FONTI

SLAVI
Russi

MITI SLAVI
SLOVA I POUČENIJA

TESTI ECCLESIASTICI ANTICO-RUSSI

EPICA ANTICO-RUSSA
▼ TESTI ECCLESIASTICI ANTICO-RUSSI
Slovo i Poučenija
Slovo Christoljubec
Slovo sv. Grigorija ob idolach
CRONACHE ANTICO-RUSSE
CRONACHE CECHE
Scheda
SLOVA I POUČENIJA - Saggio
Bibliografia
Titolo Слова н поучения направленные против яазычества
Slova i poučenija napravlennye protiv jazyčestva
Sermoni e insegnamenti contro il paganesimo
Genere Omelie
Lingua Russo
Epoca
Composizione:
Redazione:
  Tra l'XI e il XII secolo
Dal XIV al XVII secolo
SLOVA I POUČENIJA

Gli slova e poučenija

Con l'espressione slova i poučenija napravlennye protiv jazyčestva si intende un vasto corpus di omelie, sermoni e testi ecclesiastici verosimilmente raccolti e trascritti tra i secoli  e , anche se alcuni autori ritengono possibile che gli antigrafi possano risalire ai secoli -, epoca in cui in Russia il cristianesimo ancora contendeva con l'antica tradizione pagana. Gli autori di tali sermoni si erano prefissi il compito di propagandare e rafforzare la nuova fede fra popolazioni che convivevano in situazione di dvoeverie o bicredenza. E fu proprio denunciando gli antichi riti e credenze, condannando le vecchie pratiche religiose ed esecrando i nomi delle divinità pagane, che questi evangelizzatori ci tramandarono – senza volerlo – gli usi, i costumi e le credenze degli antichi Russi. Ciò fa degli slova e poučenija una delle fonti principali per la nostra conoscenza della tradizione mitologica degli Slavi orientali.

Poiché molti di questi sermoni risultano essere selezioni e rielaborazioni di scritti e discorsi dei padri della chiesa bizantini, alcuni studiosi ritengono che nelle prime redazioni in lingua slava non si parlasse affatto degli antichi culti pagani: le liste delle divinità sarebbero in questo caso il risultato di interpolazioni effettuate posteriormente dai copisti, man mano che gli evangelizzatori scoprivano di poter impiegare l'alto magistero fornito da certi testi ecclesiastici nella polemica antipagana. Più arduo stabilire in questo caso a quale epoca appartengano le interpolazioni che riguardano le tradizioni pagane slave, se riflettano la situazioni religiosa dell'epoca pre-mongolica o attestino al contrario una situazione più tarda. Ma questo non sminuisce l'importanza degli slova e poučenija. Gli autori dei testi ecclesiastici, o i responsabili delle varie interpolazioni, erano senz'altro più vicini di noi al paganesimo slavo; le informazioni che ci forniscono non sono completamente attendibili – il loro intento era polemico: non tanto informarci sui riti pagani quanto piuttosto denigrarli – e da quanto essi ci dicono non è certamente possibile ricavare un quadro obiettivo delle usanze e dei riti dei popoli slavi prima della conversione, tuttavia, al di là degli intenti dei loro compilatori, gli slova i poučenija costituiscono una preziosa testimonianza del periodo in cui i residui del paganesimo erano ancora vivi nella memoria del popolo.

I documenti principali

Tra i molti testi ecclesiastici tramandati, val la pena ricordare, per il loro valore mitologico, lo Slovo někoego Christoljubca i revnitelja po pravoj věrě, «Sermone di un certo Christoljubec e difensore della vera fede», e lo Slovo svjatogo Grigorija izobrěteno vŭ tolcěchŭ o tomŭ, kako pervoe pogani cušče Jazyci klanjalisja idolomŭ i treby im klali, «Sermone di San Gregorio su come le genti, essendo inizialmente pagane, veneravano gli idoli». Entrambi i testi elencano un certo numero di nomi di antiche divinità, perlopiù già attestate nel Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ, la «Cronaca degli anni passati», e aggiungono una vivida descrizione degli usi e costumi religiosi degli Slavi pagani.

Lo Slovo Christoljubca e lo Slovo sv. Grigorija ob idolach, per brevità, sono i documenti più noti dell'intero corpus di slova e poučenija. In entrambi vengono elencati – sempre con notevole vis polemica e con accese connotazioni negative – i nomi di numerose divinità del pantheon slavo. I testi ecclesiastici sono insomma un'importante fonte che viene ad aggiungersi a quella fornita dal cosiddetto «Canone di Volodimirŭ» (Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ [6488/980]), nel quale sono elencati i sei idoli che si levavano sul colle di Kiev, dedicati agli dèi Perunŭ, Stribogŭ, Dažĭbogŭ, Chŭrsŭ, Semarĭglŭ e Mokošĭ, a cui la stessa fonte aggiunge un dio Velesŭ il cui idolo sembra si innalzasse nella parte bassa della città.

In particolare, lo Slovo Christoljubca conferma quanto riferito nella cronaca del Se pověsti, citando gli dèi Perunŭ, Chŭrsŭ, Simŭ, Rĭglŭ, Mokošĭ e Volosŭ; lo Slovo sv. Grigorija ob idolach nomina invece soltanto Mokošĭ, Perunŭ e Chŭrsŭ. Somiglianze e differenze con le divinità contemplate col «Canone di Volodimirŭ» hanno acceso lunghe discussioni tra gli studiosi di mitologia. Ci si interroga ad esempio sulla scissione del dio Semarĭglŭ nei due teonimi Simŭ e Rĭglŭ,, oppure nel significato dell'alternanza in Volosŭ del teonimo che il Se pověsti conosceva come Velesŭ. Si noti che rispetto al «Canone», i due testi ecclesiastici non nominano Stribogŭ e Dažĭbogŭ, particolare che supporterebbe le ipotesi proposte da alcuni studiosi, tra cui Vladimir Toporov, sulle differenze esistenti in ambito mitologico tra il sud e il nord della Rus', oltre a suggerire interessanti possibilità sulle fasi della cristianizzazione delle terre slavo-orientali. Il Slovo sv. Grigorija ob idolach descrive inoltre i rituali ed i sacrifici che venivano tributati alle divinità del livello inferiore, quali Rodŭ, Pereplutĭ o Svarožičĭ, o a certune classi di spiriti o piccole divinità legate alla natura o al regno dei morti, quali le vili, le rožanizy, gli upyri, le beregyni, o le navi. In quest'ultimo testo viene inoltre descritta una possibile evoluzione della religione slava, la cui prima fase sarebbe stata caratterizzata dal culto degli upyri e delle beregyni, in seguito sostituito da quello tributato a Rodŭ e alle rožanizy, per poi trasformarsi nel culto di Perunŭ e degli altri dèi.

L'uno e l'altro testo descrivono inoltre, sempre a scopo di aperta condanna, vivide descrizioni degli usi e costumi religiosi degli Slavi pagani. Vi si narrano le celebrazioni dei contadini, accompagnati da canti e danze profane, le mense imbandite per gli spiriti, i sacrifici e le offerte, accennando – forse con un po' di esagerazione – agli eccessi osceni di taluni culti. Le informazioni fornite da questi testi, per quanto trattate con fare polemico e presentate sotto una luce negativa, è quanto di meglio possediamo per comprendere la natura e le caratteristiche dell'antica tradizione pagana slava.

Bibliografia

  • ANIČKOV Evgenij Vasilevič, Jazyčestvo i drevnjaja Rus'. Mosca 1914.
  • BUDILOVIČ A., XIII Slov Grigorija Bogoslova v drevneslavjanskom perevode. San Pietroburgo 1875.
  • BRÜCKNER Alexander, Mitologia słowiańska. Cracovia 1918. → I., Mitologia slava. Bologna 1923.
  • MANSIKKA Viljo Johannes, Die Religion der Oslaven: Quellen. Helsinki 1922.
  • GAL'KOVSKIJ N.M., Bor'ba christianstva s ostatkami jazyčestva v Drevnej Rusi. Mosca 1913, Char'kov 1916.
  • IMPELLIZZERI Salvatore, La letteratura bizantina da Costantino a Fozio. Firenze/Milano 1975.
  • PISANI Vittore, Il paganesimo balto-slavo. In: TACCHI-VENTURI Pietro [cura], «Storia delle religioni», II. Torino 1949.
  • RYBAKOV Boris, Jazyčeskoe drevnich slavjan. Mosca, 1981.
  • SIMI Simonetta, Il passaggio dal paganesimo al cristianesimo in due sermoni antico-russi. In: «eSamizdat» I, 2003 (I).
  • SREZNEVSKIJ I.I., Svidetel'stva Paisievskogo sbornika o jazyčeskich sueverijach russkich. In: «Moskvitjanin», 1851.
  • TICHONRAVOV N.K., Slova i poučenija, napravlennye protiv jazyčeskich verovanij i obrjadov. In: «Letopisi russkoj literatury i drevnosti», IV. Mosca 1862.
  • VYNCKE Frans, La religion des Slaves. In: PUECH Henry-Charles [cura], «Histoire des religions», I. Parigi 1970-1976. → I., La religione degli Slavi. In: PUECH Henry-Charles [cura]: «Le religioni dell'Europa centrale precristiana». Bari 1988.
BIBLIOGRAFIA
Archivio: Biblioteca - Guglielmo da Baskerville
Area: Slava - Koščej Vessmertij
Introduzione, traduzione e note di Simonetta Simi.

Ringraziamo Alessandro Catalano e Simone Guagnelli, direttori di eSamizdat, per aver permesso la pubblicazione di questi testi. Un ringraziamento particolare va alla dottoressa Simonetta Simi, per la puntuale attenzione con cui ha revisionato queste pagine e per la pazienza e la competenza con la quale ha risposto a tutte le nostre domande e perplessità.

Creazione pagina: 21.03.2005
Ultima modifica: 29.11.2014
 
POSTA
© BIFRÖST
Tutti i diritti riservati