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CELTI
Irlandesi

MITI CELTICI
LEBOR GABÁLA ÉRENN
POEMA
IV
«Magóg mac an Iafeth»
«Magóg figlio di Iafeth»
LEBOR GABÁLA ÉRENN
Lebor Gabála Érenn. Saggio
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2. Origine dei Gaeli
3. Muintir Cessrach
4. Muintir Parthóloin
5. Clanna Nemid
6. Fir Bolg
7. Túatha Dé Danann
8. Meic Míled
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POEMA IV - Saggio
POEMA IV - Testo
Note
Bibliografia
LEBOR GABÁLA ÉRENN
IV
«Magóg mac an Iafeth»
«Magóg figlio di Iafeth»

Il poema IV del Lebor Gabála Érenn è un componimento gnomico di argomento genealogico, che la redazione (Míniuguḋ) attribuisce all'immortale Fintan mac Bóchra. In sei quartine ricapitola le genealogie dei primi quattro popoli invasori d'Irlanda Muintir Parthóloin, Clanna Nemid, Fir Bólg, Túatha Dé Dánann – riconducendoli alla comune discendenza del biblico Magog figlio di Iafeth figlio di Nóe. Il poemetto è quasi esclusivamente formato da una serie di nomi propri, perlopiù alternati dalla formula «figlio di» [mac/meic]; nei rari punti in cui un nome viene definito da un aggettivo, è soltanto per ragioni metriche o per creare una rima. Di scarso valore poetico, il componimento era utile agli antichi bardi come supporto mnemonico per ricordare le genealogie tradizionali dei mitici popoli irlandesi.

La composizione è in medio irlandese. Il metro è cosiddetto il cró cummaisc etir casbaidne ocus lethrannaigecht, anche se le allitterazioni tra i primi due versi di ogni strofa, caratteristici di questo metro, si perdono a causa del fatto che il poemetto è una mera lista di nomi. Ci è stato tramandato, con pesanti varianti ortografiche, nella redazioni R1 ed R3 del Lebor Gabála Érenn: la versione del ms. L (Lebor Laignech) è mutila delle prime due strofe e di parte della terza; è ancora presente nella redazione .

In: Lebor Gabála Érenn R1 [I: 17]; R3 [I: 39 | I: 53]; [I: 12]

LEBOR GABÁLA ÉRENN
IV
«Magóg mac an Iafeth»
«Magóg figlio di Iafeth»
     
1 Magog mac an Iafeth
atá cinnti a chland:
díb Parthalón Banba,
ro bo chadla a band.
Magóg figlio di Iafeth,
questa è certamente la sua stirpe;
di loro fu Parthólon di Banba:
decoroso fu il suo successo.
2 Ba díb Nemed nóithech,
mac Agnomain óen:
ba díb Gand, díb Genand,
Séngand, Sláine sóer.
Di loro fu il nobile Nemed
unico figlio di Agnoman;
di loro furono Gann e Genann,
Séngann, il libero Slánga.
3 Cland Eladan imda,
fa díb Bres, can bréig:
mac Eladan arm-gáith,
meic Delbáith meic Néit.
La numerosa progenie di Elatha,
di cui fu Bress, senza menzogna:
figlio di Elatha esperto nelle armi,
figlio di Delbáeth figlio di Nét.
 
4 Meic Indai meic Alldai,
Allda ba mac Tait,
meic Thabuirn meic Eno,
meic Baith, Ebaith ait.
Figlio di Inndui, figlio di Alldui;
Alldui che fu figlio di Tat,
figlio di Tabarn figlio di Enna,
figlio di Báth, del piacevole Ibáth,
5 Meic Bethaig, meic Iardain,
meic Nemid húi Pháim:
Páimp meic Thait meic Sera
meic Srú, Braimin báin.
figlio di Beothach figlio di Iarbonel
figlio di Nemed nipote di Pámp:
Pámp figlio di Tat figlio di Sera
figlio di Srú, del bianco Braiment.
6 Braimin meic Aithechta
meic Magog, mór blad,
ro-bás a n-a n-aimsir
comthaidbsin ri Mag.
Di Braiment figlio di Aithecht,
figlio di Magóg, grande rinomanza:
questo accadde al loro tempo:
insieme comparvero contro la pianura.
       

NOTE

IV [1] — (d) «Decoroso fu il suo successo». Riprendiamo qui la lezione di Macalister, che traduce la frase modificandone il significato. Il senso originale è, secondo Macalister, qualcosa come «Ben vista fu la sua autorità» [well seen was his authority] (Macalister 1932).

IV [2] — (b) Óen «uno, unico» viene disposto qui unicamente per creare una rima con il successivo sóer al verso d. — (d) La parola medio irlandese sóer (irlandese moderno saor) vuol dire, come aggettivo, «libero, indipendente», da cui la traduzione di Macalister con «free»; come sostantivo vuol dire però «artigiano, carpentiere» (Macalister 1932). Poiché Slánga mac Dela diresse la costruzione delle imbarcazioni con le quali i Fir Bólg lasciarono la Grecia, proponiamo questa interpretazione.

IV [4] — (d) Alcuni manoscritti inseriscono un genitivo meic «figlio [di]» prima del nome Ibáth. Ma in tal caso il verso risulterebbe troppo lungo: le esigenze metriche impongono dunque di espuntarlo.

IV [5] — (a) Il testo ha Íardain in luogo del più corretto Iarboneil (genitivo del nome di Iarbonel Faid); la modifica è stata apportata al testo, secondo Macalister, per ragioni puramente metriche (Macalister 1932); in traduzione abbiamo tuttavia riportate il nome nella forma corretta. — (c-d) La successione dei nomi qui salta una generazione. La corretta genealogia è infatti la successiva: Nemed figlio di Agnoman figlio di Pámp figlio di Tat figlio di Sera figlio di Srú figlio di Esrú figlio di Braiment figlio di Aithecht figlio di Magog figlio di Iafeth. Nel manoscritto L, a cui qui abbiamo fatto riferimento, il nome che manca è Esrú; nel manoscritto β2 è Srú; è Braiment nei manoscritti β, M e μH. L'assenza di un nome sembra dovuta, come al solito, a ragioni essenzialmente metriche.

IV [6] — (d) Si riferisce alla magica apparizione delle Túatha Dé Dánann: la «pianura» di cui qui si parla è Mag Tuired.

Bibliografia

  • CATALDI Melita, Antiche storie e fiabe irlandesi. Torino 1985.
  • COMYN David ~ DINEEN Patrick S. [traduzione]: CÉITINN Seathrún (KEATING Geoffrey), The History of Ireland. London 1902-1908.
  • GINZBERG Louis, The Legend of the Jews, vol. 1. Philadelphia 1909 (?). → ID., Le leggende degli Ebrei, vol. 1. Adelphi. Milano 1995.
  • GRAVES Robert ~ PATAÏ Raphael, The Hebrew Myths. New York 1963. → ID., I miti ebraici. Longanesi, Milano 1980.
  • MACALISTER R.A. Stewart [traduzione], Lebor Gabála Érenn. The Book of the Taking of Ireland, 1. Irish Texts Society, Vol. XXXIV. London 1938 [1993].
  • MacCULLOCH John A., The Religion of Ancient Celts. Edimburgh 1911. → ID., La religione degli antichi Celti. Vicenza 1998.
  • MORGANTI Adolfo [cura]: Nennius (Nennio). La storia di re Artù e dei Britanni. Il Cerchio, Rimini 2003.
BIBLIOGRAFIA
  Lebor Gabála Érenn - Poema III
«TRENTA SPLENDIDI FIGLI...»
    Lebor Gabála Érenn - Poema V
«PADRE DI TUTTI, SIGNORE DEL CIELO»
 
Biblioteca - Guglielmo da Baskerville.
Area Celtica - Óengus Óc.
Traduzione e note della Redazione Bifröst.
Creazione pagina: 01.05.2006
Ultima modifica: 28.10.2015
 
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