SCHEDARIO

GERMANI
Scandinavi

MITI GERMANICI
Élivágar
Gjǫll
GJǪLL
Nome di uno degli undici fiumi primordiali Élivágar. È compreso nel novero dei fiumi infernali, e scorre presso i cancelli di Helheimr.

* * *

 

MITOLOGIA
MITI
  • Uno degli undici fiumi primordiali Élivágar che, emersi dal calderone di Hvergelmir all'inizio del tempo, depositano la loro brina al centro del Ginnungagap, permettendo la nascita di Ymir.
  • Nell'assetto cosmologico posteriore, è annoverato tra i fiumi cosmici che, dopo essere gocciolati dalle corna del cervo Eikþyrnir, scendono dal cielo nel mondo degli uomini e, da qui vanno nel regno dei morti.
  • È il fiume infernale che scorre più vicino ai cancelli di Helheimr.
  • Lo scavalca il ponte Gjallarbrú, a cui sta a guardia la fanciulla Móðguðr.
  • Vi transitò Hermóðr quando venne a chiedere a Hel di restituire Baldr.
FILOLOGIA
ORTOGRAFIA

  ORTOGRAFIA
NORMALIZZATA
LEZIONE DEI
MANOSCRITTI

MSS.

Norreno Giǫll norm. Gjöll Gıꜹll
Gıoll
Gıǫll
Gıøll
[R]
[Rs | U]
[W]
[T]

ETIMOLOGIA

Gjǫll. Idronimo.
«Risonante».

  • Dal verbo gjalla «urlare, strepitare, risuonare» (cfr. anglosassone giellan, inglese to yell; danese gjalde, svedese gäll «stridulo»). Come sostantivo, gjallr è lo strepito delle armi, il clangore degli scudi, il risuonare dei corni. La stessa radice si ritrova nel nome del Gjallarhǫrn (il «corso risonante» di Heimdallr).

Il nome del ponte Gjallarbrú deriva da quello del fiume Gjǫll.

LETTERATURA

Il fiume Gjǫll appartiene al novero degli undici Élivágar che, stando a Snorri, uscirono all'inizio del tempo dalla sorgente di Hvergelmir, ed è l'unico a cui Snorri aggiunga una nota, e cioè che sia il corso d'acqua che arriva più vicino ai cancelli di Hel:

Fyrr var þat mǫrgum ǫldum en jǫrð var skǫpuð, er Niflheimr var gǫrr, ok í honum miðjum liggr bruðr sá er Hvergelmir heitir, ok þaðan af falla þær ár er svá heita: Svǫl, Gunnþrá, Fjǫrm, Fimbul, Þul, Slíðr ok Hríð, Sylgr ok Ylgr, Víð, Leiptr. Gjǫll er næst Helgrindum.

Erano quei giorni antichi, prima che la terra avesse forma, quando fu creato il Niflheimr, al cui centro era una sorgente chiamata Hvergelmir da cui sgorgavano i fiumi che così si chiamano: Svǫl, Gunnþrá, Fjǫrm, Fimbulþul, Slíðr e Hríð, Sylgr e Ylgr, Víð e Leiptr. Gjǫll è il più prossimo ai cancelli di Hel.

Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [4]

È dalla brina che questi fiumi depositano al centro del Ginnungagap, riscaldata dalle fiamme di Múspellheimr, che nasce Ymir. Ed è a causa del veleno di cui sono intrisi, che dipenderà la malvagità di Ymir e di tutti i giganti da lui discesi.

Il nome del Gjǫll compare anche nel novero dei fiumi cosmici del Grímnismál, nel gruppo di quanti sgorgano dalla sorgente di Hvergelmir, alimentata dalle gocce che colano dalle corna del cervo Eikþyrnir, scendono dal cielo nel mondo degli uomini e, da qui, nel regno dei morti:

Vína heitir enn,
ǫnnor Vegsvinn,
þriðja Þjóðnuma,
Nyt ok Nǫt,
Nǫnn ok Hrǫnn,
Slíð ok Hrið,
Sylgr ok Ylgr,
Víð ok Ván,
Vǫnd ok Strǫnd,
Gjǫll ok Leiptr,
þær falla gumnom nær,
en falla til heilar heðan.

Vína si chiama l'uno,
il secondo Vegsvinn,
il terzo Þjóðnuma,
Nýt e Nǫt,
Nǫnn e Hrǫnn,
Slíðr e Hríð,
Sylgr e Ylgr,
Víð e Ván,
Vǫnd e Strǫnd,
Gjǫll e Leiptr,
questi scendono presso gli uomini
e precipitano poi nel regno dei morti.

Ljóða Edda > Grímnismál [28]

Il fiume Gjǫll ricompare in una delle scene più suggestive della Prose Edda, in cui Hermóðr, dopo essere sceso negli inferi, giunse sulle sponde di questo fiume. Apprendiamo così che vi sia un ponte d'oro a scavalcarlo, il Gjallarbrú, sul quale transitano le anime dei morti che si recano da Hel. A guardia di esso vi è una fanciulla chiamata Móðguðr.

En þat er at segja frá Hermóði at hann reið níu nætr døkkva dala ok djúpa svá at hann sá ekki fyrr en hann kom til árinnar Gjallar ok reið á Gjallarbrúna. Hon er þǫkt lýsigulli.

Ma c'è da raccontare di Hermóðr, il quale cavalcò nove notti per valli scure e profonde, tanto che non vedeva nulla, finché non giunse al fiume Gjǫll e cavalcò sul Gjallarbrú, il ponte ricoperto di oro splendente.

Móðguðr er nefnd mær sú er gætir brúarinnar. Hon spurði hann at nafni eða ætt ok sagði at hinn fyrra dag riðu um brúna fimm fylki dauðra manna, «en eigi dynr brúin jafnmjǫk undir einum þér, ok eigi hefir þú lit dauðra manna. Hví ríðr þú hér á Helveg?» Móðguðr si chiama la fanciulla che guarda il ponte. Essa chiese a lui il suo nome e la sua stirpe e disse che il giorno prima erano passati a cavallo cinque eserciti di uomini morti, «ma il ponte non vibra meno sotto di te solo e tu non hai l'aspetto dei morti. Perché stai andando sul sentiero di Hel?».

Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [49]

Gjǫll è anche il nome della roccia a cui sta incatenato il lupo Fenrir.
FONTI

Ljóða Edda > Grímnismál [28]
Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [4 | 49]

BIBLIOGRAFIA ►
RIFERIMENTI
PAGINE
Ymir e i suoi figli - Cosmogonia nordica
Hvergelmir - I fiumi dell'universo

Creazione pagina: 01.01.2009
Ultima modifica: 21.06.2013

 
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