MORTE DI KALEV |
Le lacrime di Linda
e la nascita di Kalevipoeg |
Dopo una vita lunga e piena, il vecchio eroe scende
nella terra, sotto la collina dove oggi sorge Tallinn. Linda, vedova
inconsolabile, piange e si dispera sulla sua tomba. Postumo, nasce
l'ultimo figlio, l'eroe del poema. |
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1 - I FIGLI DI KALEV
inda
regalò al suo sposo moltissimi figli
valorosi, immagine del padre loro
Kalev.
E mentre che dal suo seno essi succhiavano la vita,
la sera al chiaro di luna, sulle ginocchia del
padre, essi apprendevano l'arte di essere
coraggiosi e forti.
E questi figli, man mano che si avvicinavano
all'età virile, partivano in cerca di
avventure.
Poiché la volontà di
Kalev
era ferma. La sua eredità doveva essere
destinata, per intero, a un solo figlio, successore
delle sue virtù. E se tutti quelli che se ne
andavano, l'uno appresso all'altro, avevano
ricevuto dal padre l'energia, nessuno sembrava
degno di succedere a lui come re. |
2 - L'EREDITÀ DI KALEV
l crepuscolo della sua esistenza,
Kalev
ebbe ancora da
Linda
due figli più belli e più forti dei
loro fratelli maggiori. Una sera, una bianca sera
d'state, allorché nel cielo rifulgeva la
stella felice,
Kalev
convocò la sua donna e le parlò in
questi termini:
—
Linda,
caro e tenero fiore, bottone d'oro che durante il
corso della tua primavera e nello splendore della
tua estate mi hai dato dei forti figlioli,
Linda,
mia cara sposa, fiore del paese di Lääne,
ecco che una nuova maternità ti attende. Non
dimenticarti ogni mattina di cambiarti le calzature
per allontanare gli spiriti del male fino a che tu
darai alla luce un figlio. Questo bambino, quest'ultimo frutto del
nostro amore, questo ultimo fiore del nostro
crepuscolo, secondo la volontà degli
dèi, sarà il mio fedele ritratto. I
tempi futuri canteranno le sue eccelse imprese, il
suo regno sarà di buona ventura per il
Paese. Sotto la sua legge l'Estonia
prospererà. Io non desidero che il mio regno venga
frantumato perché i piccoli sovrani si
divorerebbero tra loro. Se al contrario ad uno solo
passerà per intero la mia eredità,
questa eredità durerà forte come
l'acciaio e massiccia come la roccia. Allorché il nostro ultimo figlio
sarà divenuto uomo, che egli vada, con i
suoi fratelli, a rimettersi al destino e la
volontà di
Taara
si manifesterà in lui. Gli altri andranno
fino agli estremi confini della terra ad accendere
altri focolari.
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Morte di Kalev
(✍
?) |
Oskar Kallis (1892-1918), olio su tela |
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3 -
IL VIAGGIO DELLA COCCINELLA
ella camera rigida e fredda, il padre
Kalev,
carico d'anni, era infine disteso, prossimo ad
esalare l'ultimo respiro. Linda
chiamò a sé la coccinella: -
Coccinella, bestiola del buon Dio, vola, vola, vai
a cercare un gran mago, colui le cui parole abbiano
il potere di dare la guarigione.
E la coccinella prese il volo, leggera,
attraverso i paesi ed al di sopra dei mari. Ella
s'incontrò con la Luna che saliva nel cielo. — Buongiorno, Luna, fonte di guarigione, fontana
di freschezza e di salute. Dimmi, potrà il
vecchio sperare di guarire?
Ma la Luna, triste nel volto, non rispose.
S'imbatté quindi la coccinella nella
Stella del Mattino, che a quella domanda dolcemente
a sua volta si spense.
Poi la bestiola incontrò sul suo cammino
il Sole, ed anche quello restò muto.
Alla fine la coccinella incontrò tre
maghi di grande rinomanza. — Buongiorno o sapienti,
— disse loro, — potrà il vecchio sperare
nella guarigione?
Ed i maghi risposero: — Una pianta che l'estate
ha fatto avvizzire, che la Luna ha reso pallida,
non potrà mai più riprendersi e
rifiorire.
Quando la coccinella, tutta rattristata,
ritornò, il vecchio
Kalev
aveva già respirato per l'ultima volta. |
4 - LA SEPOLTURA DI KALEV
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Linda innalza un tumulo a Kalev (✍
1950) |
A. Hoidre, O. Kangilaski, R. Sagrits
Dall'album Kalevipoeg kunstis (Tallinn 1962) |
inda,
per sette giorni e senza notti, senza mai riposare,
pianse lo sposo diletto.
Con le sue lacrime lavò il suo corpo, i
capelli gli ravviò con un pettine di cui si
servivano le sirene, lo rivestì di una
tunica di seta e di una veste di velluto stretta in
vita da una cintura d'argento. Poi
Linda
scavò una fossa profonda dieci piedi e in
fondo vi preparò l'ultimo giaciglio, ove il
suo sposo avrebbe goduto la pace dell'eterno
riposo.
Un'erbetta bassa ricoprì la tomba. Dal
petto di
Kalev
spuntarono i bucaneve, sulle ginocchia sbocciarono
fiori scarlatti, sugli occhi si schiusero le
corolle di fiori color del mare e sull'ampia fronte
fiorirono le margherite.
E
Linda,
la vedova inconsolabile, per il corso di una luna,
due lune, tre lune, si lamentò sulla tomba
del marito scomparso. Il suo immenso dolore le
addolcivano le lacrime. La sua immensa pena le
attenuava il rivolo bruciante che zampillava dagli
occhi.
Linda
ammucchiò alcune pietre sulla fossa,
innalzando un tumulo che indicasse alle future
generazioni, il posto dove riposava l'antenato
Kalev.
Ammucchiate che ebbe molte pietre,
Linda,
cercò una pietra più grande delle
altre per porta in cima al tumulo e terminare
così la sua opera. Trovato un enorme blocco
di granito, la donna se lo caricò
faticosamente sulle spalle fiaccate dalla
stanchezza e cominciò a trasportarlo su per
la collina. Ma d'un tratto le forze le vennero a
mancare. La vedova barcollò, cadde. La
pietra rotolò giù per il declivo e
Linda
non riuscì più a caricarla sulle
spalle.
Così la tomba di
Kalev
rimase incompiuta e la grande pietra rimase per
sempre lì dove era caduta, simbolo
dell'amore e della devozione della povera dolce
Linda
per il suo sposo.
Il luogo della
sepoltura di Kalev è localizzato
sotto la collina di Toompea, a
Tallinn. Nei pressi di Tallinn si
trova anche la grande pietra spostata
da Linda. Per i dettagli si
veda la sezione
saggistica. |
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5 - LE LACRIME DI LINDA
inda
sedette allora sulla roccia e le lacrime ripresero
a bagnarle le gote. Vedova sola, cespuglio senza bacche, sedia senza
spalliera, casa senza tetto, prato falciato dal
vento. Solo l'infelicità era rimasta alla
vedova solitaria.
Intorno le rocce, gli alberi, le piante e il
vento singhiozzavano con lei. E le lacrime non
frenate scorrevano come ruscelli di perle.
Ed ecco che le lacrime formarono una
pozzanghera. La pozzanghera si trasformò in
uno stagno, lo stagno diventò un grosso
lago. Così nacque il lago Ülemiste, che
ancora oggi si può vedere a Tallinn.
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Linda lein
(✍
1957) |
A. Oja. Dall'album Kalevipoeg kunstis (Tallinn
1962) |
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6 - NASCITA DI KALEVIPOEG
ome
Kalev
aveva annunciato,
Linda
diede alla luce un figlio postumo. In ricordo del
padre scomparso ella lo chiamò
Kalevipoeg,
ossia «Figlio di
Kalev». Linda lo cullava con dolci canzoni: ma il bimbo
gridava così forte notte e giorno che ella
dovette chiamare dei maghi per calmarlo.
Il mese delle lacrime finì, ed un bel
giorno il fanciullo strappò le fasce,
saltò fuori dalla culla, ch'egli poi
spezzò, e si mise a saltellare per la
camera. Qualche mese più tardi egli
lanciò, per giocare, delle enormi pietre che
sono ancora visibili e la cui mole non cessa di
stupire. Nel mese della madre egli sradicava alberi
per farsene delle slitte.
E questo figlio alto e vigoroso era la
consolazione della vedova, cui egli asciugava il
pianto e calmava il dolore.
Ed il fanciullo di giorno in giorno cresceva,
attingendo dalle carezze materne la forza e il
coraggio. Il ricordo di
Kalev
lo affascinava.
In capo a qualche anno, egli aveva già
assunto la taglia e l'aspetto di un uomo. Immagine
del padre,
Kalevipoeg
era solido come una roccia di Taara e fresco come il fiore
della prateria. |
Fonti
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I - LA LEGGENDA DI KALEV E
LINDA
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Aleksander Nevski katedraal (✍
1895-1900) |
Toompea, Tallinn (Estonia) |
La città di Tallinn,
capitale del piccolo stato dell'Estonia,
è tuttora profondamente intrisa e
permeata dei luoghi e dei fatti della
leggenda di Kalev e Linda, anche se difficilmente le
guide, tutte intente a parlare delle
antiche fortezze e dei begli edifici
anseatici, porteranno più di un
rapido accenno ai luoghi dove tali fatti,
secondo la leggenda, si sarebbero
svolti.
Ad esempio la tomba di Kalev è situata sulla collina
di Toompea, a Tallinn. Questo è il
luogo ove tra il X e l'XI secolo sorse la
fortezza estone di Lindanisa, primo nucleo
di quella che un giorno sarebbe stata la
città di Tallinn. La fortezza venne
conquistata dai Danesi, guidati da
Valdemar II, nel 1219 (si narra che la
bandiera danese, una croce bianca in campo
rosso, venne offerta dal re agli
dèi proprio in occasione della
conquista del castello). I Cavalieri
Teutonici seguirono i Danesi nella
conquista della città, poi
tornarono ancora i Danesi, lasciando
tracce nelle varie fortificazioni che
sorsero sotto la collina di Toompea. Solo
nel 1878 tuttavia Toompea venne unita con
le altre parte di Tallinn.
Nel luogo dove si trova
la tomba di Kalev, in Toompea, sorge oggi la
cattedrale ortodossa dedicata ad Aleksandr
Nevskij [Aleksander Nevski katedraal]. Le leggende estoni sono
così poco conosciute all'estero,
che di rado ai turisti che visitino questa
chiesa viene narrata la storia dell'eroe
che riposerebbe sotto la chiesa. Si
racconta tuttavia che durante i lavori di
scavo delle fondamenta della chiesa, alla
fine dell'Ottocento, furono trovate nel
terreno delle porte di ferro con il nome
di Kalev e l'iscrizione «Sia
dannato chiunque osi disturbare il mio
sonno». Gli operai procedettero al
lavoro con molte riserve e preoccupazioni.
La chiesa venne consacrata nel 1900. L'anno
successivo si ebbero
notizie di strani rumori e scricchiolii e
si temette un crollo dell'edificio. Quali
che fossero le ragioni di tali dissesti,
tuttavia, sembra che il vecchio Kalev non abbia portato a compimento
la sua maledizione, e la chiesa è
ancora in piedi.
A
nord-ovest di Toompea, alle spalle del
palazzo del parlamento, sorge la collina
di Lasnamae, sulla quale si trova un lato
di forma irregolare. Questo è il
lago di Ülemiste, quello che secondo la
leggenda si formò dalle lacrime che Linda versò per la morte del
marito. Il lago si trova in posizione
sopraelevata rispetto alla parte bassa
della città, dettaglio che ha
favorito il sorgere di tutta una serie di
leggende del folklore locale. Nei pressi
del lago che si trova oggi una statua di Linda piangente. Non lontano si trova
la grande pietra che sarebbe caduta dalle
spalle della vedova, presso cui tuttora i
turisti più attenti vengono a farsi
fotografare.
Non sono molte, in
Europa, le città che possono
vantare un così stretto legame con
i fatti narrati nell'epica e nelle antiche
leggende. Tallinn è, con Praha,
Kraków, Kiev e poche altre, uno splendido esempio
di perfetta continuità tra mito e storia.
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Ülemiste Vanake |
Jaan Tammsaar, illustrazione. |
Secondo il folklore di Tallinn, al lago presiede l'Ülemiste Vanake,
il «vecchio dell'Ülemiste». A chi lo incontra, il malevolo genio
domanda: “Tallinn è già pronta?”. Se l'incauto risponde di sì, allora il
«vecchio dell'Ülemiste» provoca un'inondazione e sommerge la città.
Bisogna allora rispondere: “No, a Tallinn ci sono ancora molte cose da
fare”. |
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II - KALEVIPOEG, IL «FIGLIO DI KALEV»
Kalevipoeg non è un nome ma un patronimico.
Significa infatti «figlio di Kalev». Per quanto possa sembrare strano,
l'eroe nazionale estone, fondatore e protettore del
piccolo stato baltico, non è gratificato di
un nome proprio ma viene ricordato soltanto quale
figlio di un altro eroe, Kalev. Se vogliamo dunque inquadrare la figura
di Kalevipoeg bisognerà ricondurla
principalmente a quella di Kalev.
Se
Kaleva non
compare mai nel
Kalevala finlandese, nel
Kalevipoeg estone Kalev ha una piccola particina. Il suo compito
è fondare il primo nucleo del regno di Viru
(l'Estonia) e generare l'eroe del poema, Kalevipoeg, il quale già nel nome si
presenta immediatamente come figlio di Kalev. Sembra oltremodo strano, in effetti,
che il personaggio più importante sia
conosciuto in riferimento a quello meno importante.
Come abbiamo detto, il nome Kalev, più che un personaggio dalla
precisa biografia, sembra l'indicatore di un tempo
mitico e poetico, il riferimento a un'origine
stessa della terra e della stirpe eroica.
Si potrebbe dunque tradurre il
nome di Kalevipoeg non tanto come «figlio di Kalev» ma, con libera evocazione di
immagini, «figlio dei tempi
mitici».
È difficile trovare un
analogo di Kalevipoeg nel
Kalevala, anche se gli studiosi hanno spesso
indicato Kullervo.
Non vi sono in realtà molte dirette analogie tra
Kullervo e Kalevipoeg. Che
Kullervo sia
detto «figlio di Kaleva»
[Kalevanpoika] è in effetti poco indicativo,
ché tutti gli eroi del
Kalevala
sono figli di
Kaleva. Di Kullervo si
narrano le gesta prodigiose compiute fin da quando
era in culla, anche se queste fanno parte del
folklore universale riguardo all'infanzia degli
eroi. Vi è per entrambi l'episodio della seduzione di una
ragazza che si scoprirà essere la sorella, e il suicidio di
lei. Inoltre
Kullervo è l'unico tra gli eroi del
Kalevala
di cui siano note le imprese di battaglia più che quelle
magiche, compresa la sua tragica morte. L'elemento guerresco
è forse il dettaglio che più connette e collega i due eroi. |
Bibliografia
- BLUMBERG Gustav, Quellen und Realien des Kalewipoeg
[Kalevipoja allikad ja reaalid]. Tartu,
1869.
- DI LUZIO Flavia ~ GIANSANTI Dario, Kreutzwald e il Kalevipoeg.
LiberIter, La Spezia 2010.
- GANANDER Christfried, Mythologia Fennica.
1789.
- LAUGASTE Eduard, The Kalevala and Kalevipoeg.
In: HONKO Lauri, Religion, Myth and Folklore in the World's Epic: The
Kalevala and its Predecessor. Monton de Gruyter, Berlino 1990.
- ORAS Ants,
La letteratura estone. In: DEVOTO Giacomo (cura),
Le letterature dei paesi baltici. Sansoni, Firenze / Accademia,
Milano 1969.
- PIERETTO Giorgio, La sparuta progenie di Kalev.
In: «In forma di parole», 2. Bologna 2009.
- PRAMPOLINI Giacomo, La letteratura finnica, estone,
ungherese. In: ID., Storia universale della letteratura. UTET,
Torino 1953.
- PUHVEL Jaan, Finnish kalevala and Estonian
Kalevipoeg. In: «Estonian Literary Magazine», 17. 2003.
- RAUDSEP Nora ~ DE STŒCKLIN Paul [cura]: Le
Kalewipoëg. Légende épique estonienne. Presses Universitaires de
France, Parigi 1930. → ID.,
Kalewipoeg. La leggenda nazionale del popolo estone. Ausonia 1935.
- SCHÜDLÖFFEL Gustav Heinrich, Kaallew's Sohn. In: «Das
Inland», 32. 1836.
- TALVET Jüri, Kalevipoeg, a great European epic. In: «Estonian Literary Magazine», 17. 2003.
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BIBLIOGRAFIA ► |
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Intersezione: Aree -
Holger Danske
Sezione: Miti -
Asteríōn
Area: Finnica -
Vaka Vanha Väinö |
Ricerche e testi di Dario Giansanti
e Oliviero
Canetti. |
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Creazione pagina: 08.03.2004
Ultima modifica:
26.08.2014 |
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