SCHEDARIO

SLAVI
Russi

MITI SLAVI
Simarĭglŭ
Simŭ ~ Rĭglŭ
SIMARĬGLŬ
Dio paleorusso, forse da identificare con il grifone, o cane alato, che protegge l'albero della vita.

Secondo altri, da intendere invece come coppia divina.

* * *

 
MITOLOGIA
MITI
  • L'idolo di Simarĭglŭ sorgeva sulla collina di Boričevŭ in Kiev, insieme a quelli di Perunŭ, Chŭrsŭ, Dažĭbogŭ, Stribogŭ e Mokošĭ.
  • Molti cristiani vivono in bicredenza, e credono in Perunŭ, in Chŭrsŭ, in Simŭ, in Rĭglŭ, in Mokošĭ, nelle vile. Li pregano, così come pregano il fuoco sotto l'attizzatoio.
  • Aveva forse l'aspetto di un uccello, o di grifone, o di cane alato.
CORRISPONDENZE
Corrispondenze filologiche:
Corrispondenze iconografiche:
Derivazioni:
forse, avestico Saəna-mərəġo, persiano Sīmorġ
i grifoni cinocefali dell'arte scitica (?)
russo Žar-ptica (l'«uccello di fuoco»)
FILOLOGIA
ORTOGRAFIA

  ORTOGRAFIA
NORMALIZZATA
LEZIONE DEI
MANOSCRITTI

FONTI

Antico russo Симарьглъ
Simarĭglŭ
Симарьгла [genitivo]
Семарьгла [genitivo]
Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ
 

Симъ ~ Рьглъ
Simŭ ~ Rĭglŭ

Сима ~ Ерьгла [genitivo]
Симу ~ Рьглу [genitivo]

Slova i poučenija
Russo Симарьглъ
Simar'gl
   
  Сим ~ Рьгл
Sim ~ R'gl
   

ETIMOLOGIA

Il nome di Simarĭglŭ pone diversi problemi, a cominciare dal fatto che non sappiamo nemmeno se debba essere inteso come un unico nome o due. La cronaca nestoriana Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ lo cita al genitivo, come nome unico, fornito nei vari manoscritti in diverse lezioni: Simarĭgla, Semarĭgla (genitivi, da cui i nominativi in ). Nello Slovo Christoljubca, il nome viene diviso in due genitivi: Sima e Rĭgla (Erĭgla), i quali implicano i nominativi Simŭ e Rĭglŭ.

È evidente che l'interpretazione etimologica sarà radicalmente diversa a seconda se si consideri il nomen unico o doppio.


Simarĭglŭ: un nomen

Sul nomen Simarĭglŭ, quale dio unico, sono state avanzate, nel corso degli anni, varie e contrastanti interpretazioni. Secondo la teoria giudicata più attendibile, il nomen andrebbe collegato all'avestico Saəna-mərəġo dell'epica iranica (Avestā: Yasnā [10: 10]), ovvero il meraviglioso Sīmorġ della letteratura mistica neo-persiana (cfr. il Mantiq aṭ-Ṭayr di Farīd ud-Dīn ‛Aṭṭār). Il quale sarebbe passato in Russia attraverso la mediazione dei popoli iranici delle steppe (Sciti, Sarmati, Alani). Tracce di questo passaggio sarebbero rinvenibili sia sul piano linguistico (cfr. ossetico marġ «uccello», da un avestico mərəġo), sia sul piano iconografico, nell'immagine dei grifoni alati nell'arte scitica.

Altri studiosi hanno proposto di confrontare il nome di Simarĭglŭ col lettone saims «gigante» (cfr. Saimi devos). Altri ancora hanno ipotizzato un antigrafo *Semĭgolvŭ o Sedmor(o)golvŭ «sette teste», con riferimento alla policefalia di alcune divinità degli Slavi del Baltico, sul tipo di Triglav. (Ivanov ~ Toporov 1992 | Michajlov 1995)
 

Simŭ e Rĭglŭ: due nomina

L'interpretazione separata dei due nomina Simŭ e Rĭglŭ, considerati due dèi, non ha dato risultati di grande rilievo. Secondo l'ipotesi di Brückner, che ha goduto di molti consensi nella prima metà del Novecento, Simŭ andrebbe collegato allo slavo sěmija «insieme dei servi, familia», mentre Rĭglŭ deriverebbe da un paleoslavo *rŭgjŭ «segale» (cfr. antico russo rŭžĭ, russo rož', lituano rugiaĩ «segale», polacco rzysko «campo di segale»), uno dei cereali più diffusi nell'Europa settentrionale (Brückner 1923 | Pisani 1949). Si tratterebbe così di due divinità agricole, legate alla classe contadina e ai lavori nei campi. L'ipotesi è stata tuttavia criticata sul piano linguistico, in quanto le trasformazioni fonetiche ipotizzate da Brückner sono considerate inaccettabili per le lingue slave (Vitčak 1994).

LETTURA

La nostra prima fonte su Simarĭglŭ è il Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ, o «Cronaca degli anni passati». Simarĭglŭ è una delle sei divinità antico-russe contemplate del «Canone di Volodimirŭ», il cui idolo sorgeva sulla collina di Boričevŭ in Kievŭ:

И нача княжити Володимеръ въ Киевѣ единъ, и постави кумиры на холму внѣ двора теремнаго: Перуна древяна, а главу его сребрену, а усъ златъ, и Хърса, Дажьбога, и Стрибога и Симарьгла, и Мокошь. I nača knjažiti Volodimerŭ vŭ Kievě edinŭ, i postavi kumiry na cholmu vně dvora teremnago: Peruna drevjana, a glavu ego srebrenu, a usŭ zlatŭ, i Chŭrsa, Dažĭboga, i Striboga i Simarĭgla, i Mokošĭ. E cominciò a regnare Volodimirŭ in Kievŭ, da solo, ed eresse simulacri sulla collina che si trovava dietro il terem: di Perunŭ in legno, con la testa d'argento e i baffi d'oro, e di Chŭrsŭ, di Dažĭbogŭ, e di Stribogŭ, e di Simarĭglŭ, e di Mokošĭ.
Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ [6488/980]

La seconda fonte è un testo ecclesiastico, lo Slovo Christoljubca, il «Sermone del Christoljubec», in cui il dio viene citato due volte, ma non come un singolo personaggio, bensì sdoppiato in una coppia di divinità: Simŭ e Rĭglŭ.

...non potendo sopportare i cristiani che vivono nella doppia fede e credono in Perunŭ, in Chŭrsŭ, in Simŭ, in Rĭglŭ, in Mokošĭ, nelle vile...
...Quelli che pregano il fuoco sotto l'essiccatoio, le vile, Mokošĭ, Simŭ, Rĭglŭ, Perunŭ, Volosŭ dio del bestiame, Chŭrsŭ, Rodŭ, le rožanizy e tutti i loro dèi maledetti...
Slova i poučenija > Slovo Christoljubca

Dobbiamo dunque parlare di un dio Simarĭglŭ o di una coppia di dèi Simŭ e Rĭglŭ? Non si tratta di una contraddizione da poco: tutte le teorie e le interpretazioni sul personaggio si basano sul fatto che questi venga inteso come una singola divinità o come una coppia di dèi.

Il Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ sembra molto preciso nell'affermare che il gran principe Volodimirŭ innalzò gli idoli «di Perunŭ, e di Chŭrsŭ, di Dažĭbogŭ, e di Stribogŭ, e di Simarĭglŭ, e di Mokošĭ» [Peruna, i Chŭrsa, Dažĭboga, i Striboga, i Simarĭgla, i Mokošĭ]. Tutti i nomi degli dèi sono individuati con precisione e separati tra loro da una congiunzione «e» [i]. Se il nomen Simarĭglŭ fosse da intendere come giustapposizione di due teonimi, lo troveremmo spezzato dalla congiunzione. Così non è, e sembra evidente che, per l'autore del Se pověsti, Simarĭglŭ sia un unico nomen e non una coppia di nomi.

Lo Slovo Christoljubca afferma dapprima che gli Slavi credevano «in Perunŭ, in Chŭrsŭ, in Simŭ, in Rĭglŭ» [vŭ Peryna i vŭ Chŭrsa, i vŭ Sima, i vŭ (E)rĭgla], e poi addita coloro che pregano «...le vile, Mokošĭ, Simŭ, Rĭglŭ, Perunŭ, Volosŭ dio del bestiame, Chŭrsŭ, Rodŭ, le rožanicy e tutti i loro dèi maledetti...». Sono più o meno gli stessi nomi che vengono citati dal Se pověsti, prima svolti nel medesimo ordine, poi in un ordine pressappoco inverso. La maggiore contraddizione tra i due testi è proprio nella scissione di Simarĭglŭ in due nomi distinti: Simŭ e Rĭglŭ.

Vi sono dunque due possibilità. La prima è che il teonimo antico russo Simarĭglŭ vada visto come giustapposizione dei nomi di due distinte divinità, Simŭ e Rĭglŭ. In tal caso bisogna concludere che l'autore del Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ abbia fuso due nomi originariamente separati. Da questo punto di vista, si può sostenere che lo Slovo Christoljubca sia una fonte più attendibile, in quanto si tratta di un sermone religioso, mentre è fuor di dubbio che l'autore del Se pověsti avesse un interesse esclusivamente storico e poca inclinazione alle faccende teologiche.

La seconda possibilità è che il nome corretto sia Simarĭglŭ, come scritto nel Se pověsti, e sarebbe stato l'autore dello Slovo Christoljubca a scinderlo in due nomina, forse per errore, o forse per vis polemica. Senza altre fonti, la questione rimane purtroppo irrisolvibile. Due sole fonti, con tre occorrenze, non bastano per stabilire se due nomi, posti nel medesimo ordine, formino una coppia indissociabile.

FONTI

Se pověsti vremjanĭnichŭ lětŭ [6488/980]
Slova i poučenija > Slovo Christoljubca

BIBLIOGRAFIA
 | RIFERIMENTI
IMMAGINI
Due grifoni divorano un cavallo
Figurazione oreficeria scita
(III sec. a.C.)
Arimaspus e grifone
Figurazione su un vaso
(III sec. a.C.)
Simar'gl
Viktor A. Korol'kov
Simar'gl
Igor' Savčenko
Simar'gl
Andrej Gusel'nikov
PAGINE
Il Canone di Volodimirŭ - Gli dèi di Kiev
Simarĭglŭ - Il guardiano alato

Creazione pagina: 26.10.2004
Ultima modifica: 24.11.2011

 
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