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GERMANI
Scandinavi

MITI GERMANICI
Glaðsheimr
GLAÐSHEIMR
Il santuario dorato degli dèi, in Ásgarðr, il cui principale salone è Valhǫll. Vi si trovano i dodici seggi degli Æsir, più l'alto trono di Óðinn.

* * *

 
MITOLOGIA
MITI
  • È una delle dimore divine, posta in cielo.
  • È il primo edificio costruito dagli dèi nella rocca di Ásgarðr.
  • È il migliore e più grande edificio mai costruito, tutto d'oro puro.
  • Vi si trovano i dodici seggi degli Æsir, più l'alto trono di Óðinn.
  • Vi si trova il salone di Valhǫll.
FILOLOGIA
ORTOGRAFIA

  ORTOGRAFIA
NORMALIZZATA
LEZIONE DEI
MANOSCRITTI

MSS.

Norreno Glaþsheimr norm. Glaðsheimr) Glaðſheımr
Glaðſhæımr
Glaðs heímr
Glaðheım
Glads heımr
[R | Rs]
[A]
[W]
[U]
[T]

ETIMOLOGIA

Glaðsheimr. Toponimo.
«Casa della gioia». Alternativamente, «casa del chiarore celeste».

  1. glaðs- | Genitivo maschile dell'aggettivo glaðr ~ glǫð ~ glatt «felice, gioioso». Alternativamente, significa anche «terso, brillante», riferito al cielo. Da un protogermanico *glađaz. Cfr. antico alto tedesco glat «brillante» > tedesco glatt «liscio» e glänzend «brillante»: antico sassone glad «felice» > anglosassone glæd > inglese glad «felice»; norreno glaðr > islandese e feringio glaður «felice», norvegese, danese e svedese glad «felice».
     
  2. -heimr | Il sostantivo maschile heimr è «casa, patria, mondo». Il termine deriva da un protogermanico *haimaz. Cfr. antico alto tedesco haim > tedesco Heim «casa» ed Heimat «patria»; olandese heem «casa»; anglosassone hām > inglese home «casa»; norreno heimr > danese e norvegese hjem «casa», svedese hem «casa». È lo stesso elemento che caratterizza i nomi di alcuni dei nove mondi della cosmologia norrena: Ásaheimr, Álfheimr. Niflheimr, Jǫtunheimr, Múspellsheimr, etc. In questo caso, nell'ipotesi che Glaðsheimr si riferisca a un edificio (Gylfaginning [14]) e non a un territorio (Grímnismál [8]), il significato da prediligere è certamente «casa».
LETTERATURA

Di un toponimo chiamato Glaðsheimr tratta innanzitutto nel Grímnismál, dov'è detto essere la quinta delle dodici – in realtà tredici – dimore celesti che compongono il mondo degli Æsir:

Glaðsheimr heitir enn fimti,
þars en gullbjarta
Valhǫll við of þrumir;
en þar Hroptr
kýss hverjan dag
vápndauða vera.
Glaðsheimr si chiama la quinta
in cui splendente d'oro
la vasta Valhǫll si trova;
e là Hroptr
sceglie ogni giorno
gli uomini caduti nella mischia.
Ljóða Edda > Grímnismál [8]

Il testo si limita a definire Glaðsheimr come il luogo in cui si trova la sala di Valhǫll (a cui sono dedicate le strofe Grímnismál [9-10]). È difficile, se ci limitiamo all'ermeneutica di quest'unica strofa, capire cosa sia esattamente Glaðsheimr Il secondo termine del composto, -heimr «mondo, patria, casa» sembra definirlo come un territorio cosmologico, un mondo, forse una sorta di paradiso celeste; in tal caso, Valhǫll avrebbe potuto essere un intero edificio, più che una sala interna. E non è detto che in origine le cose non stessero proprio in questo modo.

È Snorri ad affermare che Glaðsheimr sia un edificio, di fatto il primo costruito dagli dèi nella rocca [borg] di Ásgarðr, affinché servisse da loro santuario e tempio.

Í upphafi setti hann stjórnarmenn í sæti ok beiddi þá at dǿma með sér ørlǫg manna ok ráða um skipun borgarinnar. Þat var þar sem heitir Iðavǫllr í miðri borginni. Var þat hit fyrsta þeira verk at gǫra hof þat er sæti þeira standa í, tólf ǫnnur en hásætit þat Allfǫðr á. Þat hús er bezt gǫrt á jǫrðu ok mest, allt er þat innan ok útan svá sem gull eitt. Í þeim stað kalla menn Glaðsheim. All'inizio [Óðinn] stabilì i seggi dei governatori e ordinò loro di decretare il destino degli uomini e di deliberare sulle disposizioni della rocca. Questo accadde nel campo chiamato Iðavǫllr, nel mezzo della città [Ásgarðr]. La loro prima opera fu la costruzione di quella corte ove stanno i loro dodici seggi insieme all'altro, l'alto seggio che appartiene ad Allfǫðr. Questo edificio è il migliore costruito sulla terra e il più grande. Qui tutto, dentro e fuori, appare come oro puro. Questo posto gli uomini lo chiamano Glaðsheimr.
Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [14]

Curiosamente, Snorri afferma inizialmente che i seggi degli dèi siano stati innalzati nel campo di Iðavǫllr, nel bel mezzo della rocca di Ásgarðr, per poi affermare che si trovavano in realtà in Glaðsheimr. La seconda affermazione potrebbe in realtà essere una spiegazione dettagliata della prima: Snorri afferma subito che gli dèi innalzarono i loro seggi, per poi raccontare la costruzione dell'edificio in cui questo era avvenuto. La Vǫluspá – che qui sembra essere la fonte principale di Snorri – afferma infatti che la pianura di Iðavǫllr fosse stata il luogo del primo raduno degli Æsir, ma non che essi vi abbiano posto i loro troni:

Hittusk æsir
á Iðavelli,
þeirs hǫrg ok hof
há timbruðu...
Convennero gli Æsir
in Iðavǫllr,
loro che altari e templi
alti innalzarono...
Ljóða Edda > Vǫluspá [7]

In verità, di un edificio dedicato a tutti gli dèi, Snorri tratta, anche se in chiave evemeristica, nella Ynglinga saga. Qui non viene fatto il nome dell'edificio, che si identifica tuttavia con l'Ásgarðr tout-court:

Fyrir austan Tanakvísl í Asía var kallat Ásaland eða Ásaheimr, en hǫfuðborgin, er var í landinu, kǫlluðu þeir Ásgarð. En í borginni var hǫfðingi sá, er Óðinn var kallaðr; þar var blótstaðr mikill. Þat var þar siðr, at tólf hofgoðar váru œztir; skyldu þeir ráða fyrir blótum ok dómum manna í milli. Þat eru díar kallaðir eða dróttnar; þeim skyldi þjónostu veita ok lotning alt fólk. La terra ad oriente del fiume Don, in Asia, era detta Ásaland o Ásaheimr, e la capitale del paese fu detta Ásgarðr. Nella fortezza c'era un capo che si chiamava Óðinn. Era quello luogo di solenni sacrifici. Era la regola che dodici sacerdoti del tempio fossero i capi preminenti che prendevano le decisioni circa i sacrifici e i giudizi fra gli uomini; essi erano detti díar o drótnar. A loro tutto il popolo doveva tributare servizio e venerazione.
Snorri Sturluson: Ynglinga saga [2]
FONTI

Ljóða Edda > Grímnismál [8]
Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [14]
Cfr. Snorri Sturluson: Ynglinga saga [2]

BIBLIOGRAFIA ►
RIFERIMENTI
IMMAGINI
   
La Valhǫll
Codice Edda Oblongata
[MUSEO]
La Valhǫll
Giovanni Caselli
(1978)
Glaðsheimr
© Óðindís
   
PAGINE
L'Ásgarðr - E le dimore del cielo

Creazione pagina: 01.01.2009
Ultima modifica: 01.06.2013

 
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