I FIR BÓLG
La terza invasione

MITOLOGIA CELTICA - Sommario

Discendenti dei Nemediani, i Fir Bólg giungono in Ériu per sfuggire alla schiavitù e alla miseria. I loro sovrani sono in assoluto i primi a regnare sul suolo di Ériu.

MITI
NARRATIVA
  1. Discendenza dei Nemediani in Grecia
  2. Le tre schiere dei Fir Bólg
  3. La quintipluce divisione di Ériu
  4. I re dei Fir Bólg
    Fonti

SAGGI
SAGGISTICA

  1. I Fir Bólg
  2. Confusione od omonimia?
  3. La regalità sacra

DISCENDENZA DEI NEMEDIANI IN GRECIA

ome abbiamo visto, i pochi superstiti tra i Nemediani, dopo essere stati decimati nella guerra contro i Fomoriani, si erano divisi in vari gruppi e si erano affidati al mare.

Uno di questi gruppi, guidato da Semeon Brecc figlio di Érglan figlio di Béoan figlio di Starn figlio di Nemed, era tornato nell'originaria terra di Grecia. Essi speravano di essere accolti con fraterna amicizia da quelle genti che, in fin dei conti, appartenevano al loro stesso sangue.

Ma in quelle terre, i discendenti di Semeon si erano moltiplicati fino a diventare migliaia, tanto che i Greci ne ebbero paura e li ridussero in schiavitù, costringendoli a vangare i terreni e sterrarli, per poi trasportare il terriccio in sacchi di pelle e spanderlo sulle alture rocciose fino a farne pianure livellate di trifoglio.

Rabbia e tristezza si accrebbero nell'animo dei discendenti di Semeon e odio nacque nei confronti dei Greci, i quali li avevano ridotti in schiavitù. E così, esausti, sfiniti e intristiti da tale condizione, essi decisero infine di fuggire l'intollerabile giogo servile. In cinquemila si riunirono insieme, presero i sacchi di cuoio che usavano per portare la terra e con quelli costruirono dei fragili corach e a bordo di quei fragili battelli si misero in mare. Altri dicono invece che rubarono la flotta del re dei Greci.

I loro antenati erano fuggiti dalla nobile isola di Ériu. Essi decisero di tornarvi per vivere come uomini liberi.

 

LE TRE SCHIERE DEI FIR BÓLG

capi che organizzarono la fuga degli schiavi dalla Grecia erano cinque fratelli, ed ecco i loro nomi: Slánga, Rudraige, Gann, Genann e Sengann. Essi erano i cinque figli di Dela figlio Lóch figlio di Techt figlio di Tribuat figlio di Othorb figlio di Goste figlio di Oirthecht figlio di Semeon Brecc figlio di Érglan figlio di Béoan figlio di Starn figlio di Nemed.

Al loro fianco stavano le loro spose: Fuat moglie di Slánga, Eudar moglie di Gann, Anust moglie di Sengann, Cnucha moglie di Genann e Libra moglie di Rudraige.

In cinquemila tra uomini e donne si mossero agli ordini dei cinque fratelli. Mille e cento e trenta imbarcazioni, grandi e piccole, salparono di mercoledì, dirette a occidente.

Slánga, che faceva da giudice tra i suoi fratelli, parlò così:

- È il momento dello sforzo, dell'impegno e dobbiamo stare all'erta.
Il mare è infuriato e grigio di schiuma.
Ognuna delle nostre leggiadre imbarcazioni
si lascia alle spalle torti intollerabili.
Inaudita è la tirannia dei Greci.
Dobbiamo cercare di raggiungere
le valli di Ériu, ricche di salmoni.

Navigarono nel Mar Torriano finché, in capo a un anno e tre giorni, doppiarono la Spagna. Quindi, diretti verso nord, in sette giorni, spinti da un vento di sud-est, scorsero nella distanza l'isola di Ériu. Poi il vento si alzò e divenne più forte, le onde percossero la piccola flotta e la spezzarono in tre gruppi, che andarono alla deriva allontanandosi gli uni dagli altri. Si formarono così tre distinte schiere, che in seguito vennero chiamate Galeóin, Fir Domnann e Fir Bólg. È altrettanto corretto tuttavia chiamarli genericamente Fir Bólg, gli «Uomini-Sacco», perché vennero tutti per mare nei sacchi che avevano usato per trasportare il terriccio.

La schiera dei Galeóin, «Armati di lancia», ebbe questo nome in quanto i suoi uomini si difendevano con dardi o lance [gaileón]. Fu la prima delle tre schiere a toccare le sponde di Ériu. Guidati da Slánga, essi sbarcarono nel Laigin, di sabato, nel luogo che in onore del loro capitano prese nome Inber Sláinge.

I Fir Domnann, gli «Uomini che scavano la terra», furono così chiamati in quanto il loro compito, in Grecia, era stato di scavare dei pozzi per prelevare la terra. Guidata da Gann e Sengann, questa seconda schiera sbarcò tre giorni dopo quella dei Galeóin, di martedì, in Irrus Domnainn, nel nord-ovest del Connacht.

I Fir Bólg, gli «Uomini sacco», furono così chiamati in quanto il loro compito, in Grecia, era stato quello di trasportare la terra nei sacchi di pelle [bólg]. Questa terza schiera, guidata da Genann e Rudraige, sbarcò tre giorni dopo quella dei Fir Domnann, di venerdì, a Trácht Rudraige, nell'Ulaid.

Dopo essere sbarcati nell'arco di sette giorni e in tre baie differenti, le tre schiere si misero in marcia verso il centro di Ériu e si riunirono a Uisnech Míde, nel punto centrale dell'isola.

Era l'anno 3266 dopo la Creazione del Mondo, 1932 anni prima della nascita di Cristo, ed Ériu venne di nuovo calpestata dai piedi degli uomini dopo essere rimasta disabitata per più di duecento anni.

 

 
   

3 - LA QUINTUPLICE DIVISIONE DI ÉRIU

itrovatisi a Uisnech Mide, nel luogo centrale dove si riuniscono tutte le province di Ériu, i cinque capitani dei Fir Bólg si dissero l'un l'altro: - Ringraziamo gli dèi per essere tornati a te, o Ériu. Che il paese venga diviso equamente tra di noi.

I cinque fratelli divisero Ériu tra loro e ciascuno di loro ne prese un quinto.

Slánga si prese il quinto del Laigin, da Droichedáth a Cumar na dTrí nUisce. Gann si prese il quinto del Múmu orientale, da Cumar na dTrí nUisce a Belach Chonglais. Sengann si prese il quinto del Múmu occidentale, da Belach Chonglais a Luimnech. Genann ebbe per sé il quinto del Connacht da Luimnech a Drobaois. E Rudraige ebbe il quinto dell'Ulaid, da Drobaois a Droichedáth.

Fu così che Ériu venne divisa per la prima volta in cinque «quinti», i quali si incontravano nella collina di Uisnech Míde, al centro preciso dell'isola. Questa divisione in cinque parti si perpetuò nel tempo e divenne, con qualche variazione, la tradizionale ripartizione in cinque province dell'isola di Ériu.

4 - I RE DEI FIR BÓLG

Fir Bólg furono i primi a creare in Ériu istituzioni sociali e politiche. Introdussero la costumanza della regalità, con un sovrano eletto al posto dei capi guerrieri di un tempo. I re dei Fir Bólg furono i primi e più antichi sovrani di Ériu. Essi stabilirono la loro reggia in Líath Drum, la «Collina Grigia» del Míde, in quel luogo che un giorno si sarebbe chiamato Temáir.

Quando scelsero per la prima volta il loro sovrano, i cinque capitani dei Fir Bólg si riunirono in Uisnech Míde, nel punto centrale di Ériu, ed elessero Slánga, che era il più giovane dei cinque, ma sicuramente il più saggio e non certo quello di minor valore. Slánga mac Dela fu in assoluto il primo Re Supremo [Árd Ríg] di Ériu.

Slánga regnò per un anno e poi morì a Dinn Ríg, nel luogo chiamato Duma Sláinge, sulle sponde del fiume Berba. Egli fu il primo della sua gente a venire sepolto nel suolo di Ériu.

Gli succedette il fratello Rudraige, che regnò per due anni, poi morì nei pressi del Brúg na Bóinne.

Gli succedettero Gann e Genann, che regnarono congiuntamente per quattro anni. Morirono di malattia, insieme ad altre duecento persone, in Fremainn Míde (altri dicono Crích Líathan).

Salì quindi al trono Sengann, che regnò per cinque anni, poi venne ucciso da Fiacha Cennfinnán figlio di Starn figlio di Rudraige.

Fiacha Cennfinnán regnò per cinque anni, poi fu ucciso da Rinnal figlio di Genann.

Rinnal figlio di Genann regnò parimenti per cinque anni, poi venne ucciso a sua volta da Fodbgen figlio di Sengann.

Dopo quattro anni di regno, Fodbgen venne ucciso nella piana di Mág Muirthemne da Eochaid figlio di Erc figlio di Rinnal figlio di Genann, il quale assunse la regalità di Ériu.

Eochaid figlio di Erc fu un monarca esemplare. Durante i suoi dieci anni di regno, non cadde pioggia ma solo rugiada. Ai suoi tempi la menzogna fu bandita da Ériu, ed egli fu il primo che stabilì il dominio della giustizia. Sua sposa era Tailtiu, figlia di Mágmór re di Spagna. Egli fu però anche l'ultimo re dei Fir Bólg.

Sedici anni e due decine
i Fir Bólg regnarono su Banba
finché giunse il popolo dei Dánann,
ed esso si prese tutta Ériu...

Trentasei anni soltanto durò il dominio dei Fir Bólg su Ériu. Già infatti si preparava l'arrivo dei misteriosi e potenti Túatha Dé Dánann.

 

Fonti

I - I FIR BÓLG

Il termine Fir Bólg significa letteralmente «uomini-sacco». In particolare, fir «uomo» è l'esito gaelico della medesima radice indoeuropea che ha dato vir in latino e vira in sanscrito, specificatamente indicante l'uomo di genere maschile.

Le etimologie proposte da Keating nei Fondamenti della conoscenza d'Irlanda, ma già presenti nel Libro delle invasioni d'Irlanda, per spiegare i tre etnonimi Fir Bólg, Fir Domnann e Galeóin (rispettivamente «uomini sacco», «uomini che scavavano la terra» e «armati di lancia») sono chiaramente pretestuose e non è affatto improbabile che molti dettagli del mito siano stati inventati a posteriori proprio per giustificarle. È probabile, in realtà; che le tre tribù in cui i Fir Bólg erano suddivisi fossero da associare ad effettive popolazioni celtiche che migrarono in Irlanda in tempi preistorici. E in effetti non è difficile associare i Fir Domnann al popolo celtico dei Dumnoni che abitava in Cornovaglia, i Fir Bólg ai Belgi ed i Galeóin ai Galli continentali (gal significa infatti «valore»).

Nennio, nella Storia dei Bretoni, sostiene che essi venissero non dalla Grecia, ma dalla Spagna. E del resto, molte indicazioni farebbero pensare che alcuni gruppi dei più antichi immigrati in Irlanda siano giunti proprio dalla Spagna, non ultima la presenza di Celti attestata in Galizia fino a tempi piuttosto recenti. Il ciclo delle invasioni, del resto, pone la Spagna come luogo d'origine degli stessi Milesi (il nome classico dell'irlanda, Hibernia, proverrebbe proprio da Iberia). D'altronde, le stesse cronache irlandesi affermano che i Fir Bólg abbiano toccato la Spagna nel corso della loro migrazione in Irlanda.

Secondo Rolleston, la «Spagna» di Nennio altro non sarebbe che una trasfigurazione in termini storici dell'«altro mondo» celtico (Rolleston 1911). L'ipotesi non è da scartare. Si ricordi che la sposa dell'ultimo re dei Fir Bólg, Eochaid mac Eirc, era Tailtiu, figlia di re Mágmór di Spagna. Ora questo nome significa letteralmente «grande pianura» ed è uno dei nomi dell'aldilà irlandese.

È evidente che il mito originale presentava valenze scomparse in seguito all'adattamento operato dai compilatori medievali.

 

II - CONFUSIONE OD OMONIMIA?

Che i miti del ciclo delle invasioni abbiano subito molte trasformazioni, nel loro passaggio dalla tradizione celtica a quella cristiana, è fuor di dubbio. Tra l'altro è anche possibile che molti personaggi siano stati scambiati tra i vari popoli invasori, creando tradizioni difformi e omonimie. Ad esempio, quattro dei nomi dei cinque capitani dei Fir Bólg erano già presenti tra gli esponenti delle precedenti invasioni. In particolare, ritroviamo uno Slánga e un Rudraige anche tra i figli di Partholón; mentre Gann e Genann li ritroviamo tra i nomi dei capi dei Fomoriani che combatterono contro i Nemediani.

Anche se gli alberi genealogici presentati dal mito irlandese sono zeppi di omonimie, in questo caso sembra proprio di capire che medesimi personaggi siano stati riutilizzati in contesti differenti. Ma poiché gli stessi compilatori cristiani, dall'ignoto autore del Libro delle invasioni fino allo stesso Keating, considerano le tradizioni come riferite a personaggi omonimi, pur vissuti in tempi diversi, così per loro rispetto - e pur conservando il sospetto di una duplicazione - faremo anche noi.

 

III - LA REGALITÀ SACRA

Discendenti dei loro immediati predecessori, i Nemediani, i Fir Bólg arrivarono in Irlanda due secoli dopo di loro. Ormai il periodo «cosmogonico» è finito, inizia il regno dell'uomo. I Fir Bólg per primi introducono importanti istituzioni della storia irlandese, come ad esempio la divisione dell'isola nelle cinque tradizionali province.

Anche se molti goffi libri di mitologia (per non parlare dei siti presenti in rete) descrivono frettolosamente Partholón o Nemed come «re» dei rispettivi popoli, questo dato è assolutamente falso: i primi re di Ériu furono i sovrani dei Fir Bólg. Non vi furono re in Ériu prima dei Fir Bólg. Questo è un punto molto importante, che definisce del resto la personalità di questo popolo di guerrieri, istituzionalmente legato alla seconda funzione. È con Sláng mac Dela, primo Re Supremo [Árd Ríg] di Ériu, che prende l'avvio, in Irlanda, l'istituzione della regalità, la quale durerà per almeno tremila anni, uscendo dalle nebbie del mito per entrare nella storia.

Ma non solo i Fir Bólg furono re, ma anche re esemplari. Furono essi a stabilire per primi il rapporto, fondamentale nel concetto della regalità sacra, per il quale esiste un tramite tra la rettitudine del sovrano e la prosperità del paese. Questo concetto di regalità viene indicato dal termine fír flaitheman «verità del regnante». Di Eochaid mac Eirc, l'ultimo e più importante dei re dei Fir Bólg, viene detto che nel suo regno non cadde mai pioggia ma solo rugiada, che ai suoi tempi non vi era menzogna ma soltanto giustizia. Questi termini esprimono quello che per gli antichi irlandesi era la regalità al suo livello più alto, al suo perfetto ideale. Mitologicamente, rimandano anche ai tempi di una mitica età dell'oro, in cui l'epoca dei Fir Bólg rassomiglia in qualche modo al regno di Krónos. Se poi i Fir Bólg nel loro complesso abbiano assunto, per certe vie, alcuni elementi che li accomuna ai Titani del mito greco, è ancora una volta molto probabile. Ma vedremo questo punto successivamente...

 

Bibliografia

  • AGRATI Gabriella - MAGINI Maria Letizia: Saghe e racconti dell'antica Irlanda, vol. I. Mondadori, Milano 1993.

  • BOTHEROYD Sylvia & BOTHEROYD Paul: Lexikon der Keltischen Mythologie. Eugen Diederichs Verlag, Monaco 1992, 1996. - Mitologia Celtica: Lessico su miti, dèi ed eroi. Keltia, Aosta 2000.

  • DE JUBAINVILLE H. D'Arbois: Le Cycle mythologique irlandais et la mythologie celtique. Parigi 1884. - The Irish Mythological Cycle and Celtic Mythology. Dublino 1903.
  • DE VRIES Jan: Keltische Religion < «Schröder. Die Religionen der Menschheit». Kohlhammer, Stoccarda 1961. - DE VRIES Jan: I Celti: Etnia, religiosità, visione del mondo. Jaca Book, Milano 1981.
  • GREGORY Lady Augusta: Gods and fighting men: The Gods. 1910 - Dèi e guerrieri: Gli dèi. Studio Tesi, Pordenone 1986.

  • GREEN Miranda Jane: Dictionary of Celtic Myth and Legend. Londra 1992. - Dizionario di mitologia celtica. 1999.

  • ROLLESTON T.W.: Myths and Legends of the Celtic Race. 1911. - I miti celtici. Milano 1994.

  • SQUIRE Charles: Mythology of Celtic People. 1912. - Miti e leggende dell'antico popolo celtico. Mondadori, Milano, 1999.

[BIBLIOGRAFIA CELTICA COMPLETA]

Sezione Miti - Holger Danske.
Area Celtica -
Óengus Óc.

Creazione pagina: 15.12.2003
Ultima modifica: 09.01.2006

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