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MITI GERMANICI
Logi
LOGI
Gigante elementale, costituito da una fiamma selvaggia. Figlio di Fornjótr, fratello di Ægir e Kári. Gareggiò con Loki in una gara a chi mangiasse con maggior voracità.

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MITOLOGIA
MITI
  • Gigante elementale, costituito di una fiamma viva e selvaggia.
  • Figlio di Fornjótr, fratello di Ægir e Kári.
  • Durante il viaggio di Þórr a Útgarðr, gareggiò con Loki in una gara a chi mangiasse con maggiore voracità; fu appena meno veloce del suo avversario, ma mangiò anche le ossa e il troguolo, vincendo la sfida.
  • Detto, per la particolare bellezza, Hálogi «eccelsa fiamma»
  • In alcune saghe storiche, è detto figlio di Frosti e fratello di Skjálf.
  • In altre, è detto re dell'Hálogaland, paese a cui avrebbe dato nome. Le sue figlie sarebbero le antenate di vari personaggi presenti in alcune saghe storiche.
EPITETI
Logi
Hálogi
«fiamma»
«
eccelsa fiamma»
RELAZIONI
1. Padre:
Fratelli:
Fornjótr
Ægir ~ Kári
2. Padre:
Sorella:
Frosti
Skjálf
3. Suocero:
Moglie:
└ Figlie:
Álfr hinn gamli
Glǫð
Eisa
~ Eimyrja
FILOLOGIA
ORTOGRAFIA

  ORTOGRAFIA
NORMALIZZATA
LEZIONE DEI
MANOSCRITTI

FONTI

Norreno Logi Logi Prose Edda | Ynglinga saga
 
Latino Logie  

Supplementum Historiæ Norvegicæ

ETIMOLOGIA

Logi, gigantonimo.
«Fiamma».

  1.  Logi | Norreno, sostantivo maschile logi «fiamma» (cfr. tedesco Lohe, danese lue).

Il nome Hálogi viene interpretato come un costrutto di hár «eccelso» e logi «fiamma».

LETTURATURA

Di Logi, gigante elementale delle fiamme, tratta innanzitutto una fonte latina medievale, il Supplementum Historiæ Norvegicæ [Supplementum Historiæ Norvegicæ], dove troviamo questo passo:

Ferniotus, rex Finlandiæ filios tres habuit: Logie, flamma, creditus in ignem imperium gerere. Hic alias ob præstantiam formæ Halogiæ: excelsa flamma dictus est, a quo Hálogaland [...]. Káre ventus, creditus idem à cæcis ethnicis in divorum numero ut Æolus quidam ventis præesse; Hlǿr idem etiam Ægier dictus est mare.

Fornjótr, re di Finlandia ebbe tre figli: Logi, «fiamma», del quale si ritiene abbia il dominio sul fuoco. Costui è altrimenti detto, per la particolare bellezza, Hálogi, «eccelsa fiamma», da cui il nome del paese di Hálogaland [...]. Kári, «vento», che i ciechi abitanti del luogo ritengono nel consesso degli dèi preposto ai venti come quel certo Eolo. Allo stesso modo il mare è detto Hlér e anche Ægir.

Supplementum Historiæ Norvegicæ [c1]

Di tale genealogie, trattano alcuni testi pseudostorici, che la pongono alle origini del popolamento del nord Europa. Ad esempio, all'inizio della Orkneyinga saga, la «Saga degli uomini delle Orcadi», leggiamo:

Fornjótr hefir konungr heitit. Hann réð fyrir Gotlandi, er kallat er Finnland ok Kvenland. Þat er fyrir austan hafsbotn þann, er gengr til móts við Gandvík; þat kǫllum vér Helsingjabotn. Fornjótr átti þrjá syni. Hét einn Hlér, er vér kǫllum Ægi, annarr Logi, þriði Kári...

C'era un re di nome Fornjótr. Egli regnava sul Gotland e su quelle terre chiamate Finnland e Kveland, che si estendono a oriente del Gandvík, golfo che noi chiamiamo di Helsingjabotn. Fornjótr aveva tre figli. Il primo si chiamava Hlér, che noi chiamiamo Ægir, il secondo Logi e il terzo Kári...

Orkneyinga saga [1]

E in un piccolo trattato contenuto nel Flateyjarbók, intitolato Hversu Noregr byggðist, «come la Norvegia fu popolata»:

Fornjótr hét maðr. Hann átti þrjá sonu. Var einn Hlér, annarr Logi, þriði Kári. Hann réð fyrir vindum, en Logi fyrir eldi, Hlér fyrir sjó.

Un uomo si chiamava Fornjótr; aveva tre figli. Il primo si chiamava Hlér, il secondo Logi e il terzo Kári. Questi governava sui venti, Logi sul fuoco, Hlér sul mare.

Hversu Noregr byggðist

Questa discendenza di Logi da Fornjótr, re di Finlandia, è anche ricordata da Þjóðólf or Hvínir, il quale, parlando della tragica morte di re Óláfr Trételgja nell'incendio della propria reggia, ritorna alla natura elementale del personaggio e chiama il fuoco «figlio di Fornjótr» [sonr Fornjóts].

Ok við vág,
hinn 's viðjar [†],
hræ Óláfs
ǫlgylðir svalg,
ok glóðfjalgr
gǫrvar leysti
sonr Fornjóts
af Svía jǫfri;
sá áttkonr
frá Upsǫlum
Lofða kyns
fyr lǫngu hvarf.
E presso l'onda [del lago]
il lupo del tempio
il cadavere di Óláfr
del bosco, ingoiò,
e ardente di brace
il figlio di Fornjótr,
al capo degli Svíar
consumò le vesti.
Disceso dalla stirpe celebre
di Uppsalir.
di schiatta di famosi
molto tempo fa scomparve.
Þjóðólf or Hvínir: Ynglingatal [29]

La stessa strofa è pure citata da Snorri (Ynglinga saga [43]).

Questo Logi fiammeggiante compare anche nel famoso racconto della Prose Edda in cui Þórr e Loki su recano a Útgarðr, e vengono coinvolti da giganti in una serie di sfide. Tocca a Loki sfidare Logi in una gara a chi mangiasse più velocemente. Ma vediamo la divertente scena:

Þá segir sá er síðarst gekk, er Loki heitir: «Kann ek þá íþrótt er ek em albúinn at reyna, at engi er hér sá inni er skjótara skal eta mat sinn en ek». Quindi parlò colui che veniva per ultimo, che si chiamava Loki: «Io posseggo questa abilità, che sono disposto a mettere alla prova: nessuno qui può mangiare cibo più velocemente di me».
Þá svarar Útgarðaloki: «Íþrótt er þat ef þú efnir, ok freista skal þá þessar íþróttar,» kallaði útar á bekkinn at sá er Logi heitir skal ganga á gólf fram ok freista sín í móti Loka. Rispose Útgarðaloki: «Questa sarà un'abilità se riuscirai a dimostrarla e sarà dunque messa alla prova». Chiamò dall'altra estremità della panca uno che si chiama Logi, affinché avanzasse nella sala e si misurasse con Loki.
Þá var tekit trog eitt ok borit inn á hallargólfit ok fyllt af slátri. Settisk Loki at ǫðrum enda en Logi at ǫðrum, ok át hvártveggi sem tíðast ok mǿttusk í miðju troginu. Hafði þá Loki etit slátr allt af beinum, en Logi hafði ok etit slátr allt ok beinin með ok svá trogit, ok sýndisk nú ǫllum sem Loki hefði látit leikinn. Venne allora presa una mangiatoia, posta sul pavimento della sala e riempita di carne. Loki sedette a un capo e Logi all'altro, ciascuno mangiava più veloce che poteva e s'incontrarono nel mezzo del truogolo. Mentre però Loki aveva mangiato la carne fino alle ossa, Logi aveva mangiato tutta la carne con anche le ossa e perfino la mangiatoia. Parve quindi a tutti che Loki avesse perso la sfida.
Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [46]

La spiegazione della straordinaria voracità di Logi viene fornita più tardi dallo stesso Útgarðaloki, che dà anche un'ottima definizione del personaggio:

Hann var mjǫk soltinn ok át títt. En sá er Logi heitir, þat var villieldr, ok brenndi hann eigi seinna trogit en slátrit. [Loki] era molto affamato e mangiò a tutta velocità, ma colui che si chiama Logi era vilieldr, il fuoco selvaggio, e bruciò la mangiatoia non più lentamente della carne.
Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [47]

Egli è dunque vilieldr, il «fuoco selvaggio», che non si lascia catturare e imbrigliare, e consuma tutto ciò che attacca sotto i suoi denti.

Ma accanto al Logi gigante di fiamma, compare anche un Logi evemerizzato, anch'esso di origini finniche, di cui Snorri racconta le vicende nella Ynglinga saga. Agni, re di Svezia, scende in battaglia contro un capo finnico a nome Frosti. Quest'ultimo cade nello scontro e Agni prende prigionieri i suoi due figli, Logi e Skjálf.

Þat var eitt sumar, er Agni konungr fór með her sinn á Finnland, gékk þar upp ok herjaði. Finnar drógu saman lið mikit ok fóru til orrostu. Frosti er nefndr hǫfðingi þeirra. Varð þar orrosta mikil, ok fékk Agni konungr sigr; þar féll Frosti ok mikit lið með honum. Agni konungr fór herskildi um Finnland, ok lagði undir sik, ok fékk stórmikit herfang. Hann tók ok hafði með sér Skjálf, dóttur Frosta, ok Loga bróður hennar. Un'estate re Agni si era recato nel Finnland col suo esercito e, sbarcato, s'era dato al saccheggio. I Finni raccolsero una grossa truppa, dando battaglia. Il loro capo si chiamava Frosti. Si accese un furioso combattimento, e re Agni ottenne la vittoria. Cadde là Frosti e molti uomini con lui. Re Agni saccheggiò il Finnland, lo sottomise e fece grandissimo bottino. Catturò e tenne presso di se Skjálf, figlia di Frosti, e Logi suo fratello.
Snorri Sturluson: Ynglinga saga [19]

Nel seguito del racconto, Skjálf viene violentata da Agni, ma si vendica facendo ubriacare il re e quindi impiccandolo nel sonno. A questo punto che Snorri cita Ynglingatal [10] dov'è citato Logi quale fratello di Skjálf.

D'altra parte, Logi compare anche all'inizio della Þorsteins saga Víkingssonar, «Saga di Þorsteinn figlio di Víkingr», nelle vesti del nobile sovrano del regno di Hálogaland (oggi Hålogaland), nel nord della Norvegia. D'aspetto gradevole, egli aveva tuttavia una mole ragguardevole e una forza erculea, avendo nelle vene sangue di giganti. Il nome del paese stesso, in questo testo, lo si fa derivare, con una pseudoetimologia, da quello del suo sovrano, nella forma Hálogi «eccelsa fiamma» (visto come contrazione di un costrutto Hár + Logi). Ma vediamo l'incipit della saga:

Þat er upphaf þessarar sǫgu, at Logi hefir konungr heitit. Hann réð fyrir því landi, er norðr er af Noregi. Logi var stærri ok sterKári en nokkurr annarr í því landi. Var lengt nafn hans, ok var kallaðr Hálogi. Af honum tók landit nafn ok var kallat Hálogaland. Logi var allra manna fríðastr. Brá honum um afl ok vǫxt í ætt sína, því at hann var risakyns. Hann átti Glǫð, dóttur Gríms ór Grímsgǫrðum norðan ór Jǫtunheimum, er þá váru kallaðir fyrir norðan í Elivágum. Grímr var inn mesti berserkr. Hann átti Alvǫru, systur Álfs ins gamla. Hann réð fyrir því ríki, er liggr í milli á tveggja. Þær tóku nafn af honum, ok var kǫlluð elfr hvártveggi. Var sú kǫlluð Gautelfr, er fyrir sunnan var við land Gauta konungs ok skildi við Gautland. En sú var kǫlluð Raumelfr, er fyrir norðan var ok kennd var við Raum konung. Ríki þat var kallat Raumaríki. Þat váru kallaðir Álfheimar, er Álfr konungr réð fyrir, en þat fólk er allt álfakyns, er af honum er komit. Váru þat fríðari menn en aðrar þjóðir næst risafólki. Álfr konungr átti Bryngerði, dóttur Raums konungs af Raumaríki. Hún var stór kona, en ekki væn, því at Raumr konungr var ljótr. Er þat kallat, at þeir menn sé miklir raumar, sem ljótir eru ok stórir. Hálogi konungr átti tvætr við Glǫð, drottningu sinni. Hét ǫnnur Eisa, en ǫnnur Eimyrja. Þær váru fríðari meyjar en nokkurar aðrar í því landi... All'inizio di questa saga vi è un re chiamato Logi, che regnava in un paese nel nord della Norvegia. Logi era più grande e forte di ogni altro uomo in quel paese. Il suo nome era stato accresciuto da Logi ad Hálogi, e per tale ragione il paese era stato chiamato Hálogaland. Logi era il più cortese degli uomini, e la sua forza e statura erano pari a quelli dei suoi antenati giganti, da cui discendeva. Sua moglie aveva nome Glǫð, figlia di Grímr di Grímsgarðr, terra situata nello Jǫtunheimr, nel nord. E lo Jǫtunheimr stesso a quel tempo era chiamato Élivágar. Grímr era un autentico berserkr: sua moglie era Alvǫr, una sorella di Álfr hinn gamli, il «vecchio». Egli regnava in quel paese che giace tra due fiumi, entrambi chiamati Elfr, prendendo nome da lui. Il fiume meridionale, che divideva il suo regno dal Gautland, terra di re Gautr, era chiamato Gautelfr. Il fiume settentrionale era chiamato Raumelfr, per via di re Raum, e il paese che si trovava oltre aveva nome Raumaríki. La terra governata da re Álfr era chiamata Álfaheimr, e dalla discendenza di costui provenivano gli elfi [álfar]. Costoro erano il popolo più splendido di ogni altro, eccettuato i giganti. Re Álfr era sposato a Bryngerð, figlia di re Raum di Raumaríki. Ella era una donna possente ma non certo bella, anche perché suo padre, re Raum, era piuttosto brutto, e questa è la ragione per cui la gente grassa e non attraente è chiamata raumar. Re Hálogi e sua moglie, la regina Glǫð, avevano due figlie, chiamate Eisa ed Eimyrja. Queste fanciulle erano le più splendide di quella terra...
Þorsteins saga Víkingssonar [1]

In seguito, Eisa ed Eimyrja vengono rapite da due járlar di Logi/Hálogi e condotte in paesi lontani. Una di esse diventerà madre di Víkingr e quindi antenata del protagonista della saga, Þorsteinn. Discendenti di quest'ultimo appaiono nella Friðþjófs saga ins frækna, «Saga di Friðþjófr il saggio» e nella Gautreks saga, «Saga di Gautrekr».

È evidente che sotto l'apparenza storica, questa saga celi motivi mitici piuttosto antichi. E anche se il Logi/Hálogi di cui qui si narra non ha ormai nulla, tranne il nome, del gigante elementale da cui è evidentemente derivato, nondimeno sembra ancora collegato a lui. I nomi di Eisa ed Eimyrja, ad esempio, derivano da un eimr, termine tecnico a indicare il vapore che si leva dalle braci, e il dizionario interpreta i loro nomi come «brace incandescente» e «tizzone» (Cleasby ~ Vigfússon 1874). D'altra parte, il nome della sposa Glǫð potrebbe essere interpretato secondo un sostantivo glóð «braci rosseggianti» (cfr. anglosassone glēd, tedesco Gluth, danese glød).

L'identificazione poetica tra l'elemento e la sua personificazione, viene definita da Snorri, allorché fornisce le kenningar per il fuoco [eldskenningar], ricorda appunto la parentela di Logi con Ægir:

Hvernig skal kenna eld? Svá at kalla hann bróður vinds ok Ægis, bana ok grand viðar ok húsa, Hálfs bani, sól húsanna. Quali sono le kenningar per il fuoco? Lo si può chiamare fratello del vento e di Ægir, distruttore e rovina dei boschi, uccisore di Hálfr, sole delle case.
Snorri Sturluson: Prose Edda > Skáldskaparmál [36]

Si noti ancora che, nelle fonti secondarie e in una certa saggistica, Logi viene equiparato a Loki, ragion per cui quest'ultimo è spesso gabellato come dio del fuoco.

FONTI PRINCIPALI

Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [46-47]
Snorri Sturluson: Ynglinga saga [19]
Þjóðólfr ór Hvíni: Ynglingatal [10 | 29] = Ynglinga saga [19 | 43]
Supplementum Historiæ Norvegicæ [c1]
Þorsteins saga Víkingssonar [1]
Orkneyinga saga [1]
Hversu Noregr byggðist
Cfr. Snorri Sturluson: Prose Edda > Skáldskaparmál [78]
BIBLIOGRAFIA
RIFERIMENTI
PAGINE
Il tempo e gli elementi - Lupi che corrono in cielo
Creazione pagina: 01.01.2009
Ultima modifica: 19.11.2014
 
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