ETIMOLOGIA Bláinn, gigantonimo.
«Azzurro [come il mare]» (?). O forse, da leggersi come «scuro, livido», con
riferimento allo stato cadaverico (Meli 2008).
- Bláinn | Dal sostantivo bláinn «scuro, blu,
nero», con
riferimento al profondo azzurro del cielo e del
mare (cfr. blár «blu, azzurro»), da un protogermanico
blǣwaz, a sua volta da un indoeuropeo *BʰLĒW-/*BʰLĀW
(Polia 1983).
Il nome di questo gigante sembra essere un appellativo per «mare», come testimoniano i composti
bláfold «terra azzurra» e bladúfa «onda azzurra» (kenningar
per indicare il «mare»), e di conseguenza bláins leggr «gamba
dell'azzurro» (kenning per «scoglio»).
Si noti che la grafia Bláins
(genitivo) è attestata nel
manoscritto Hauksbók [H]
della
Vǫluspá,
mentre il Codex Regius [R]
riporta Blám. Analogamente, nella
Prose Edda
di Snorri, la grafia Bláinn
è attestata soltanto nel Codex Wormianus
[W]; negli altri tre codici si
trova invece Blám. Quest'ultima va intesa come una
cacografia (m al
posto di ın è un lapsus piuttosto comune nei
codici medievali, in cui non
usava mettere ancora il puntino
sulla «i»). |
LETTERATURA Il nome Bláinn è citato nella
Vǫluspá, là dove si
parla della nascita dei nani,
dove si dice che costoro
dovettero essere creati
«dal sangue di
Brimir
| e
dagli ossi di
Bláinn».
...hvárt skyldi dverga
dróttir skepja
ór Brimis
blóði
ok ór Bláins
leggjum. |
...chi dovesse dei nani
le schiere foggiare
dal sangue di
Brimir
e dagli ossi di
Bláinn. |
Ljóða
Edda >
Vǫluspá
[9] |
Poiché, stando a Snorri, i
nani erano sorti spontaneamente
nelle profondità della terra,
come vermi nelle carni
putrefatte del gigante
Ymir,
e solo in seguito gli dèi
concessero loro sapienza e
discernimento, si è voluto
dedurre che sia
Brimir
che Bláinn
fossero epiteti
dello stesso
Ymir. I
nomi sono infatti impiegati in
due kenningar dove «sangue
di Brimir»
è probabile metafora a indicare
il mare, mentre «ossi di
Bláinn» a significare le montagne. L'uno e
l'altro concetto sono espressi da alcune kenningar attestate nella
poesia scaldica: ad esempio brimir blóðugr
«onda insanguinata» indica il mare, laddove
il sangue altro non è che quello di
Ymir; analogamente, bláins leggr «gamba
dell'azzurro», indica lo scoglio o le rocce (Meli 2008).
Nel
loro parallelismo, i due semiversi «dal
sangue di
Brimir
| e
dagli ossi di
Bláinn»
sembrano indicare che i nani sarebbero
nati dagli elementi che
costituiscono la terra.
La medesima strofa (Vǫluspá
[9]) è anche citata da Snorri
(Gylfaginning
{15}),
pur senza altre spiegazioni e
varianti..
Sembra probabile che il nome
Bláinn
si riferisca a un gigante
primordiale, probabilmente da
identificare con lo stesso
Ymir,
dalle cui ossa trasformate in
roccia sarebbe discesa la
stirpe dei nani. Si noti
tuttavia che è le þulur attestano
un nano a nome
Bláinn,
forse a suggerire una
confusione originaria tra
giganti e nani quali creature
del mondo litico.
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