LETTERATURA Il fiume Slíðr
appartiene al novero degli undici
Élivágar
che, stando a Snorri, uscirono
all'inizio del tempo dalla sorgente di
Hvergelmir:
Fyrr var þat mǫrgum ǫldum en jǫrð var skǫpuð, er
Niflheimr var gǫrr, ok í honum miðjum liggr bruðr sá
er Hvergelmir heitir, ok þaðan af falla þær ár er
svá heita: Svǫl, Gunnþrá, Fjǫrm, Fimbul, Þul, Slíðr
ok Hríð, Sylgr ok Ylgr, Víð, Leiptr. Gjǫll er næst
Helgrindum. |
Erano quei giorni antichi, prima che
la terra avesse forma, quando fu
creato il
Niflheimr, al cui centro era una sorgente chiamata
Hvergelmir da cui sgorgavano i fiumi
che così si chiamano:
Svǫl,
Gunnþrá,
Fjǫrm,
Fimbulþul,
Slíðr e
Hríð,
Sylgr e
Ylgr,
Víð e
Leiptr.
Gjǫll è il più prossimo ai
cancelli di
Hel. |
Snorri Sturluson:
Prose Edda > Gylfaginning [4] |
È dalla brina che questi fiumi
depositano al centro del Ginnungagap,
riscaldata dalle fiamme di
Múspellheimr, che nasce Ymir.
Ed è a causa del veleno di cui sono intrisi, che dipenderà
la malvagità di
Ymir
e di tutti i giganti da lui
discesi.
Il nome dello
Slíðr
compare anche nel novero
dei fiumi cosmici del
Grímnismál, nel gruppo di quanti
sgorgano dalla sorgente di
Hvergelmir, alimentata dalle gocce che
colano dalle corna del cervo
Eikþyrnir, scendono dal cielo
nel mondo degli uomini e, da qui, nel regno dei morti:
Vína heitir enn,
ǫnnor Vegsvinn,
þriðja Þjóðnuma,
Nyt ok Nǫt,
Nǫnn ok Hrǫnn,
Slíð ok Hrið,
Sylgr ok Ylgr,
Víð ok Ván,
Vǫnd ok Strǫnd,
Gjǫll ok Leiptr,
þær falla gumnom nær,
en falla til heilar
heðan. |
Vína si chiama l'uno,
il secondo
Vegsvinn,
il terzo
Þjóðnuma,
Nýt
e
Nǫt,
Nǫnn
e
Hrǫnn,
Slíðr e
Hríð,
Sylgr
e Ylgr,
Víð e
Ván,
Vǫnd e
Strǫnd,
Gjǫll
e
Leiptr,
questi scendono presso gli uomini
e precipitano poi nel regno dei morti.
|
Ljóða Edda
>
Grímnismál [28] |
Al fiume Slíðr è infine dedicata una strofa difettiva
della
Vǫluspá,
il cui unico helmingr descrive questo corso d'acqua
infernale proveniente da oriente e scrosciante per valli
velenose:
Á fellr austan
of eitrdala
sǫxum ok sverðum,
Slíðr heitir sú. |
Scroscia un fiume da oriente
per valli di gelido veleno,
con daghe e con spade,
Slíðr è chiamato.
|
Ljóða Edda >
Vǫluspá
[36] |
Questo motivo del fiume che porta nella sue
corrente lame di spade sembra appartenere
alla più antica tradizione germanica. Ne
troviamo una traccia in un episodio narrato da Sassone
Grammatico, in cui re
Hadingus viene rapito da una donna
misteriosa e trasportato nel mondo
sotterraneo, dove ha modo di assistere a
scene straordinarie e portentose.
«Proseguendo, si imbatterono in un fiume dal
corso veloce e dall'acqua bluastra, che
trascinava in un rapido turbinio armi di
vario genere, e in un ponte per
attraversarlo» [Progressique
præcipitis
lapsus ac liventis aquæ
fluvium diversi generis tela rapido volumine
detorquentem eundemque ponte meabilem factum
offendunt] (Gesta Danorum [I: viii.14]).
|