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MITI CELTICI
LEBOR GABÁLA ÉRENN
POEMA
XXXI
«Ro bo maith in muinter mór»
«Era buona la grande compagnia»
LEBOR GABÁLA ÉRENN
Lebor Gabála Érenn. Saggio
1. Dalla creazione del mondo...
2. Origine dei Gaeli
3. Muintir Cessrach
► 4. Muintir Parthóloi
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POEMA XXXI - Saggio
POEMA XXXI - Testo
Note
Bibliografia
LEBOR GABÁLA ÉRENN
XXXI
«Ro bo maith in muinter mór»
«Era buona la grande compagnia»

Il poema  del Lebor Gabála Érenn è una composizione di argomento mitologico che si risolve nell'elencazione dei nomi dei compagni di Partholón: i suoi figli, le sue figlie, i mariti delle figlie, e poi i nomi dei suoi campioni, druidi, aratori, e addirittura i nomi dei buoi o delle parti dell'aratro. Sono anche riportati i nomi di alcuni degli eroi culturali legati all'occupazione dei Muintir Partholóin: il primo a offrire ospitalità, a mettere un calderone sul fuoco, a distillare la birra, etc. La redazione R3 del Lebor Gabála Érenn attribuisce la composizione, sebbene non è chiaro con quale autorità, al bardo Eochaid úa Fláinn (Eochaid úa Flannucáin, ±936-1004).

Secondo Macalister, il poema doveva fermarsi originariamente alla quartina 11 (Macalister 1940): il ms. F (Lebor Ḟear Maí), il solo testimone della redazione R1 che riporti la composizione – essa è infatti assente nel ms. L (Lebor Laignech) –, non possiede appunto le quartine 12-17; inoltre dispone la 4 dopo la 6. Tra i codici della redazione R2, il ms. D riporta le quartine 12-17 su un foglio appositamente aggiunto al codice: le prime cinque sul recto, le altre due sul verso, insieme ad alcune glosse pressoché illegibili. Il ms. V pone le quartine in questo ordine: 1-7, 12-14, 8-10, 15-17, 11, disposizione appropriata, in quanto pone la lista dei guerrieri di Nemed in fondo alla composizione. Il ms. E riporta le quartine in un altro ordine ancora: 1-7, 15-17, 12-14, 8-11.

Míchél Ó Cléirigh, nella sua versione RK, riporta soltanto una selezione delle quartine (2-3, 5-10, 12, 14-15), mescolandole però con quartine provenienti dai successivi poemi XXXII e XXXIII, aggiungendovi una serie di glosse di scarso interesse.

Il metro è il debide scáilte.

In: Lebor Gabála Érenn R1 [IV: 10]. F, 6 δ 
In: Lebor Gabála Érenn R2 [IV: 14]. V 4 α  | D 7 γ  | E 3 γ  | R 77 β  (*)
In: Lebor Gabála Érenn R3 [IV: 35]. B 14 α  | M 274 γ  

(*) in R: solo primo verso

LEBOR GABÁLA ÉRENN
XXXI
«Ro bo maith in muinter mór»
«Era buona la grande compagnia»
     
1 Ro bo maith in muinter mór
do badar ic Parthalón:
idir ingin is meic mer,
ocus thóisech is trénfer
Era buona la grande compagnia
che aveva Partholón:
fanciulle e agili ragazzi,
e capi e campioni.
2 Totacht ocus Tarba trén,
Eochar ocus Aithichbél,
Cuailli ocus Dorcha ocus Dam
secht prím-trebtaiġ Parthalóin.
Tóthacht e il forte Tarba,
Eochair e Aithichbél,
Cúailli e Dorcha e Dam,
i sette capo-fattori di Partholón.
 
3 Liac ⁊ Lecmac collí,
Imar ⁊ Etrigi,
in cethar dam, dílsi dáil,
ro trebsad tír Parthaloin.
Liac e Lecmag colorita,
Imair ed Etrigi,
i quattro buoi, un gruppo rispettabile
che arava la terra di Partholón.
 
4 Do ba Beóir ainm in ḟir,
ca maithib is ca muintir,
ro leic aigid na tech tenn,
ar tús in inis Érenn.
Era Beóir il nome dell'uomo
con i suoi nobili e il suo popolo,
che ricevette un ospite nella solida casa,
il primo nell'isola di Ériu.
 
5 Ac Bro mac Senbotha sin
tech ar tús, cair for ten;
cles na fagbaid Gáedil grinn:
comrac aenfir in Érinn.
Fece Brega figlio di Senboth
una casa per primo, un calderone sul fuoco,
e un'impresa che i lucenti Gáedil non trascurarono:
singolari combattimenti in Ériu.
 
6 Ic Samaliliath ro fes
ól corma is ráthaiges:
is leis dorignid íar sin
adrad, ernaid, íarfaigid.
Fece conoscere Samaliliath
il bere birra e la garanzia:
da lui vennero create inoltre
adorazione, offerta, supplica.
 
7 Trí druid Parthalóin na port,
Fiss is Eolas is Fochmarc:
anmand a trí trénfer trá,
Milchu, Meran, Muinechan.
I tre druidi di Partholón dei porti,
Fis ed Eólas e Fochmarc;
e anche i nomi dei tre trénḟir,
Milchú, Meran, Muinechán.
12 Bacorb Ladru, ba saí slán,
ba hollum ic Parrthalán;
issé sin cét-ḟer, cen acht,
do rigne ar túss aigiḋeacht.
Bacorp Ladru, un ottimo saggio.
era l'ollam di Partholón,
fu il primo uomo, senza incertezza,
che per primo concesse ospitalità.
13 Is and ro trebsatar thíar,
ic Dún Finntain, cíarb imcían;
ocus ro geltsat fér fois
an n-airther Muige Sanois.
E dove ararono a occidente,
fu a Dú Finntáin, nonostante la distanza,
ed essi pascolarono l'erba residua
a est di Mag Sanais.
 
14 Bibal ocus Babal bán,
dá chendaiġi Partholán:
Bibal tuc in t-ór ille,
Babal tuc na hindile.
Bibal e Babal il bianco,
erano i due mercanti di Partholón:
Bibal scambiava oro,
Babal scambiava bestiame.
8 Anmann na ndeich n-ingen n-án
do badar ac Partholón,
is anmand a deich clemna
lam ar leith, is lán-mebra.
I nomi delle dieci nobili figlie
che aveva Partholón,
e i nomi dei suoi dieci generi,
li ho a fianco, ricordo interamente.
 
9 Aifi, Aine, Adnad ard,
Macha, Mucha, Meilipard,
ocus Glas ocus Grenach
Auach ocus Achanach.
Aífe, Aíne, Adnad eminente,
Macha, Mucha, Melepard,
e Glas e Grennach
Auach e Achanach.
10 Aidbli, Bomnad, ⁊ Ban,
Caertin, Echtach, Atchosan,
Lucraid, Ligair, Lugaiḋ laech
Gerber, nirbo briathar-baeth.
Aidbli, Bomnad e Bán,
Caerthenn
, Echtach, Athchosán,
Lucraid
, Ligair, Lugaid il guerriero
Gerber che mai diede la parola invano.
15 Cét forgnem Érend cen brón
do rigned la Partholón:
cét bró, maistreḋ, lind, réim raith,
ar tús, an Érinn árd-maith.
Il primo edificio di Ériu senza tristezza
fu fatto da Partholón:
una distilleria, una macina, una birra, con sicuro cammino,
per prime vennero fatte nella suprema-buona Ériu.
 
16 Rimaḋ in ton-airem tend
Tairle in cend-airem coitchend:
Fodbach in soc, ni dalb sain,
ocus Fetain in coltair.
Rimad era il solido aratore di coda,
Tairrle era l'ordinario aratore di testa:
Fodbach era il vomere, nessuna falsità,
e Fetain il coltro.
17 Brissed ainm in fir, ba becht
do rigni ar tús fotáirecht;
bronnaḋ re sílaḋ nach sáith:
ac Parthalón ro bo maith.
Spezzato il nome dell'uomo, fu proprio
colui che per primo elaborò un occulto disonore;
fu distrutto con una dispersione insufficiente (?):
accanto a Partholón era stato buono (?).
11 Beothach, Iarbonel, Fergus,
Art, Corb, lil can imarbus,
Sobairchi, Dobairchi daith,
cóic táisig Nemid nert-maith.
Beothach, Iarbonel, Fergus,
Art
, Corb, che seguiva (?) senza peccato,
Sobairchi
, il rapido Dobairchi,
i cinque capitani di Nemed, buono nella forza.
       

NOTE

1 — Riportiamo il testo della composizione nell'ordine stabilito dal ms. V, il quale pone le quartine in quest'ordine: 1-7, 12-14, 8-10, 15-17, 11.

9 — Nei vari manoscritti e redazioni di questo poema, i nomi delle figlie sono riportati in molte lezioni differenti.

 

R1

R2 R3

ms. F

ms. V ms. D ms. E ms. M ms. B
Aífe Aifi Aiffe Aife Aife Alfii Aiffe
Aíne Aine Aine Aine Aine Aine Aine
Adnad Adnad Aiḋne Aidni Adnad Etan Aḋnaḋ
Macha Macha Fochain Fochuin Focaoin Macha Macha
Mucha Mucha Muchoss Muchus Mochas Mucha Mucha
Melipard Meilipard Melepard Meliphard Meilebard Meilipard Melebard
Glass Glas Glass Glas Glas Glas Glas
Grenach Grenach Grennach Grennach Grendach Greandach Grendach
Auach Auach Ablach Ablach Ablach Auach Auach
Achanach Achanach Gribendach Gribennach Griḃendach Anach Eenach

La maggior parte di queste lezioni si possono considerare delle varianti grafiche di maggiore o minore importanza. La redazione R2 sostituisce però Macha con la lezione Fochain e Achanach con Gribennach. Aidne e Ablach possono essere considerate varianti di Adnad e Auach. Tali lezioni sono ovviamente attestate anche in Lebor Gabála Érenn R2 (IV: 14]). La redazione R3 è vicina a R1, ma il ms. M presenta la cacografia Etan al posto di Adnad; il ms. B presenta Eenach al posto di Achanach.

10 — In quanto ai nomi dei mariti delle figlie di Partholón, ecco qui:

 

R1

R2 R3

ms. F

ms. V ms. D ms. E ms. M ms. B
Aidbli Aidbli Brea Brea Breo Oibri Aiḋbriu
Bomnad Bomnad Boan Boan Bomnad Brondad Bronnaḋ
Bán Ban Ban Ban Ban Ban Ban
Cairtenn Caertín Cairthend Cairthenn Caortand Caerthand Caerthan
Echtach Echtach Ecnach Ecnach Ecnach Echtach Egnach
Athchosán Atchosan Athchossan Athchosan Athchosan Athchosan Acmosan
Lucraid Lucraid Luccraiḋ Lucraid Lucraid Luchraid Luchraiḋ
Ligair Ligair Luchair Luchair Luchair Lugair Lugair
Lugaid Lugaiḋ Liger Liger Liger Luġaiḋ Luġaiḋ
Gerber Gerber Griber Griber Griber Geirber Geirber

Oltre ad alcune varianti grafiche prive di importanza, vi sono tre interessanti sostituzioni tipiche della redazione R2: la prima è rappresentata dal nome Brea al posto di Aidbli; la seconda dalla contrazione Boán al posto di Bomnad; la seconda dai nomi Luchair e Liger che sostituiscono, rispettivamente, Ligair e Lugaid. Tali lezioni sono attestate anche in Lebor Gabála Érenn R2 (IV: 14]).

7 — (b) Fis «visione», Fochmarc «domanda», Eólas «conoscenza». — Trénḟer, da trén «forte» e fer «uomo», è «campione, guerriero».

12 — In una sezione prosastica presente nella redazione R3, ms. M, Bacorp è il guaritore e Ladru il filí (Lebor Gabála Érenn R3 [IV: 34]).

14 — Nella sezione prosastica del ms. M, i due mercanti sono chiamati, rispettivamente, Iban ed Eban.

16 — Vomere e coltro sono due delle parti che compongono l'aratro. Nella sezione prosastica del ms. M, il coltro ha nome Fead.

17 — Quartina piuttosto enigmatica e difficile da tradurre. Si riferisce presumibilmente a Topa e al tradimento compiuto insieme a Delgnat. Macalister traduce: «Broken was the name of the man, it was perfect, / who first wrought hidden shamefulness: / it was destroyed with a scattering that was not evil / Partholon thought this to be good», evidenziando un contrasto tra l'evil e il good degli ultimi due versi. Le difficoltà vertono tuttavia sul verso c: «bronnaḋ re sílaḋ nach sáith», dove, per ottenere la data traduzione, Macalister deve emendare sáith «sufficienza, sazietà» con saich «male» (lezione del ms. V), e interpretare nach come particella negativa (ma nach potrebbe anche essere il pronome indefinito «qualche, qualsiasi»). L'interpretazione di Macalister ha il vantaggio di avere senso compiuto: «[il nome] fu distrutto in una dispersione non malvagia», sebbene non sia ancora chiaro cosa sia accaduto. In irlandese, il sostantivo sílad indica il «seminare, spargere, disperdere», ma anche il «propagare, generare».

11 — La quartina con i nomi dei guerrieri di Nemed sembra introdotta impropriamente nel testo di questo poema, dedicato a Partholón. Nessuna sorpresa se i mss. V ed E dispongono questa quartina alla fine del componimento, soluzione adottata anche nella nostra edizione. Míchél Ó Cléirigh, nella versione RK, la espunge.

Bibliografia

  • CATALDI Melita, Antiche storie e fiabe irlandesi. Torino 1985.
  • COMYN David ~ DINEEN Patrick S. [traduzione]: CÉITINN Seathrún (KEATING Geoffrey), The History of Ireland. London 1902-1908.
  • GINZBERG Louis, The Legend of the Jews, vol. 1. Philadelphia 1909 (?). → ID., Le leggende degli Ebrei, vol. 1. Adelphi. Milano 1995.
  • GRAVES Robert ~ PATAÏ Raphael, The Hebrew Myths. New York 1963. → ID., I miti ebraici. Longanesi, Milano 1980.
  • MACALISTER R.A. Stewart [traduzione], Lebor Gabála Érenn. The Book of the Taking of Ireland, 1. Irish Texts Society, Vol. XXXIV. London 1938 [1993].
  • MacCULLOCH John A., The Religion of Ancient Celts. Edimburgh 1911. → ID., La religione degli antichi Celti. Vicenza 1998.
  • MORGANTI Adolfo [cura]: Nennius (Nennio). La storia di re Artù e dei Britanni. Il Cerchio, Rimini 2003.
BIBLIOGRAFIA
  Lebor Gabála Érenn - Poema XXX
«O ERUDITI DELLA PIANA DEL BIANCO...»
    Lebor Gabála Érenn - Poema XXXII
«PARTHOLÓN, DA DOVE GIUNSE»
 
Biblioteca - Guglielmo da Baskerville.
Area Celtica - Óengus Óc.
Traduzione e note della Redazione Bifröst.
Creazione pagina: 22.01.2014
Ultima modifica: 14.05.2021
 
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