ETIMOLOGIA Søkkvabekkr. Toponimo.
Forse di origine pre-islandese, l'apparente significato del termine è «panca sommersa», probabilmente
nel senso di «[sala dalle] panche sommerse».
- søkkva- | Da correlare al verbo søkkva «sprofondare,
affondare, sommergere». Cfr.
anglosassone sincan > inglese to sink «affondare»; tedesco sinken
«affondare»; danese
synke «inghiottire», norvegese synke «affondare». Ulfila rende con il gotico
siggqan il greco
bythízō «andare a fondo». Da søkkva deriva un identico verbo con
significato causativo, «far affondare, immergere».
- -bekkr | Sostantivo maschile che può avere in norreno due significati.
(α) Il primo è «panca»,
a indicare le lunghe panche senza schienale che venivano usate nella hǫll
per sedersi ai tavoli. Il termine deriva da un protogermanico *bankiz. Cfr. antico alto tedesco banch
> tedesco Bank; antico sassone bank; olandese bank
«panca, banco»; anglosassone benċ
> inglese
bench «panchina, panca» e bank «banca».
La forma norrena *benkr
> bekkr si è evidentemente prodotta per assimilazione; da cui, danese bænk «banco», svedese bänk «panca, banco». La
radice germanica è entrata nelle lingue neolatine (italiano banco, banca, panca; spagnolo e portoghese banco;
francese e provenzale banc) e celtiche (irlandese
beinc; cornico benck).
(β)
Il secondo è raro in islandese e compare solo in contesti poetici con il
significato di «rivoletto, ruscello». Unica eccezione prosastica, la frase
proverbiale þar er bekkr á
milli, «c'è in mezzo un ruscello», per indicare due persone che non
riescono a raggiungersi (Cleasby ~ Vigfússon 1874). Cfr. tedesco Bach «ruscello»
e olandese beek; inglese beck «ruscello»; danese bæck, svedese
bäck e norvegese bekk
«ruscello». Il termine è desueto in islandese moderno ed è
sentito come un danesismo.
Il senso del toponimo Søkkvabekkr cambia a seconda di
quale dei due significati diamo al termine bekkr. La lettura «panca
sommersa» suggerisce una
dimora o una hǫll posta accanto o sotto le acque, dove
Óðinn
e Sága si trovano ogni giorno per bere insieme. L'interpretazione potrebbe essere avvalorata dalla strofa
Grímnismál [7],
dove sono citate «gelide onde» [svalar unnir] rumoreggiare sopra
Søkkvabekkr. Anche se ammettiamo, tuttavia, che Søkkvabekkr sia una
sala da birra posta sotto le acque, ci manca il mito che ne dia una
giustificazione. È forse da identificare con la bjǫrsalr di
Ægir? E Sága
è forse una divinità marina?
Gianna Chiesa Isnardi propone addirittura, seppure con molte incertezze, la
possibilità che il termine Søkkvabekkr si riferisca a una nave
naufragata. (Isnardi 1991) La lettura di
Søkkvabekkr nel senso di «ruscello sommerso» – o forse, intendendo il
verbo søkkva nella sua forma causativa, quindi «ruscello che sommerge» –
ha il vantaggio di mettere insieme due termini semanticamente
affini, ma il senso generale rimane assai oscuro e, comunque, più lontano dai dati forniti
dal Grímnismál. |
LETTERATURA Di un toponimo chiamato Søkkvabekkr
tratta innanzitutto nel
Grímnismál, dov'è detto essere il quarto
delle dodici – in realtà tredici – regioni celesti che compongono il mondo degli
Æsir:
Søkkvabekr heitir enn
fjórði,
en þar svalar knego
unnir yfir glymja;
þar þau Óðinn ok Sága
drekka um alla daga
glǫð or gullnom kerom. |
Søkkvabekkr si chiama la
quarta [dimora],
là dove possono gelide
onde sopra scrosciare.
Là
Óðinn
e Sága
bevono tutti i giorni,
lieti, in coppe d'oro. |
Ljóða Edda
>
Grímnismál [7] |
Stando a questo passo,
Søkkvabekkr risulta essere una dimora sommersa dalle onde (yfir è
chiaramente «sopra»), per quanto alcune
traduzioni cerchino di razionalizzare il testo, dirigendo piuttosto le onde «intorno»
all'edificio (Mastrelli
1951 | Scardigli ~ Meli 1982).
Che questo passo sia risultato ostico allo stesso Snorri,
è evidente dal passo della
Prose Edda in cui
lo scrittore islandese accenna rapidamente a
Sága. La dea viene definita unicamente
attraverso il luogo in cui abita,
Søkkvabekkr, ma senza alcun riferimento a quanto era stato detto nel
poema eddico:
Ǫnnur er Sága, hon býr á
Søkkvabekk ok er þat mikill staðr. |
La seconda [dea] è Sága;
ella dimora a Søkkvabekkr, un grande luogo. |
Snorri
Sturluson: Prose Edda >
Gylfaginning [35] |
L'imbarazzo di Snorri è fin troppo evidente. Egli descrive ambiguamente Søkkvabekkr
come un
«grande luogo» [mikill staðr], evitando di definire il toponimo come un
edificio o un territorio.
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