ETIMOLOGIA Fensalir sembra significhi «saloni
di palude».
- fen- | Radice del sostantivo neutro fen, «palude, terreno
paludoso». Da un protogermanico *fanjam. Cfr. anglosassone fenn >
inglese fen; antico alto tedesco fenna; olandese venn;
norvegese fen. Il termine indica un terreno umido d'acqua, in cui è
facile sprofondare.
- -salir | Plurale del sostantivo maschile salr «sala». Da un protogermanico
*saliz. Cfr.
anglosassone sele; antico sassone seliđa; antico alto tedesco
sal > tedesco Saal; olandese zaal; svedese e danese
sal. Ulfila rende con il gotico saliþwos i termini greci
monḗ «dimora, albergo»
e xenía «ospitalità». La parola italiana
sala è un germanismo acquisito dal longobardo. Il termine, quasi un sinonimo di
hǫll, viene utilizzato
per le stanze deputate ai banchetti e alle solenni bevute.
Il senso di questi «saloni di palude» rimane oscuro. Forse in origine
era giustificato da un mito poi andato perduto.
Gianna Chiesa Isnardi interpreta Fensalir come «dimora paludosa» oppure,
per ragioni non chiare, «dimora delle profondità marine» (Isnardi
1991). |
LETTURATURA Di un luogo chiamato Fensalir
tratta en passant la
Vǫluspá, nel passo toccante dove Frigg si
dispera per la morte del figlio Baldr:
Il passo non aggiunge alcun dettaglio. Associa
Fensalir a
Frigg in una scena epocale, per quanto poco chiara, dove il dolore della
madre diventa il dolore di tutta la
Valhǫll. Ci piacerebbe saperne di più, ma Fensalir non ricompare mai,
in tutta la poesia eddica. Questo luogo è anche stranamente ignorato nell'elenco
dei dodici – in realtà tredici – regni celesti citati nel
Grímnismál, che è la nostra principale
fonte sul mondo degli dèi.
A quanto pare, nemmeno Snorri ne sa più di noi.
Egli afferma che Fensalir sia la dimora di
Frigg, ma è probabile che abbia semplicemente dedotto l'informazione da
Vǫluspá [33]:
Frigg er ǿzt, hon á þann
bǿ er Fensalir heita ok er hann
allvegligr. |
Frigg
è la principale [delle dee] e possiede quella magnificente dimora che si chiama
Fensalir. |
Snorri
Sturluson: Prose Edda >
Gylfaginning [35] |
Analogamente, nella scena in cui Loki si
traveste da donna per avvicinare
Frigg, la dea si trova in Fensalir.
Un'indicazione un po' più forte, Snorri la fornisce nello
Skáldskaparmál,
in cui elenca la lista delle kenningar per
Frigg, di cui l'ultima è appunto «signora
di Fensalir» [dróttning Fensala]:
Hvernig skal kenna
Frigg? Svá at kalla hana dóttur Fjǫrgyns, kona Óðins, móður Baldrs, elju Jarðar
ok Rindar ok Gunnlaðar ok Gerðar, sværa Nǫnnu, dróttning Ása ok Ásynja, Fullu ok
valshams ok Fensala. |
Quali sono le kenningar per
Frigg? Ella si chiama figlia di
Fjǫrgynn, moglie di
Óðinn, madre di
Baldr, rivale di
Jǫrð, di Rindr, di Gunnlǫð e di Gríð,
suocera di Nanna, signora degli æsir
e delle ásinjur, di Fulla, della
veste di falco e di Fensalir. |
Snorri
Sturluson: Prose Edda >
Skáldskaparmál [27] |
Ciò induce a ritenere che l'espressione «signora di Fensalir»
appartenga alla poesia scaldica. Disgraziatamente Snorri non ce ne fornisce
esempi. |