LETTERATURA Delle due stirpi dei giganti stagionali, tratta
un passo del
Discorso di Vafþrúðnir, dove leggiamo:
«...Hvaðan vetr um kom
eða varmt sumar
fyrst með fróð regin?» |
«...Da dove l'inverno è venuto,
e la calda estate,
in principio tra gli dèi sapienti?» |
«Vindsvalr heitir,
hann er Vetrar faðir,
en Svásuðr sumars». |
«Vindsvalr si chiama,
colui che fu il padre di
Vetr,
e
Svásuðr
di
Sumar». |
Ljóða Edda
>
Discorso di Vafþrúðnir
[26-27] |
In questo testo, però, i giganti invernali sono soltanto
Vindsvalr e
Vetr. Non si parla di Vásaðr. D'altra parte, la strofa [27] del poema è difettiva, costando di
soli tre semiversi, e potrebbe dunque essere mutila. È possibile che Snorri
avesse a disposizione la strofa completa perché, in un passo della sua
Prose Edda, introduce il nostro
Vásaðr, del quale costituisce l'unica fonte, e aggiunge alcune osservazioni inerenti il temperamento «freddo» o «caldo» di
questi giganti stagionali.
Svásuðr heitir sá er faðir Sumars
er, ok er hann sællífr, svá at af
hans heiti er þat kallat svásligt
er blítt er. En faðir Vetrar er ýmist
kallaðr Vindlóni eða Vindsvalr.
Hann er Vásaðarson, ok váru þeir
áttungar grimmir ok svalbrjóstaðir,
ok hefir Vetr þeira skaplyndi. |
Svásuðr si chiama il padre di
Sumar ed egli è così gioioso che dal suo nome viene chiamato
svásligt tutto ciò che è piacevole. Invece il padre di
Vetr è alternativamente chiamato
Vindlóni o
Vindsvalr. Egli è figlio di
Vásaðr;
sono una famiglia crudele e dal cuore gelido, e
Vetr possiede il loro stesso temperamento. |
Snorri Sturluson:
Prose Edda >
L'inganno di
Gylfi
[19] |
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