Niðavellir

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Niðavellir

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ORTOGRAFIA
NORMALIZZATA

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FORMA DEI
MANOSCRITTI

 
Norreno Niþavellir (Niðavellir) Niþa vollom (dat. pl.) Edda poetica
NIÐAVELLIR  

DEFINIZIONE

Nella mitologia scandinava, una regione situata a nord, evidentemente abitata dai nani [Dvergar]. Vi si trova infatti la dimora d'oro rosso della stirpe di Sindri.
Confusa da Snorri con Niðafjöll.

 
EXCURSUS

ETIMOLOGIA

Niðavellir, letteralmente «pianure, campi della luna nuova».
La parola n in norreno sta per «luna nuova», come nel verso «luna piena e luna nuova | crearono gli dèi propizi | per segnare agli uomini il tempo» [ný ok nið | skópo nýt regin | öldom at ártali] (Discorso di Vafþrúðnir [25]). Si noti che Nýi e Níði sono anche i nomi di due nani, allitterati nella formula «Nýi ok Níði», che nel complesso significa «luna piena e luna nuova» (Profezia della Veggente [11] | L'inganno di Gylfi [14: xvii]).
Vellir è plurale di völlr
«pianura, campo».
L'espressione
Niðavellir può essere dunque interpretato come «pianure oscure», forse perché sotterranee. O forse perché, essendo rivolte a nord, si trovano in direzione opposta alla luce del sole.

LETTURA

Delle distese di Niðavellir si fa riferimento in un'unica fonte, la Profezia della Veggente. Qui, nell'ambito di una serie di strofe dedicate a una vivida e lugubre descrizione delle regioni infere, compare questa semistrofa:

Stóð fyr norðan
á Niðavöllum
salr ór golli
Sindra ættar...
.Sta verso nord
nelle Niðavellir
la corte d'oro
della stirpe di Sindri...
 Edda poetica > Profezia della Veggente [37]

Snorri effettua una riscrittura in prosa di questo passo, ma localizza questo mitico luogo nel futuro escatologico dopo il ragnarök:

Sá er ok góðr salr er stendr á Niðafjöllum, görr af rauðu gulli, sá heitir Sindri. Í þessum sölum skulu byggja góðir menn ok siðlátir.

Sarà un buon luogo quello che si trova nei Níðafjöll, fatto con oro rosso e che si chiama Sindri. In quella dimora vivranno gli uomini buoni e i giusti.

Snorri Sturluson: Edda in prosa > L'inganno di Gylfi [52]

Snorri mostra tuttavia di confondere le Níðavellir con i Níðafjöll, che costituiscono la regione infernale da cui emerge il serpente Níðhöggr alla fine del poema (Profezia della Veggente [66]). Inoltre fraintende il nome della dimora con quello del nano, Sindri, la cui stirpe - secondo la Profezia - dimorava appunto nelle Níðavellir.

FONTI

Edda poetica > Profezia della Veggente [37]
Cfr. Snorri Sturluson: Edda in prosa > L'inganno di Gylfi [52]
RIFERIMENTI INTERNI

Creazione pagina: 01.01.2007
Ultima modifica: 30.06.2007

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