SCHEDARIO

GERMANI
Scandinavi

MITI GERMANICI
Ymir
Brimir
BRIMIR
Nome di un gigante primordiale, apparentemente uguale a Ymir. I nani pare fossero stati creati nel suo sangue. Aveva una sala da birra, in un luogo chiamato Ókólnir «mai freddo».

* * *

 
MITOLOGIA
MITI
  • I nani vennero creati dal sangue di Brimir.
  • Possedeva una sala da birra, in Ókólnir.
  • Secondo Snorri, il nome Brimir era in realtà quello della sala stessa.
ATTRIBUTI
Sala Ókólnir 
FILOLOGIA
ORTOGRAFIA

  ORTOGRAFIA
NORMALIZZATA
LEZIONE DEI
MANOSCRITTI

FONTI

Norreno Brimir Brimer
Brimir
Ljóða Edda | Prose Edda

ETIMOLOGIA

Brimir, gigantonimo.

  • Forse dal norreno brim «onda, frangente, marea», a sua volta un indoeuropeo *BHER- che indicava il «levarsi ondeggiando» dell'acqua e della fiamma. (Polia 1983)
LETTERATURA

Il nome Brimir è citato ben due volte nella Vǫluspá. La prima occorrenza e là dove si parla della nascita dei nani, dove si dice che costoro dovettero essere creati «dal sangue di Brimir | e dagli ossi di Bláinn».

...hvárt skyldi dverga
dróttir skepja
ór Brimis blóði
ok ór Bláins leggjum.
...chi dovesse dei nani
le schiere foggiare
dal sangue di Brimir
e dagli ossi di Bláinn.
 Ljóða Edda > Vǫluspá [9]

Poiché, stando a Snorri, i nani erano sorti spontaneamente nelle profondità della terra, come vermi nelle carni putrefatte del gigante Ymir, e solo in seguito gli dèi concessero loro sapienza e discernimento, si è voluto dedurre che sia Brimir che Bláinn fossero epiteti dello stesso Ymir. I nomi sono infatti impiegati in due kenningar dove «sangue di Brimir» è probabile metafora a indicare il mare, mentre «ossi di Bláinn» a significare le montagne. L'uno e l'altro concetto sono espressi da alcune kenningar attestate nella poesia scaldica: ad esempio brimir blóðugr «onda insanguinata» indica il mare, laddove il sangue altro non è che quello di Ymir; analogamente, bláins leggr «gamba dell'azzurro», indica lo scoglio o le rocce (Meli 2008). Nel loro parallelismo, i due semiversi «dal sangue di Brimir | e dagli ossi di Bláinn» sembrano indicare che i nani sarebbero nati dagli elementi che costituiscono la terra.

La medesima strofa (Vǫluspá [9]) è anche citata da Snorri (Gylfaginning {15}), pur senza altre spiegazioni e varianti.

Più oltre, la Vǫluspá, in un lugubre passo dove viene tracciata rapidamente la topografia degli inferi, afferma che Brimir avesse una «sala da birra» [bjórsalr] in un posto chiamato Ókólnir «mai freddo».

...en annarr stóð
á Ókólni,
bjórsalr jǫtuns,
en sá Brimir heitir.
...una seconda [dimora] si trova
in Ókólnir
sala da birra del gigante
che è chiamato Brimir.
 Ljóða Edda > Vǫluspá [37]

Nella Prose Edda, Snorri tenta una spiegazione di questo brano, e afferma che, dopo la fine del mondo, una delle più accoglienti dimore escatologiche in cui andranno ad abitare gli uomini buoni e giusti, si troverà nel cielo di Gimlé. Là – dice Snorri, fraintendendo Vǫluspá [37] – si trova una sala da birra chiamata «Brimir»:

Bazt er þá at vera á Gimlé á himni, ok allgott er til góðs drykkjar þeim er þat þykkir gaman í þeim sal er Brimir heitir, hann stendr ok á himni [á Ókólni]. Il miglior [luogo] per abitarvi sarà Gimlé, nel cielo, ottimo per buone bevute, per coloro che là troveranno piacere, in quella sala che si chiama Brimir e sta in cielo [a Ókólnir].
Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [52]

Nello Skáldskaparmál, Snorri tenta una spiegazione evemeristica di tale sala, giocando sull'assonanza tra Brimir e Priamus, ma con risultati, bisogna dire, assai poco convincenti:

Priamus konungr í Troju var hǫfðingi mikill yfir ǫllum her Tyrkja ok hans synir váru tignastir af ǫllum her hans. Sá salr hinn ágæti er Æsir kǫlluðu Brimis sal eða bjórsal, þat var hǫll Priamus konungs. Re Priamo a Troia fu un grande condottiero per tutta la moltitudine dei Turchi e i suoi figli erano i più rinomati di tutta la sua armata. Quella meravigliosa sala che gli Æsir chiamarono «sala di Brimir» o «sala da birra» [bjórsal], questa era la hǫll di re Priamo.
Snorri Sturluson: Prose Edda > Skáldskaparmál [8]

Un Brimir è infine citato in una strofa assai oscura inclusa nel «catalogo delle rune» presente nel Sigdrífumál.

Á bjargi stóð
með Brimis eggjar,
hafði sér á hǫfði hjalm;
þá mælti Mímis hǫfuð
fróðligt it fyrsta orð
ok sagði sanna stafi.
Sul monte stava
con la «lama di Brimir»,
sulla sua testa un elmo.
Allora pronunciò la testa di Mímir
con sapienza la prima parola
e disse parole di verità.
 Ljóða Edda > Sigdrífumál [14]

Il nome è qui incluso nell'oscura kenning «lama di Brimir» [Brimis eggjar], il cui significato continua a sfuggire. Non è nemmeno detto chi sia colui che impugna tale «lama»: forse lo stesso Óðinn. Né è chiaro quale sia il collegamento tra la figura ritta sul monte e la testa di Mímir citata subito dopo.

Chi sia questo Brimir non è tuttora chiaro. L'annotazione in Vǫluspá [37], secondo la quale i nani sarebbero stati creati dal suo sangue, potrebbe avvicinarlo a Ymir. D'altronde, il riferimento alla «sala da birra», unito al fatto che il nome di Brimir è etimologicamente legato alle onde dell'oceano, fa pensare piuttosto ad Ægir. L'una e l'altra ipotesi rimangono assai fragili.

FONTI

Ljóða Edda > Vǫluspá [9 | 37]
Ljóða Edda > Sigdrífumál [14]
Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [14: {15} | 52]
Snorri Sturluson: Prose Edda > Skáldskaparmál [8]

BIBLIOGRAFIA
RIFERIMENTI
PAGINE
Nani, dalla terra - Nascita del popolo del sottosuolo

Creazione pagina: 01.01.2009
Ultima modifica: 18.05.2012

 
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