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GERMANI
Scandinavi

MITI GERMANICI
Gangr
GANGR
Gigante delle montagne, figlio di Ǫlvaldi, fratello di Þjazi e Iði.

* * *

 
MITOLOGIA
MITI
  • Alla morte del padre Ǫlvaldi, i suoi figli Þjazi, Iði e Gangr si dividono l'eredità e misurano l'oro portandolo alla bocca.
RELAZIONI
Padre:
Madre (?):
Fratelli:
Ǫlvaldi
Greip
Þjazi ~ Iði
FILOLOGIA
ORTOGRAFIA

  ORTOGRAFIA
NORMALIZZATA
Norreno Gangr

ETIMOLOGIA

Gangr, gigantonimo.
Gianna Chiesa Isnardi interpreta il suo nome, pur con qualche perplessità, come «movimento» (Isnardi 1991).

  • Gang- | Forse, dal sostantivo norreno gangr, «cammino, andatura» (cfr. anglosassone gong; tedesco Gang; danese gang, svedese gång).
LETTERATURA

Snorri, nello Skáldskaparmál, dove fornisce un racconto interessante sui figli di Ǫlvaldi. «Davvero grande mi pare fosse Þjazi», commenta qui Ægir, «ma a quale stirpe apparteneva?». E Bragi così risponde:

Ǫlvaldi hét faðir hans [...]. Hann var mjǫk gullauðigr, en er hann dó ok synir hans skyldu skipta arfi, þá hǫfðu þeir mæling at gullinu er þeir skiptu at hverr skyldi taka munnfylli sína ok allir jafnmargar. Einn þeira var Þjazi, annarr Iði, þriði Gangr. En þat hǫfum vér orðtak nú með oss at kalla gullit munntal þessa jǫtna, en vér felum í rúnum eða í skáldskap svá at vér kǫllum þat mál eða orðtak, tal þessa jǫtna. Ǫlvaldi si chiamava suo padre [...]. Egli possedeva molto oro. Quando dunque morì e i suoi figli dovevano spartirsi l'eredità, per stabilire la misura di oro da dividersi decisero che ciascuno ne avrebbe preso a turno una boccata e tutti in egual misura. Il primo fra loro fu Þjazi, il secondo Iði e il terzo Gangr. Difatti adesso noi quale metafora per indicare l'oro diciamo «conto a bocca» di questi giganti, mentre nel formulare le rune e nell'arte poetica lo chiamiamo «discorso», «parola» o «conto» di questi giganti.
Snorri Sturluson: Prose Edda > Skáldskaparmál [4]

Þjazi, Iði e Gangr sono inoltre citati nelle þulur, tra i «nomi dei giganti» [jǫtna heiti].

Ek mun jǫtna
inna heiti:
Ymir Gangr ok Mímir
Iði ok Þjazi
Hrungnir Hrímnir
Hrauðnir Grímnir
Hveðrungr Hafli
Hripstoðr Gymir.
Io dei giganti
reciterò i nomi:
Ymir, Gangr e Mímir
Iði e Þjazi,
Hrungnir, Hrímnir,
Hrauðnir, Grímnir,
Hveðrungr, Hafli,
Hripstoðr, Gymir.
Þulur > Jǫtna heiti [I: 1]

Fenja e Menja, nel Grottasǫngr, citano Þjazi e Iði, ma non Gangr.

Harðr var Hrungnir
ok hans faðir,
þó var Þjazi
þeim ǫflgari,
Iði ok Ǫrnir,
okkrir niðjar,
brœðr bergrisa:
þeim erum bornar.
Possente era Hrungnir
ed anche suo padre,
però Þjazi era
di loro maggiore,
Iði ed Ǫrnir
ci furon parenti,
giganti fratelli:
da lor noi nascemmo.
Ljóða Edda > Grottasǫngr [9]

Al posto di Gangr, vi è un certo Ǫrnir. È un epiteto di Gangr? Il nome è formato su ǫrn «aquila», e quindi potrebbe trattarsi dello stesso Þjazi, il quale usava trasformarsi in aquila. Ma a ben guardare, il testo afferma che Iði ed Ǫrnir fossero «fratelli dei giganti delle montagne» [brǿðr bergrisa] e non necessariamente fratelli tra loro. D'altra parte, un Ǫrnir è citato nelle þulur (Jǫtna heiti [I: 4]), separatamente dai tre figli di Ǫlvaldi, rendendo problematica la sua identificazione con Gangr.

FONTI PRINCIPALI

Snorri Sturluson: Prose Edda > Skáldskaparmál [4]
Þulur > Jǫtna heiti [I: 1]

BIBLIOGRAFIA
RIFERIMENTI
PAGINE
IL RAPIMENTO DI IÐUNN - I giganti e l'immortalità
Creazione pagina: 01.03.2010
Ultima modifica: 28.06.2013
 
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