SCHEDARIO

GERMANI
Scandinavi

MITI GERMANICI
Þrymheimr
ÞRYMHEIMR
La fortezza del gigante Þjazi, tra le più alte montagne di Jǫtunheimr. Viene ereditata dalla figlia Skaði e diviene una delle dimore divine.

* * *

 
MITOLOGIA
MITI
  • È la fortezza del gigante Þjazi, posta tra altissime montagne, in Jǫtunheimr.
  • Þjazi vi tiene prigioniera Iðunn, dopo averla rapita.
  • Loki cerca per molti giorni la fortezza, quindi libera Iðunn e la riconduce nell'Ásgarðr
  • Dopo la morte di Þjazi, la fortezza viene ereditata da Skaði.
  • Dopo il loro matrimonio, Njǫrðr e Skaði decidono di abitare per nove giorni a Nóatún e nove a Þrymheimr, ma lui odia i monti e lei non sopporta il mare, così divorziano.
  • Skaði torna a Þrymheimr, e passa il tempo sciando lungo i pendii innevati e cacciando le fiere.
FILOLOGIA
ORTOGRAFIA

  ORTOGRAFIA
NORMALIZZATA
LEZIONE DEI
MANOSCRITTI

FONTI

Norreno Þrymheimr Þrymhei[m]r Ljóða Edda
Þrymheimr
Þrymheímr
Þrimheimr
Þrvmheimr
Þrvmheímr
Þrvþheimr
Prose Edda

ETIMOLOGIA

Þrymheimr, toponimo.
«Casa del frastuono».

  1. Þrym- | Radice del sostantivo maschile þrymr, «fracasso, baccano, frastuono», anche usato nel lessico poetico come metafora per «battaglia». Come aggettivo, þrymr sembra voglia dire «glorioso» (cfr. anglosassone þrym «glorioso»). Anche nome del gigante Þrymr, protagonista della Þrymskvíða, celebre poema eddico nel quale si narra del furto del martello di Þórr. ①
     
  2. heimr | Sostantivo maschile heimr, «casa, patria, mondo». Deriva da un protogermanico *haimaz. Cfr. antico alto tedesco haim > tedesco Heim «casa» ed Heimat «patria»; olandese heem «casa»; anglosassone hām > inglese home «casa»; norreno heimr > danese e norvegese hjem «casa», svedese hem «casa». È lo stesso elemento che caratterizza i nomi di alcuni dei nove mondi della cosmologia norrena: Ásaheimr, Álfheimr. Niflheimr, Jǫtunheimr, Múspellsheimr, etc.

Si noti che il manoscritto del Codex Uppsaliensis [U] riporta la lezione Þrvþheimr, cioè Þrúðheimr, confondendo la fortezza di Þjazi con quella di Þórr (Grímnismál [4]).

Schedario: [Þrymr]►

LETTERATURA

Della fortezza di Þrymheimr tratta innanzitutto il Grímnismál. Essa era un tempo la dimora del possente gigante Þjazi ma, una volta ereditata dalla figlia Skaði, essa ha cessato di essere dominio dei giganti ed è venuta ad essere il sesto dei dodici – in realtà tredici – regni celesti che compongono il mondo degli Æsir:

Þrymheimr heitir enn sétti,
er Þjazi bjó,
sá inn ámátki jǫtunn;
en nú Skaði byggvir,
skír brúðr goða,
fornar tóptir fǫður.
Þrymheimr si chiama la sesta [dimora]
dove Þjazi viveva,
quel detestabile gigante.
Ora Skaði risiede,
pura sposa degli dèi,
nell'antica dimora del padre.
Ljóða Edda > Grímnismál [11]

La leggenda legata a questa fortezza è narrata da Snorri nello Skáldskaparmál. Il gigante Þjazi, trasformatosi in aquila, aveva rapito la dea Iðunn e, trasformatosi in aquila, l'aveva condotta nella sua fortezza di Þrymheimr. Questa si trovava nello Jǫtunheimr, il mondo dei giganti, come fa capire Þjóðólfr ór Hvíni nel suo poema Haustlǫng, «lungo come un autunno»:

Urðut brattra barða
byggvendr at þat hryggvir;
þá vas Ið með jǫtnum
unnr nýkomin sunnan;
Non fu certo un momento di tristezza
per gli abitanti delle rupi ripide
l'arrivo, dalle vie del mezzogiorno,
di Iðunn nel paese dei giganti...
Þjóðólfr ór Hvíni: Haustlǫng [9]

Il ratto di Iðunn era stato compiuto con la forzata complicità di Loki, il quale era stato poi costretto dagli Æsir a partire alla ricerca della dea. Trasformatosi in falco, il dio si era recato in volo nello Jǫtunheimr, il mondo dei giganti e pare di capire avesse cercato per molti giorni prima di localizzare Þrymheimr:

Ok er hann fær valshaminn, flýgr hann norðr í Jǫtunheima ok kemr einn dag til Þjaza jǫtuns. Var hann róinn á sæ, en Iðunn var ein heima. Brá Loki henni í hnotarlíki ok hafði í klóm sér ok flýgr sem mest. Quando si fu travestito da falco, [Loki] volò a nord verso Jǫtunheimr e giunse un giorno presso il gigante Þjazi. Questi navigava in mare, mentre Iðunn era a casa. Loki la trasformò in noce, la afferrò coi suoi artigli e volò via più veloce che poté.
Snorri Sturluson: Prose Edda > Skáldskaparmál [3]

In forma di falco, Loki aveva precipitosamente ricondotto Iðunn nel mondo degli dèi. Ma Þjazi, a sua volta trasformato in aquila, lo aveva inseguito fin oltre le mura dell'Ásgarðr. Il gigante era stato ucciso dagli Æsir, i quali avevano poi dovuto riconciliarsi con sua figlia Skaði, sopraggiunta a vendicarlo. Fortunatamente, Skaði aveva acconsentito a una pacifica riconciliazione e aveva preso per marito il dio Njǫrðr.

Il matrimonio tra i due, però, non era stato dei più felici. Njǫrðr amava il mare, quanto Skaði le montagne. Racconta Snorri:

Njǫrðr á þá konu er Skaði heitir, dóttir Þjaza jǫtuns. Skaði vill hafa bústað þann er átt hafði faðir hennar, þat er á fjǫllum nǫkkvorum þar sem heitir Þrymheimr, en Njǫrðr vill vera nær sæ. Þau sættusk á þat at þau skyldu vera níu vetr í Þrymheimi, en þá aðra níu at Nóatúnum. Njǫrðr ha in moglie quella donna chiamata Skaði, figlia del gigante Þjazi. Skaði vuole [abitare] nella dimora che ha ricevuto [in eredità] da suo padre, che si trova fra certe montagne nel posto chiamato Þrymheimr, ma Njǫrðr vuole stare vicino al mare. Essi stabilirono che sarebbero stati per nove notti a Þrimheimr e altre nove in Nóatún.
Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [23]

Tuttavia, Skaði, mal sopportava il mare e il garrire dai gabbiani, Njǫrðr era orripilato dal clima aspro dei monti e, una volta tornato a casa, così si lamentò del suo soggiorno a Þrimheimr:

Leið erumk fjǫll,
varka ek lengi á:
nætr einar níu.
Úlfa þytr
mér þótti illr vera
hjá sǫngvi svana.
Sgraditi mi sono i monti
non vi rimasi a lungo:
nove sole notti.
L'ululato dei lupi
soave non mi parve
come il canto dei cigni
Ljóða Edda [fragmenta] > II [1] = Gylfaginning {33}

Fu così che i due si separarono e tornarono ciascuno nella propria dimora. Snorri aggiunge:

Þá fór Skaði upp á fjallit ok bygði í Þrymheimi, ok ferr hon mjǫk á skíðum ok með boga ok skýtr dýr. In seguito Skaði tornò sui monti, abitò in Þrymheimr e per la maggior parte del tempo va sugli sci e abbatte le fiere.
Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [23]

E cita quindi la strofa summenzionata del Grímnismál.

FONTI

Ljóða Edda > Grímnismál [11] = Gylfaginning {35}
Cfr. Ljóða Edda [fragmenta] > II [1] = Gylfaginning {33}
Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning [23 {35}]
Snorri Sturluson: Prose Edda > Skáldskaparmál [2-3]
Cfr. Þjóðólfr ór Hvíni: Haustlǫng [9]

BIBLIOGRAFIA
RIFERIMENTI
PAGINE
Bragi e Iðunn - La poesia e l'eterna giovinezza
Il rapimento di Iðunn - I giganti e l'immortalità

Creazione pagina: 01.01.2009
Ultima modifica: 17.05.2012

 
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