NOTE
XXIII
[1] — (d)
Meroë [Meroén] è
l'antica città di Meróē o Meruwāh, sulla
riva orientale del Nilo, nell'odierno Sudan.
Qui, come nel seguente poema
XXIV,
è considerata piuttosto un arcipelago, e
non ne viene data la
localizzazione precisa. Alcune
delle redazioni del
Lebor Gabála Érenn la
descriveranno come un'isoletta
sul Nilo. Perché il viaggio di Cessair inizi proprio da questa località, non lo
sappiamo, a meno che non si
ritenesse fosse questo il luogo
dove abitavano la famiglia di Nóe
e/o quella di Bith.
XXIII
[2] — (a)
Altrettanto incomprensibile la
sosta di dieci anni in Egitto,
trascorsa peraltro a costeggiare
il paese. L'espressione airir
nirt-gairb, «coste di rude
potenza», può forse far pensare
a una nazione pesantemente
armata che vigilava i propri
confini e impediva a Cessair di scendere a terra? Possibile ma, in
fondo, improbabile. In questo
tipo di letteratura gli
aggettivi o le espressioni
poetiche hanno raramente
significato letterale (nel corso
del poema l'Egitto e la Spagna
sono «eccellenti» [aird],
il Mar Cimmero «pesante» o
«denso» [trom], le Alpi
«rinomate» [airdirc], e
via dicendo). Non è chiaro,
tuttavia, perché Cessair e i suoi compagni abbiano atteso dieci anni
in Egitto (che divengono sette
in R2, mentre
R3 riporta entrambe le versioni). — (c)
Si noti che la nave di Cessair è qui definita un'«arca» [airc]. Tra
l'altro, vi è una contraddizione
con il
Lebor Gabála Érenn, secondo il
quale le genti di Cessair avevano tre navi, due delle quali destinate
a naufragare durante l'approdo
in Irlanda.
XXIII
[3] — Questa è la
parte più incomprensibile del
viaggio. Gli autori irlandesi
seguivano ciecamente la
concezione geografica antica,
attestata da Strábōn, secondo
cui il Mar Caspio [Muir Caisp]
fosse aperto a nord e sfociasse
nel Mar Cimmero [Muir Cimerda],
ovvero l'Oceano Artico (è il
percorso seguito, ad esempio, da
Nemed). Tuttavia, le tappe
fornite nel poema, venti giorni
sul Caspio, e dodici dal Caspio
al Cimmero, dànno l'idea che vi
fosse, tra i due mari, un
percorso intermedio, uno iato da
colmare in qualche modo, e ci si
può chiedere se l'autore del
poema fosse conscio che il Mar
Caspio fosse un mare interno (un
fatto conosciuto, ad esempio, da
Ptolemaîos). Anche fosse,
tuttavia, è assurdo che la nave
di Cessair possa proiettarsi dall'Oceano Artico
all'Asia Minore [Aissia
Bic] in un solo
giorno (così come è ridicolo che
si possa percorrere un periplo
del genere per arrivare in Asia
Minore dall'Egitto).
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