SCHEDARIO

SLAVI
Russi

MITI SLAVI
Velesŭ / Volosŭ
VELESŬ / VOLOSŬ
Dio paleorusso. Forse signore degli animali, forse dio del vaticinio e della sapienza magica. Non era rappresentato tra i sei idoli che si levavano sul colle di Kiev, ma sembra venisse adorato nella parte bassa della città.

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MITOLOGIA
MITI
  • Il suo idolo non sorgeva insieme agli altri, sulla collina di Boričevŭ in Kiev, ma, pare, nella parte bassa della città.
  • Nel 907, fatta la pace con gli imperatori di Costantinopoli, il reggente Olegŭ giurò sulle proprie armi, e su Perunŭ, loro dio, e su Volosŭ, dio degli armenti.
  • Nel 971, fatta di nuovo la pace con Bisanzio, lo knjaz' Sviatŭslavŭ Igorevičĭ dichiarò che i Russi, qualora non avessero rispettato i patti, sarebbero stati maledetti dal loro Dio, da Perunŭ e da Volosŭ dio degli armenti.
  • Il cantore Bojanŭ è detto «nipote di Velesŭ».
  • Viene pregato insieme ad altri dèi, nel corso dei banchetti, sotto l'essiccatoio.
  • Quando la Vergine Maria scende all'inferno, vi trova coloro che adorano Trojanŭ, Chorsŭ, Velesŭ e Perunŭ.
RELAZIONI
«Nipote»: Bojanŭ
CORRISPONDENZE
Identificazioni cristiane:

Corrispondenze filologiche:
Sv. Vlasij [S. Biagio], Sv. Georgij/Egorij [S. Giorgio, Sv. Nikolaj [S. Nicola]
Diavolo
lettone Veļns, lituano Vélnias e vlės
CLASSIFICAZIONE
Archetipo:
Funzione:
Possibili omologhi:
Dio-vento
I - Sapienza, poesia, magia, (bestiame)
Hērmês
, Mercurius, Mercurius/Lúg, Wotan/Óðinn
Archetipo:
Funzione:
Possibili omologhi::
Signore degli animali
III - Bestiame
Cernunnos
FILOLOGIA
ORTOGRAFIA

  ORTOGRAFIA
NORMALIZZATA
LEZIONE DEI
MANOSCRITTI

FONTI

Paleorusso Велесъ
Velesŭ
Вeлeс- Slovo o pŭlku Igorevě
Choždenie bogorodicy po mukam
Žitija sv. Vladimira i Avraama
 

Волосъ
Volosŭ

Волос- Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ
Slova i poučenija
Russo Велес
Veles
   

ETIMOLOGIA

Il nome di questo dio pone diversi problemi, a cominciare dal fatto che in paleo-russo è attestato in due forme alternative: Velesŭ e Volosŭ. La prima forma è presente nello Slovo o pŭlku Igorevě, la seconda nella cronaca nestoriana Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ. In quale rapporto siano i due termini non è ben noto, anche se, dal punto di vista linguistico, è più probabile ipotizzare un passaggio Velesŭ > Volosŭ, che non la trasformazione inversa. La forma originale sembra dunque essere Velesŭ, anche se si impone di spiegare la ragione della trasformazione.

Inaccettabile l'etimologia proposta da Roman Jakobson che faceva risalire la forma Velesŭ a un protoslavo *velsŭ, col significato di «che ha vista [vel-] buona [-sŭ]», da cui sarebbe regolarmente derivata la forma alternativa Volosŭ (Jakobson 1962). Tale composto è assolutamente impossibile giacchè in tutte le lingue indoeuropee – ivi comprese le slave – l'elemento *sŭ funge unicamente da prefisso e mai da suffisso (Campanile 1994).

Un'altra etimologia riconduce il nome del dio al verbo velěti «stabilire, decidere», di modo che Velesŭ può essere interpretato come un dio del destino (Vyncke 1970). Hanno avuto tuttavia maggior consenso gli accostamenti con l'antico russo vlŭchvŭ «vate» e vlŭšĭba «magia» (Pisani 1949)

Secondo l'etnologo Vlatomir Belaj, Velesŭ/Volosŭ sarebbe da mettere in correlazione con il russo volosy «capelli», parola a sua volta derivata da un paleorusso vĭlna/vŭlna «lana» (a sua volta da un indoeuropeo *H2WḶH1N- «lana»). In tal caso, il nome del dio significherebbe qualcosa come il «lanoso» o il «capelluto» (Belaj 1998). Tale nomen avrebbe senso nell'ipotesi che si trattasse effettivamente di un dio degli armenti.

Radice: [*H2WḶH1N-]►

Interessante la correlazione operata da Brückner, tra il nome di Velesŭ e le anime dei morti lituane, le vė̃lės, associando quindi il dio slavo agli dèi baltici dell'oltretomba, il lituano Vélnias e il lettone Veļns, i cui nomi sarebbero parimenti divenuti in seguito quelli del diavolo (Brückner 1918).

LETTURA

Nella cronaca nestoriana, Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ, il dio è chiamato Volosŭ. La cronaca non lo cita tuttavia tra le sei divinità del «Canone di Volodimirŭ», i cui idoli si levavano sulla collina di Boričev in Kiev. Seppur in negativo, è anche questa un'informazione preziosa. Il testo nomina però Volosŭ, insieme a Perunŭ, in due dei tre trattati di pace stipulati dai gran principi di Kiev con i Bizantini.

Il primo fu stipulato nell'anno 6415 [907], quando gli imperatori di Costantinopoli, Leone ed Alessandro, conclusero la pace con Olegŭ, reggente di Kiev. Questi e i suoi uomini giurarono, secondo la legge russa, su Perunŭ e sulle lame delle proprie spade, e inoltre su Volosŭ il dio degli armenti.

Царь же Леонъ со Олександромъ миръ сотвориста со Олгом, имшеся по дань и ротѣ заходивше межы собою, целовавше сами крестъ, а Олга водивше на роту и мужи его по Рускому закону, кляшася оружьемъ своим, и Перуном, богомъ своим, и Волосомъ, скотьемъ богомъ, и утвердиша миръ. Carĭ že Leonŭ so Oleksandromŭ mirŭ sotvorista so Olgom, imšesja po danĭ i rotě zachodivše mežy soboju, celovavše sami krestŭ, a Olga vodivše na rotu i muži ego po Ruskomu zakonu, kljašasja oružĭemŭ svoim, i Perunom, bogomŭ svoim, i Volosomŭ, skotĭemŭ bogomŭ, i utverdiša mirŭ. Gli imperatori Leone ed Alessandro la pace conclusero con Olegŭ, accordandosi sul tributo e dandosi scambievole giuramento, baciarono la croce e Olegŭ invitarono a prestare giuramento, e gli uomini di lui secondo la legge russa giurarono sulle proprie armi, e su Perunŭ, loro dio, e su Volosŭ, dio degli armenti, e stipularono la pace.
Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ [6415/907]

Il secondo, fu stipulato nell'anno 6479 [971] dallo knjaz' Sviatŭslavŭ Igorevičĭ, il quale, fatta di nuovo la pace con Bisanzio, così dichiarò:

Аще ли от тѣхъ самѣхъ прежереченыхъ не съхранимъ, азъ же и со мною и подо мною, да имѣемъ клятву от бога, въ его же вѣруемъ в Перуна и въ Волоса, скотья бога, и да будемъ золоти, яко золото, и своимъ оружьемь да исѣчени будемъ. Ašče li ot těchŭ saměchŭ prežerečenychŭ ne sŭchranimŭ, azŭ že i so mnoju i podo mnoju, da iměemŭ kljatvu ot boga, vŭ ego že věruemŭ v Peruna i vŭ Volosa, skotĭja boga, i da budemŭ zoloti, jako zoloto, i svoimŭ oružĭemĭ da isěčeni budemŭ. Se non osserveremo qualche articolo [di questo patto], che io e coloro che sono con me e sotto di me, siamo maledetti da quel dio in cui crediamo, da Perunŭ e da Volosŭ dio degli armenti; e che diventiamo gialli come l'oro e che la nostra stessa arma ci trafigga.
Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ [6479/971]

Il dio è poi nominato, nella forma Velesŭ, in un celeberrimo passo dello Slovo o pŭlku Igorevě, o «Cantare delle gesta di Igor'», dove il cantore Bojanŭ è detto «nipote di Velesŭ»:

Чили въ спѣти было вѣщей Бояне Велесовъ внуче... Čili vŭ spěti bylo věščej Bojane Velesovŭ vnuče... Invece così avresti dovuto cantare, o profetico Bojanŭ, nipote di Velesŭ...
Slovo o pŭlku Igorevě [12]

Il nome del dio compare nella lezione Volosŭ nel Slovo Christoljubca, il «Sermone del Christoljubec», tra gli elenchi delle false divinità che venivano invocate nel corso dei banchetti.

  Perciò non si addice ai Cristiani divertirsi con divertimenti demoniaci nei banchetti e nei matrimoni, altrimenti non deve essere chiamato matrimonio, ma adorazione di idoli. Che sono balli, musica a corde, canzoni profane, – zampogne e tamburelli, – e tutti i sacrifici degli idoli, quelli che pregano il fuoco sotto l'essiccatoio, le vile, Mokošĭ, Semŭ, Rĭglŭ, Perunŭ, Volosŭ dio del bestiame, Chŭrsŭ, Rodŭ, le rožanizy e tutti i loro dèi maledetti.
Slova i poučenija > Slovo Christoljubca

Lo troviamo poi, nella lezione Velesŭ, nella Choždenie bogorodicy po mukam, la «Discesa della Vergine all'Inferno» un apocrifo russo del XII secolo, in cui la Vergine Maria, testimone dei tormenti infernali, intercede presso Dio per ottenere un periodo annuale di sospensione delle pene per i dannati. Qui il dio viene opportunamente demonizzato:

Это те, кто не веровали в отца и сына и святого духа, забыли бога и веровали в то, что сотворил нам бог для трудов наших, прозвав это богами: солнце и месяц, землю и воду, и зверей и гадов; все это те люди сделали из камней, — Траяна, Хорса, Велеса, Перуна в богов превратили, и были одержимы злым бесом, и веровали, и до сих пор во мраке злом находятся, потому здесь так мучаются Ėto te, kto ne verovali v otca i syna i svjatogo ducha, zabyli boga i verovali v to, čto sotvoril nam bog dlja trudov našich, prozvav ėto bogami: solnce i mesjac, zemlju i vodu, i zverej i gadov; vse ėto te ljudi sdelali iz kamnej, — Trajana, Chorsa, Velesa, Peruna v bogov prevratili, i byli oderžimy zlym besom, i verovali, i do sich por vo mrake zlom nachodjatsja, potomu zdesĭ tak mučajutsja. Questi sono coloro che non credono nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo, hanno dimenticato Dio e non credono in ciò che Dio a creato per noi, ed essi hanno chiamato dèi il sole e la luna, la terra e l'acqua, gli animali e i rettili, più tutti quegli idoli di pietra, Trojanŭ, Chorsŭ, Velesŭ e Perunŭ, ed essi adorarono come dèi questi dèmoni malvagi, e sono ancora nelle tenebre del male, perché ancora credono in essi.
Choždenie bogorodicy po mukam

Velesŭ è ancora citato nell'agiografia Žitija sv. Vladimira i Avraama, «Vita dei santi Vladimir e Avraam».
 

Fuori dal territorio russo, sono segnalate delle attestazioni di Velesŭ in Boemia, ma si tratta di testimonianze piuttosto dubbie. È il caso delle glosse ceche rinvenute sul manoscritto medievale latino Mater verborum (XIII sec.), dove il dio è citato due volte e identificato con Pan. Nella prima attestazione, si legge: «veless pan, ymago hircina»; nella seconda: «velles pan primus calamos cera coniungere plures instituit, pan curat oves oviumque magistros». Ma si tratta, con ogni probabilità, di falsi redatti dal poeta-filologo Václav Hanka (1791-1861), ardente panslavista, non nuovo alla fabbricazione di presunto materiale mitologico del suo paese, sulla falsariga dei poemi ossianici del Macpherson. (Potebnja 1989)

Stessa cosa bisogna dire del cosiddetto Velesova kniga, il «Libro di Veles», sovente citato negli studi non-specialistici sulla mitologia slava, che è da rigettare in toto come goffo artefatto.

FONTI

Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ [6415/907 | 6479/971]
Slovo o pŭlku Igorevě [12]
Choždenie bogorodicy po mukam
Slova i poučenija
> Slovo Christoljubca
Žitija sv. Vladimira i Avraama

BIBLIOGRAFIA
 | RIFERIMENTI
IMMAGINI
Veles
Andrej Klimenko
Invocazione
Andrej Klimenko
Veles
Viktor A. Korol'kov
Veles
Viktor Križanovskij
Veles
Andrej Gusel'nikov
       
Veles
Igor' Lazarev
       
PAGINE
Il Canone di Volodimirŭ - Gli dèi di Kiev
Velesŭ - Il signore della poesia e degli armenti

Creazione pagina: 26.10.2004
Ultima modifica: 09.01.2013

 
POSTA
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