SCHEDARIO

GERMANI
Scandinavi

MITI GERMANICI
Élivágar
Ván / Vn
VÁN / VN
Nome di uno dei fiumi cosmici, compreso nel novero dei corsi d'acqua infernali. Secondo Snorri, si formerebbe dalla bava fuoriuscita dalla bocca del lupo Fenrir.

* * *

 

MITOLOGIA
MITI
  • Annoverato tra i fiumi cosmici che scendono nel mondo degli uomini e di qui precipitano poi nel regno dei morti.
  • Le sue acque sgorgano dalla sorgente di Hvergelmir, a sua volta alimentata dalle gocce che scendono dalle corna del cervo Eikþyrnir. Secondo Snorri, viene formato dalla bava che scorre dalla bocca del lupo Fenrir, incatenato.
FILOLOGIA
ORTOGRAFIA

  ORTOGRAFIA
NORMALIZZATA
LEZIONE DEI
MANOSCRITTI
MSS.
Norreno

Ván

Ván
Vam
[R]
[U]
Vn (Vn) Von [Rs | T | W]

ETIMOLOGIA

Ván / Vn. Idronimo.

  • Norreno vn > ván «attesa, speranza» (cfr. anglosassone wēn, inglese to ween «pensare, credere», tedesco Wahn «illusione, follia»; Ulfila rende col gotico wēns il greco elpís «speranza, attesa»).
LETTERATURA

Il nome del Ván compare nel novero dei fiumi cosmici del Grímnismál, tra quanti sgorgano dalla sorgente di Hvergelmir, alimentata dalle gocce che colano dalle corna del cervo Eikþyrnir, scendono nel mondo degli uomini e di qui passano al regno dei morti.

Vína heitir enn,
ǫnnor Vegsvinn,
þriðja Þjóðnuma,
Nyt ok Nǫt,
Nǫnn ok Hrǫnn,
Slíð ok Hrið,
Sylgr ok Ylgr,
Víð ok Ván,
Vǫnd ok Strǫnd,
Gjǫll ok Leiptr,
þær falla gumnom nær,
en falla til heilar heðan.
Vína si chiama l'uno,
il secondo Vegsvinn,
il terzo Þjóðnuma,
Nýt e Nǫt,
Nǫnn e Hrǫnn,
Slíðr e Hríð,
Sylgr e Ylgr,
Víð e Ván,
Vǫnd e Strǫnd,
Gjǫll e Leiptr,
questi scendono presso gli uomini
e precipitano poi nel regno dei morti.
Ljóða Edda > Grímnismál [28]

Snorri, pur non nominando il Ván nel passo in Gylfaginning [39], dove pure cita gran parte dei fiumi presenti nella lista del Grímnismál [27-28], torna a citare in seguito il fiume Vn, formato dalla bava che scorre dalla bocca del lupo Fenrir, una volta incatenato.

Úlfrinn gapði ákafliga ok feksk um mjǫk ok vildi bíta þá. Þeir skutu í munn honum sverði nǫkkvoru. Nema hjǫltin við neðra gómi, en efra gómi blóðrefill. Þat er gómsparri hans. Hann grenjar illiliga ok slefa renn ór munni hans, þat er á sú er Vn heitir. Þar liggr hann til ragnarøkrs.

Il lupo spalancava le fauci in modo orribile, dava zampate tutt'attorno e tentava di azzannarli. Gli Æsir gli infilarono in bocca una certa spada, la cui elsa premeva sulla mascella e la punta sul palato, che quindi divenne il suo morso. Da allora il lupo ulula paurosamente e dalla sua bocca esce una bava che forma quel fiume chiamato Vn. Egli resterà così fino al Ragnarøkkr.

Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [34]

Non c'è dubbio che il Ván del poema eddico debba essere identificato con il Vn snorriano (la seconda ortografia è una forma arcaica del nome), nonostante le due fonti riferiscano origini piuttosto diverse del corso d'acqua, l'uno fuoriuscito dalla sorgente di Hvergelmir, l'altro formatosi dalla bava di Fenrir.
FONTI

Ljóða Edda > Grímnismál [28]
Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [34]

BIBLIOGRAFIA
RIFERIMENTI
PAGINE
Hvergelmir - I fiumi dell'universo

Creazione pagina: 01.01.2009
Ultima modifica: 27.06.2013

 
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