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GERMANI
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MITI GERMANICI
Valaskjálf
VALASKJÁLF
La dimora di Óðinn, ricoperta d'argento. Vi si trova il trono di Hliðskjálf, dal quale è possibile vedere tutta la terra.

* * *

 
MITOLOGIA
MITI
  • È la dimora di Óðinn, posta in cielo.
  • È stata costruita dall'áss (sicuramente Óðinn) all'inizio dei tempi.
  • Gli dèi l'hanno ricoperta d'argento.
  • Vi si trova il trono Hliðskjálf, dal quale Óðinn vede tutto il mondo.
FILOLOGIA
ORTOGRAFIA

  ORTOGRAFIA
NORMALIZZATA
LEZIONE DEI
MANOSCRITTI

MSS.

Norreno Valaskiálf Valaskjálf Valaſcıalf
Valaſkıalf
Valaſkıaf
Vala ſkıalf
Vala ſkıalp
[R]
[A]
[Rs]
[W | U]
[T]

ETIMOLOGIA

Valaskjálf vuol dire «rocca dei caduti».

  1. vala- | Dal sostantivo maschile valr (s.m.), «ucciso, caduto». Cfr. anglosassone wæl o walre; antico alto tedesco wala-.  È la stessa radice presente nelle parole Valhǫll «sala dei caduti» e Valkyrjur «[coloro che] scelgono i caduti».
     
  2. -skjálf | Il sostantivo femminile skjálf indica un ripiano o una piattaforma. Scomparso in quasi tutte le lingue germaniche, il termine rimane nell'inglese shelf «scaffale, mensola, sporgenza». In norreno il termine è rimasto quasi unicamente nei nomi di Valaskjálf e Hliðskjálf, che sono rispettivamente un palazzo e un trono. L'idea sembra essere quella di un luogo sopraelevato dal quale sia possibile dominare un vasto spazio. Da qui le varie traduzioni con il quale si è voluto rendere skjálf nei due toponimi: «rocca, seggio, nido, vetta». Gianna Chiesa Isnardi propone «rocca montana».

Una lettura alternativa, Válaskjálf (con la á lunga), porterebbe il significato del toponimo a «rocca di Váli», dal nome del figlio di Óðinn che vendicò Baldr. Se così fosse, tuttavia, manca la giustificazione mitologica.

Il nome della dimora resta nel toponimo norvegese Valaskioll.

LETTERATURA

Di Valaskjálf, residenza di Óðinn, tratta innanzitutto nel Grímnismál, dov'è detta essere la terza delle dodici – in realtà tredici – dimore celesti che compongono il mondo degli Æsir:

Bær er sá inn þriði,
er blið regin
silfri þǫkðo sali;
Valaskjálfr heitir,
er vélti ser
áss i árdaga.
Altra dimora è la terza
che gli dèi soavi
con argento ricoprirono a farne una corte.
Valaskjálf si chiama
quel [palazzo] che costruì per sé
l'áss al principio dei tempi.
Ljóða Edda > Grímnismál [6]

Il testo non ci dice qui chi sia il dio [áss] che abbia costruito Valaskjálfr, anche se è probabile sia stato Óðinn, visto che, stando a Snorri, il palazzo apparteneva proprio a lui. In un passo della sua Prose Edda, lo scrittore islandese aggiunge alcuni dettagli:

Þar er enn mikill staðr er Valaskjálf heitir. Þann stað á Óðinn, þann gǫrðu guðin ok þǫkðu skíru silfri, ok þar er Hliðskjálfin í þessum sal, þat hásæti er svá heitir. Ok þá Allfǫðr sitr í því sæti, þá sér hann um alla heima. C'è poi [in cielo] un grande posto che si chiama Valaskjálf, che appartiene a Óðinn. Lo fecero gli dèi e lo ricoprirono d'argento puro; in quella sala si trova Hliðskjálf, l'alto seggio, così come è chiamato, e quando Allfǫðr siede su quel trono, vede tutto il mondo.
Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [17]

Si noti che, nel Grímnismál fu Óðinn a edificare Valaskjálf, e gli dèi lo ricoprirono d'argento. Snorri afferma invece che il palazzo venne tanto costruito quanto ricoperto d'argento dagli dèi.

FONTI

Ljóða Edda > Grímnismál [6]
Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [17]

BIBLIOGRAFIA ►
RIFERIMENTI
IMMAGINI
     
Valaskjálf
Illustrazione di Óðindís
Hliðskjálf
Illustrazione di Óðindís
     
PAGINE
Óðinn - La sapienza e il furore
L'Ásgarðr - E le dimore del cielo

Creazione pagina: 01.01.2009
Ultima modifica: 03.05.2013

 
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