ok báru á ǫxlum sér sá er heitir Sǿgr, en stǫngin Símul. Viðfinnr er nefndr faðir þeira. Þessi bǫrn fylgja Mána, svá sem sjá má af jǫrðu. Máni [...] prese dalla terra due fanciulli, chiamati Bil e Hjúki, mentre si allontanavano dalla fonte chiamata Byrgir e portavano sulle loro spalle il secchio chiamato Sægr e il bastone Simul. Viðfinnr si chiama il loro padre. Questi fanciulli seguono Máni, come si può vedere dalla terra.
Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [11]
FONTI

Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [11]

BIBLIOGRAFIA ►
RIFERIMENTI
PAGINE
Il tempo e gli elementi - Lupi che corrono in cielo

Creazione pagina: 01.01.2009
Ultima modifica: 01.06.2013

 
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