MITI

CELTI
Irlandesi

MITI CELTICI
LE FIGLIE DI CÁIN
INVASIONI TRADITE
Antichissimi racconti, non bene integrati nei cicli mitici, narrano di tre donne che, nei tempi antidiluviani, giunsero per prime in quest'isola ai confini del mondo per darle il proprio nome.

1 - LE TRE FIGLIE DI CÁIN

icono, alcuni, che furono tre vergini, le figlie del malvagio Cáin, a giungere per prime nell'isola verde ai confini del mondo. Con loro era Séth figlio di Ádam.

2 - BANBA E LE SUE FANCIULLE

econdo altri, erano tre volte cinquanta, le donne che vennero con Banba, e tre soli uomini. Ladra era il nome di uno di essi, il quale fu il primo uomo a morire in Ériu ed è da lui che prese nome quel luogo chiamato Árd Ladrann. Essi rimasero due volte venti anni nell'isola, finché un morbo li colpì e tutti morirono nel giro di una settimana. Dopo di ché, l'isola rimase deserta e vuota, senza nessuno che la abitasse, per duecento anni, poi venne il diluvio.

Da Banba venne il primo nome che fu dato a quella terra.

3 - I TRE PESCATORI ISPANICI

ltri dicono che tre pescatori, usciti per una battuta di pesca in alto mare, vennero sospinti da una tempesta dall'Espáin fino alla disabitata isola che un giorno avrebbe avuto nome Ériu. I loro nomi erano Cappa, Laigne e Luasad, pare fossero un artigiano, un guaritore e un rude pescatore.

Approdati a Tuad Inber, la foce del fiume Bann, nella punta settentrionale dell'isola, essi esplorarono la nuova terra dall'uno all'altro capo, e poterono costatarne la bellezza del paesaggio e la ricchezza del suolo. Increduli della loro scoperta, già si vedevano sovrani a capo di molte e fiere fortezze arroccate sulle colline.

Così, essi tornarono in Espáin a prendere le loro mogli, e le condussero nell'eccellente Ériu. Ma i loro progetti erano destinati a scontrarsi contro un fato ineluttabile: Cappa, Laigne e Luasad erano sull'isola da un anno soltanto, quando il diluvio universale li travolse a Tuad Inber e li sommerse.

Fonti

1 Saltáir Chaisil apud Seathrún Céitinn: Foras feasa ar Éirinn [I: 5, i]
Cfr. Chronicon Scotorum
2 Lebor/Cín Droma Snechta apud Lebor gabála Érenn R1 [III: 3]; R2 [III: 4]; R3 [III: 2-3]
Lebor/Cín Droma Snechta apud Seathrún Céitinn [Geoffrey Keating]: Foras feasa ar Éirenn [I: 5, i]
Cfr. Chronicon Scotorum
3

Lebor gabála Érenn R1 [III: 3]; R2 [III: 2]; R3 [III: 6]
Lebor gabála Érenn > Poema XXII: «Capa is Laigni is Luasad grind...»
Seathrún Céitinn [Geoffrey Keating]: Foras feasa ar Éirenn [I: 5, ii]

I - PICCOLE INVASIONI ANTIDILUVIANE

La vicenda dell'arrivo delle tre «figlie di Cáin», o di Banba con le sue tre volte cinquanta fanciulle è una versione parallela del mito dell'invasione delle genti di Cessair, o Muintir Cessrach, a cui rimandiamo per un saggio esplicativo. ①

La leggenda dei tre pescatori ispanici ha la sua fonte nel poema xxii del Lebor gabála Érenn, «Capa is Laigni is Luasad grind...», da cui i resoconti prosastici nello stesso Lebor gabála. La storia appare essere una sorta di racconto popolare, ma è così drasticamente condensata che poco se ne può trarre. I nomi Cappa, Laigne e Luasad appaiono essere disposti secondo una qualche formula allitterativa, e la presenza della lettera «p» (il raddoppiamento è nostro adattamento ortografico) suggerisce un'origine piuttosto antica, o forse non irlandese. D'altra parte, lo sbarco dei tre pescatori a Tuad Inber, l'estuario del fiume Bann, l'od. an Bhanna, nell'estremo nord d'Irlanda, non è certamente un luogo naturale di arrivo, provenendo dalla Spagna. R.A. Stewart Macalister nota, mestamente, che se noi avessimo l'intera storia, probabilmente ci troveremmo di fronte alla lunga e dettagliata relazione di un popolamento d'Irlanda, prima della catastrofe finale (Macalister 1939). La vicenda è anche citata da Seathrún Céitinn [Geoffrey Keating] nei suoi Foras feasa ar Éirenn [I: , ii], sebbene non aggiunga nulla che non sia già contenuto nel Lebor gabála Érenn.

Bibliografia

  • AGRATI Gabriella ~ MAGINI Maria Letizia, Saghe e racconti dell'antica Irlanda, vol. I. Mondadori, Milano 1993.
  • BOTHEROYD Sylvia ~ BOTHEROYD Paul, Lexikon der Keltischen Mythologie. Eugen Diederichs Verlag, München 1992, 1996. ~ Mitologia Celtica: Lessico su miti, dèi ed eroi. Keltia, Aosta 2000.
  • CAREY John, A New Introdution to Lebor Gabála Érenn, Irish Tests Society, London 1993.
  • COMYN David ~ DINNEEN Patrick S. [trad. e cura]: CÉITINN Seathrún (KEATING Geoffrey), Foras Feasa ar Éirinn. The History of Ireland by Geoffrey Keating. Irish Texts Society, Voll. IV, VIII, IX, XV. London 1901-1914.
  • CONELLAN Owen, The Annals of Ireland, translated from the original Irish of the Four Masters [dal 1171 al 1616]. Dublin, 1846.
  • DE VRIES Jan, Keltische Religion. In: «Schröder. Die Religionen der Menschheit». Kohlhammer, Stuttgart 1961. ID., I Celti: Etnia, religiosità, visione del mondo. Jaca Book, Milano 1981.
  • HENNESSY W.M. [cura e traduzione], Chronicon Scotorum. Londra, 1886. Wiesbaden 1964.
  • MACALISTER R.A. Stewart [traduzione], Lebor Gabála Érenn: The Book of the Taking of Ireland, voll. 1-5, Irish Texts Society, Vol. XXXV, London 1939 [1993].
  • REES Alwyn ~ REES Brinsley, Celtic Heritage, Thames & Hudson, London 1961 ID., L'eredità celtica, Mediterranee, Roma 2000.
  • REES Brinley, Origini: il popolamento mitico dell'Irlanda. In: BONNEFOY Yves [cura]: «Dictionnaire des Mythologies». Paris 1981. ID., «Dizionario delle mitologie e delle religioni», 3. Milano 1989.
  • RHŶS Sir John, Studies in Early Irish History, London 1905.
BIBLIOGRAFIA
Intersezione Aree: Holger Danske.
Sezione Miti: Asteríōn.
Area
Celtica: Óengus Óc.
Ricerche e testi di Dario Giansanti e Oliviero Canetti.
Creazione pagina: 15.12.2003
Ultima modifica: 27.10.2015
 
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