MITI

CELTI
Irlandesi

MITI CELTICI
IL REGNO DI BRESS
UN PESSIMO SOVRANO
Le Túatha Dé Danann dominano Ériu, ma re Núada, avendo perso il suo braccio, deve lasciare il posto a un nuovo sovrano. È l'affascinante Eochaid Bress, colui che le donne danann scelgono per regnare in Temáir.
1 - IL CONCEPIMENTO DI BRESS

Eri ed Elatha
Illustrazione di Giacinto Gaudenzi
Museo: [Giacinto Gaudenzi. I Tarocchi del Celti]►

a storia del concepimento di Bress ci riporta al tempo in cui le Túatha Dé Danann vivevano ancora nel Lochlann, prima che partissero per Ériu per strapparla ai Fir Bólg.

Un giorno una delle donne danann, Eri figlia di Delbáeth, guardava le terre e il mare dalla casa di Máeth Scéni, quando vide una barca d'argento comparire sulle onde. A bordo della barca vi era un uomo d'aspetto bellissimo, con capelli d'oro lunghi fino alle spalle, abbigliato con un manto e una tunica intessuti di fili d'oro. Aveva sul petto un'aurea spilla resa splendida da una pietra preziosa e cinque cerchi d'oro al collo. Portava due lance d'argento con la punta di bronzo e una spada dall'elsa d'oro con intrecci d'argento e borchie d'oro.

Le onde portarono la barca sulla riva e l'uomo disse a Eri: — È questo il tempo adatto per la nostra unione?

— Non mi sono affatto impegnata con te — rispose la donna.
— Vieni anche senza impegno — ribatté l'uomo.

Nonostante avesse già rifiutato molti spasimanti, Eri non poté respingere le profferte di quell'uomo così affascinante, e giacque con lui, ma pianse sconsolatamente quando egli si levò per accomiatarsi.

— Perché piangi? — le chiese lui.
— Non so chi sia venuto a me — disse lei.

— Non lo ignorerai: Elatha figlio di Delbáeth, re dei Fomóire, è venuto a te — disse lui. E aggiunse: — Dal nostro incontro avrai un figlio e non gli sarà dato nome che Eochaid Bress, il Bello. E ogni cosa bella che si vedrà in Ériu, sia pianura o fortezza o birra o torcia o donna o uomo o cavallo, sarà messa a confronto con questo figlio e si dirà allora: «È un bress».

Ed Elatha le donò un anello, ingiungendole di non separarsene mai, vendendolo o regalandolo, se non per un uomo al cui dito si adattasse. Poi l'uomo si allontanò per la via dalla quale era venuto e la donna tornò alla sua casa.

Eri partorì il bambino che aveva concepito in maniera così straordinaria e questo fu chiamato come Elatha aveva detto: Eochaid Bress. Trascorsa una settimana, Bress era grande come un bambino di due; e continuò a crescere a velocità doppia, finché raggiunse la statura di un ragazzo di quattordici, e divenne in breve tempo alto bello e forte come Elatha aveva profetizzato.

Due principali forme di unione coniugale erano riconosciute in Irlanda: il matrimonio fondato su un contratto (con l'acquisto della sposa in cambio di un pagamento al padre) e l'unione naturale «per seduzione». È evidente che Elatha ha scelto questa seconda forma.

2 - INTRONIZZAZIONE DI BRESS

e Núada aveva vinto la prima battaglia di Mag Tuired, ma purtroppo nel corso di essa aveva perduto un braccio, che Sreng mac Sengainn gli aveva mozzato di netto: tale mutilazione gli costò il trono, poiché i difetti fisici erano considerati incompatibili con la sovranità. Il guaritore Dían Cécht gli sostituì il braccio troncato con una protesi d'argento capace di ripetere tutti i movimenti di un braccio vero, ma ciò non bastò a restituirgli la sovranità.

Núada fu soprannominato Aircetlám, «Braccio d'Argento».

Fra gli uomini delle Túatha Dé Danann e le loro mogli sorse allora una disputa su chi dovesse diventare re. Esse volevano che re divenisse il bel Bress, loro figlio adottivo, e asserivano che affidando a lui il regno avrebbero rafforzato l'alleanza con i Fomóire.

Bress era ancora un ragazzo, quando, a causa di quella controversia, le Túatha Dé Danann gli concessero la sovranità su Ériu. Bress offrì sette ostaggi tra i parenti di sua madre perché, qualora la sua incapacità l'avesse reso necessario, si potesse restaurare la sovranità.

Nell'anno 3304 dalla Creazione del Mondo, ovvero 1894 anni prima della nascita di Cristo, Bress si stabilì nella reggia di Temáir, quale Re Supremo di Ériu, il primo delle Túatha Dé Danann.

3 - IL DAGDA MÓR SATIREGGIATO

l giovane re Bress aveva avuto in dono da sua madre un pezzo di terra e lì volle che il Dagda Mór facesse i lavori di sterro per la costruzione della sua fortezza: Dún mBrese. Ma il Dagda fu presto stanco del lavoro. All'interno del ráth era solito incontrare un cieco indolente: si chiamava Cridenbél e parlava a cuore aperto. Cridenbél giudicava piccole le sue razioni e grandi quelle del Dagda, perciò disse: — Se hai onore, Dagda, dammi i tre pezzi migliori della tua razione di cibo.

E il Dagda glieli dava ogni sera. I pezzi per il satirista erano grossi: ognuno aveva la grandezza di un maiale. Ma quei pezzi erano anche un terzo della razione del Dagda, e per questo la sua salute peggiorava.

Un giorno, mentre il Dagda era al lavoro presso il ráth, vide venire verso di sé suo figlio Óengus Mac Óc.

— Salute a te, Dagda! — disse il Mac Óc.
— E anche a te — rispose il Dagda.
— Perché hai un aspetto così malato? — gli chiese Óengus.
— C'è una ragione. Ogni sera Cridenbél il satirista chiede i tre pezzi migliori della mia razione.

Allora Óengus infilò la mano nella sua borsa e ne trasse tre monete d'oro. — Ho un consiglio per te. Metti queste tre monete nei tre pezzi che dài a Cridenbél ogni sera.

Il Dagda fece come il Mac Óc gli aveva consigliato e quando Cridenbél gli chiese i tre pezzi migliori del piatto, il Dagda gli diede quelli con le monete d'oro. Cridenbél mangiò le porzioni, ma l'oro gli si mise nel ventre e il satirista morì.

Il Dagda Mór era succube del satirista, perché temeva di essere detto avaro: in tal caso avrebbe perso l'enech, la «faccia», cioè l'onore. Il consiglio di Óengus Mac Óc ha l'effetto di liberare il Dagda da Cridenbél battendo costui sul suo stesso terreno, quella della parola. Giocava infatti sull'ambiguità del termine «migliore».

4 - BRESS EMETTE UN FALSO GIUDIZIO

Bress fu detto che il Dagda Mór aveva ucciso Cridenbél con un'erba velenosa, e giudicando su tali basi condannò a morte il Dagda.

Ma questi gli disse: — Ciò che dici, o re dei guerrieri di Ériu, non è la «verità del regnante», perché mentre ero al lavoro Cridenbél continuava a importunarmi e mi diceva «Dammi i tre pezzi migliori della tua porzione, Dagda; il mio mangiare è cattivo questa sera». Sarei morto se non mi avessero aiutato tre monete d'oro che ho trovato oggi: le ho messe nella mia razione e poi le ho date a Cridenbél, perché l'oro era la cosa migliore che mi stava di fronte. Perciò l'oro è nel ventre di Cridenbél ed egli è morto.

— La cosa è chiara — disse Bress. — Fate aprire il ventre del satirista per vedere se dentro c'è l'oro. Se non lo si trova morirai; se lo si trova avrai salva la vita.

Si squarciò il ventre del satirista e nel suo stomaco vennero ritrovate le tre monete d'oro. E il Dagda fu salvo.

5 - IL COMPENSO DEL DAGDA MÓR

l mattino dopo il Dagda Mór tornò al suo lavoro e Óengus Mac Óc gli si avvicinò e gli disse: — Presto avrai terminato il tuo lavoro; non chiedere altro compenso se non che ti siano condotte le mandrie di Ériu e fra quelle scegli una giovenca scura, dal mantello nero, docile e vigorosa.

Il Dagda terminò la costruzione del ráth e Bress gli domandò che cosa volesse come ricompensa per la sua fatica. Rispose il Dagda: — Chiedo che sia radunato in una sola piana tutto il bestiame di Ériu.

Il re fece come il Dagda aveva chiesto, e il Dagda scelse la giovenca che il Mac Óc gli aveva indicato. A Bress sembrò una cosa stolta: aveva pensato che il Dagda avesse chiesto qualcosa di più.

6 - MALGOVERNO DI BRESS

Bress e Cú Brea
Illustrazione di Jim Fitzpatrick (1952-)
Museo: [Jim Fitzpatrick. The Silver Arm]►

llorché Bress ebbe assunto la sovranità, permise che tre re dei Fomóire, Elatha mac Delbáeth, Indech mac Dé Domnainn e Tethra, imponessero tributi su Ériu, e da allora non di fu più fumo da un tetto che non fosse soggetto al loro tributo.

Dunque Bress impose pesanti tasse e si appropriò dei tesori e persino del cibo della sua gente. Le Túatha Dé Danann, popolo dei suoi parenti materni, provavano risentimento verso di lui, perché a casa di Bress i loro coltelli non si sporcavano di grasso e il loro alito non sapeva mai di birra. Nella dimora di Bress non si coltivava alcun divertimento, non vi erano poeti, bardi, satiristi, arpisti, suonatori di cornamusa o buffoni che li divertissero. I loro atleti non facevano più gare, né si vedevano i loro campioni mettere alla prova la loro abilità di fronte al re.

Anche i campioni erano stati sottoposti a un servizio: mentre il Dagda costruiva la fortezza per Bress, compito di Ogma era portare legna da ardere alla fortezza: ogni giorno ne trasportava un fascio dalle isole della baia di Mod; e poiché era debole per mancanza di cibo, il mare gli strappava due terzi del carico. Così ne portava soltanto un terzo e riforniva la gente un giorno sì e un giorno no

7 - LA SATIRA DI COIRPRE E LA FINE DEL REGNO DI BRESS

rmai da sette anni regnava Bress, quando un giorno, un poeta, Coirpre figlio di Étaín, capitò a corte e chiese ospitalità al re. Bress lo fece accomodare in una casa misera e angusta, nella quale non c'era né fuoco né arredo né letto, e su un piattino gli vennero offerti solo tre minuscoli pani rinsecchiti.

Quando si destò, il mattino dopo, Coirpre non rivolse una sola parola di ringraziamento, ma disse:

— Senza il cibo pronto su un piatto
senza latte per nutrire i vitelli
senza casa contro il buio della notte
senza premio i cantastorie:
tale sia la sorte di Bress.

— Per Bress non ci sia più prosperità — concluse.

Fu questa la prima satira mai pronunciata in Ériu e da quel giorno la buona sorte non fu più al fianco di Bress. Allora i capi delle tribù danann andarono a parlare con il loro figlio adottivo Bress e si appellarono alle garanzie date. Bress riconobbe che il regno avrebbe dovuto essere ceduto: e da quel momento non fu considerato adatto a regnare. Tuttavia Bress chiese di poter rimanere per altri sette anni.

— Potrai, — dichiarò l'assemblea danann. — Ma i garanti stessi fino a quel termine ci assicureranno di godere di tutti i beni che ti sono stati ceduti: le case, le terre, l'oro e l'argento, le mucche e le riserve di cibo, e in più che tutti siano nel frattempo liberi da tasse e tributi.

— Avrete ciò che chiedete — disse Bress.

8 - BRESS PRESSO I FOMÓIRE

e Bress aveva chiesto questa dilazione di sette anni, era in modo da radunare i guerrieri fomóire e imporre con la forza il suo dominio sulle Túatha Dé Danann. Per questo andò da sua madre Eri e la implorò di dirgli quale fosse la sua stirpe. Ella gli narrò di come era stata sedotta da Elatha mac Delbáeth e dell'anello che egli le aveva donato e che adesso si adattava perfettamente al dito di Bress.

Messo al medio l'anello di Elatha, Bress, s'imbarcò con sua madre e col suo seguito per il paese dei Fomóire, che allora si trovava nei síde. Penetrarono in quei luoghi incantati e giunsero in una bellissima valle dove erano radunati molti gruppi di uomini. Raggiunsero il gruppo più bello e venne loro domandato chi fossero. Risposero che erano gente di Ériu. I Fomóire sfidarono Bress a varie tenzoni amichevoli, perché a quel tempo era costume, quando un gruppo di uomini si recava al raduno di un altro gruppo, sfidarsi a giochi di competizione.

Fecero una gara di corsa con i cani e con i cavalli, e nell'uno e nell'altro caso, i cani e i cavalli danann furono più veloci di quelli fomóire. Poi fu chiesto loro se avessero qualcuno abile nei giochi di spada, e non si trovò che lo stesso Bress. Ma quando questi mise mano all'elsa, Elatha riconobbe l'anello che Bress portava al dito e domandò chi fosse quel guerriero. Rispose per lui Eri, e disse al re che Bress era suo figlio e gli raccontò l'intera storia.

Elatha era preoccupato e chiese a Bress: — Quale bisogno ti ha condotto fuori dal regno che governavi?

Bress rispose: — Null'altro mi ha condotto se non la mia ingiustizia. Ho spogliato le Túatha Dé Danann di beni, di tesori e del loro stesso cibo. Mai fino a ora erano stati loro imposti tasse o tributi.

— È male — disse allora Elatha. — Meglio sarebbe la loro prosperità piuttosto che schiacciarli; meglio per te ricevere richieste che maledizioni. Perché sei venuto?

— Sono venuto a chiederti dei guerrieri — disse Bress. — Voglio riprendermi quella terra con la forza.

— Tu non hai diritto di riprenderti con un'azione ingiusta quello che non sei riuscito a conservare giustamente — gli disse Elatha. E gli consigliò di rivolgersi a Indech mac Dé Domnainn, re dei Fomóire, e al suo campione Balor, per sentire quale consiglio e quale aiuto gli avrebbero dato.

Ascoltata la richiesta di Bress, questi decisero di imporre con la forza il dominio e i tributi sulle Túatha Dé Danann, radunarono tutte le forze da Lochlainn verso ovest fino a Ériu, formando un unico ponte di barche dalle Insí Gall a Ériu. Mai giunse in Ériu esercito più terribile e spaventoso di quello dei Fomóire: andavano a gara in quella spedizione gli uomini che venivano da Lochlann e quelli che venivano dalle Insí Gall.

Elatha insegna a Bress una verità che ogni re dovrebbe conoscere: in una battaglia la vittoria va a chi combatte per la causa più giusta. Elatha lo aiuterà perché è il suo dovere di padre, ma sa che coinvolgerà il suo popolo in un'impresa disastrosa

Fonti

1-9 Cath Maige Tuired
Míchél Ó Cléirigh [Michael O'Grady]: Annála Ríoghdhachta Éireann

I - ERI ED ELATHA

Stando alla semplicistica interpretazione di De Vries, Eri sarebbe una variante di Ériu, la dea eponima d'Irlanda, simbolo della suprema regalità sull'Isola di Smeraldo (De Vries 1961). Ciò spiegherebbe la sua unione con Elatha, re dei Fomóire, il cui nome sembra invece sia legato a una radice indicante la «conoscenza» (Rhŷs 1888 | MacCulloch 1911).

Elatha si sarebbe congiunto a Eri per ottenere la regalità sull'Irlanda, secondo un modello tipico del concetto irlandese della sovranità: tutti i re supremi d'Irlanda sono infatti considerati «sposi» di Ériu. Dati questi presupposti, è ovvio che il figlio di Elatha e di Eri è destinato a diventare re d'Irlanda: ed è infatti quanto accade a Eochaid Bress, che viene eletto sovrano delle Túatha Dé Danann dopo Núada.

L'interpretazione di De Vries è stata accettata dalla maggior parte degli autori, tanto che l'identificazione tra Eri ed Ériu viene pacificamente data per scontata nei testi divulgativi di mitologia irlandese. Tuttavia, a ben guardare, tale interpretazione si regge soltanto sulla somiglianza dei nomi. Lasciamo pure perdere il fatto che la maggior parte delle fonti antiche distingue nettamente Ériu da Eri, ma entriamo in dettaglio ed esaminiamo attentamente i particolari del mito che riguarda quest'ultima.

Il primo punto da notare è che la regalità di Bress non è una vera regalità (il Dagda stesso rivelerà la difettosa regalità di Bress inducendolo a un giudizio errato), segno che Eri ha poco a che fare con le prerogative di Ériu. Inoltre, dopo la cacciata di Bress, viene detto che Eri andrà ad abitare col figlio presso i Fomóire, cosa davvero inconcepibile per un personaggio che si pretende di identificare con la dea eponima di Irlanda, simbolo della suprema regalità sull'Isola di Smeraldo!

Altri autori, puntualizzando questi dettagli, sono giunti all'ipotesi contraria, ovvero, che Eri sia un'anti-Ériu: che non rappresenti la regalità d'Irlanda, ma la sua antitesi, la falsa regalità di chi sale al trono senza esserne davvero degno. È un'interpretazione un po' eccessiva, ancorché interessante. In mancanza di maggiori indicazioni, forse, la cosa migliore è tenere Eri per distinta da Ériu e sospendere il giudizio.

Vi sono tuttavia altri strani dettagli, nell'episodio dell'incontro di Eri ed Elatha, tali da sollevare il sospetto che il mito nasconda una complessità e una profondità maggiore di quanto non sia stato tramandato dal testo del Cath Maige Tuired. Tra i molti particolari, notiamo ad esempio il dettaglio che Elatha ed Eri portano lo stesso patronimico: Elatha mac Delbáeth ed Eri ingen Delbáeth. Sappiamo dai testi genealogici irlandesi che Delbáeth mac Néit era il padre di Elatha. Ma si tratta dello stesso Delbáeth padre di Eri? Questo non lo sappiamo. Le genealogie danann conoscono altri personaggi chiamati Delbáeth, così che rimane il dubbio sull'identità del padre di Eri. Ma rimane anche il forte sospetto che non sia un caso se Elatha ed Eri abbiano lo stesso patronimico. L'episodio del loro incontro e del loro amore, in cui viene concepito uno dei protagonisti del Cath Maige Tuired, è troppo importante perché un tale dettaglio sia il risultato di un bizzarro caso e non piuttosto la scelta consapevole di un mitografo. Si ha il forte sospetto che, in una versione anteriore della vicenda, Elatha mac Delbáeth ed Eri ingen Delbáeth fossero effettivamente fratello e sorella.

Più che di un'interpretazione si tratta di una sensazione. La presentiamo come esempio della quantità dei particolari e dettagli, presenti nelle antiche opere mitologiche, di cui purtroppo il senso continua a sfuggirci.

II - EOCHAID BRESS, ANTITESI DELLA SOVRANITÀ?

La filologa Melita Cataldi, nel suo splendido lavoro di traduzione e commento al Cath Maige Tuired, si sofferma sulla figura di Eochaid Bress, questo strano eroe «negativo» del mito irlandese, e rivela con attenzione il perfetto gioco di valenze e simmetrie inerenti alla falsa sovranità di Bress, evidenziando l'antitesi che mette in opposizione Bress a Lúg Lámfada.

Che la sovranità di Bress sia difettosa si nota innanzitutto dal fatto che la sua intronizzazione si svolge secondo un procedimento contrario alle tradizioni regali, in quanto sono le donne, e non l'assemblea dei guerrieri, a insediarlo a Temáir al posto di re Núada che nella prima battaglia di Mag Tuired ha perduto la sovranità insieme al suo braccio.

Il punto fondamentale, secondo la Cataldi, è che Bress discende dalle Túatha Dé Danann solo in linea materna, essendo il padre Elatha un re dei Fomóire. Un passo del Cath Maige Tuired afferma infatti che Bress non apparteneva per nascita alle Túatha Dé Danann ma era stato adottato. La qual cosa secondo l'antico diritto celtico, lo poneva in una situazione assai delicata. Egli avrebbe potuto ripudiare l'adozione e ritornare a essere un fomoriano con tutti i vincoli di sangue e di lealtà che la cosa implicava.

Sembra essere stato questo il timore degli uomini delle Túatha Dé Danann al momento dell'insediamento di Bress in Temáir. Da qui la ragione per cui Bress era stato costretto a consegnare degli ostaggi come garanti del fatto che avrebbe spontaneamente lasciato il potere se si fosse mostrato inadatto al trono. In questo modo, se egli avesse ripudiato l'adozione, quei garanti, suoi parenti in linea materna, avrebbero perso ogni valore e Bress sarebbe rimasto senza vincoli legali con la razza dei suoi sudditi. (Cataldi 1985)

Che Bress non detenga un'autentica regalità si dimostra nel corso del racconto, innanzitutto dal fatto che pone le Túatha Dé Danann in condizione di sudditanza nei confronti dei Fomóire, e poi costringendo i campioni danann a lavori infamanti, indegni del loro rango e contrari all'ordine sociale. Sono il Dagda Mór e suo figlio Óengus Óc a smascherare le pretese di Bress. Portandogli davanti il caso della morte di Cridénbel, lo inducono a esprimere un giudizio errato. Ricordiamo che in irlandese il concetto di regalità era espresso dal termine fír flaitheman «verità del regnante», e il falso giudizio di Bress induce il Dagda a dichiarare: «Questa non è la verità del regnante!». In altre parole, Bress non è degno a occupare il posto di Re Supremo.

Ugualmente astuto il consiglio di Óengus Óc di riunire di tutto il bestiame d'Irlanda, in modo che il Dagda possa operare la sua strana scelta. Oltre al tentativo di far cadere Bress in un secondo giudizio errato allorché avesse giudicato piccola la ricompensa che il Dagda aveva richiesto per il suo lavoro, questa richiesta nasconde un tranello giocato ai Fomóire, per il quale il Dagda riuscirà a riprendersi tutte le mandrie confiscate. (Cataldi 1985)

Ma è Coirpre il satirista a dare al re il colpo di grazia con le parole:

Cen colt for críb cerníne
cen gert ferba fora n-assa athirni
cen adba fir fo druba disorchi
cen díl dámi resi
rob sen Brisse.

Senza il cibo pronto su un piatto
senza latte per nutrire i vitelli
senza casa contro il buio della notte
senza premio i cantastorie:
tale sia la sorte di Bress.

Cath Maige Tuired

L'astuzia di questa satira consiste nel non essere impugnabile da Bress, poiché essa vuole soltanto che la condizione di Bress sia uguale a quella che ha offerto a Coirpre. Questi usa la potenza della parola satireggiatrice per rendere esplicità la verità. Trattato anch'egli senza riconoscimento del suo valore professionale, come Ogma e il Dagda, lo manifesta in parole definitive, determinando la rovina del re avaro. Per i Celti infatti la generosità di un sovrano consisteva nel rispettare le reciproche obbligazioni con i sudditi, basate sullo scambio equilibrato di doni e controdoni. Dopo la satira di Coirpre, Bress è costretto a rinunciare al trono, mettendo fine al suo regno davvero poco brillante. (Cataldi 1985)

In seguito, come vedremo, Bress tornerà in Ériu alla testa dell'esercito fomoriano e tenterà di riconquistare il trono. Ma a contrastarlo troverà un altro mezzo fomoriano, Lúg Lámfada. Costui discende dalle Túatha Dé Danann per linea paterna e solo per linea materna dai Fomóire, ragion per cui la sua regalità presso le Túatha Dé si rivelerà legittima e potrà sconfiggere Bress e i suoi alleati nella seconda battaglia di Mag Tuired. (Cataldi 1985)

L'analisi della Cataldi s'incentra sull'opposizione tra Bress e Lúg, così come compare nella Cath Maige Tuired, Bress e Lúg sono personaggi complementari. Il primo di padre fomoriano e madre danann, il secondo di padre danann e madre fomóire, e in entrambi i casi è l'ascendenza paterna a decidere quali sono i più profondi vincoli di lealtà di ciascuno dei due personaggi. Sconfitto, Bress potrà tuttavia salvare la vita insegnando alle Túatha Dé Danann come seminare, mietere e lavorare la terra. (Cataldi 1985)

III - CONFRONTO CON ALTRI TESTI: DISTINZIONE DELLE PARTI

Fermo restando l'ottimo studio di Melita Cataldi alla Cath Maige Tuired, rimane il fatto che le valenze e le simmetrie da lei indicate non sono così semplici, e i rapporti che intercorrono tra Túatha Dé Danann e Fomóire sono assai più complessi di quanto non traspaia dal testo analizzato. (¹)

La prima perplessità sorge dall'episodio del concepimento di Bress. Qui, l'uomo che si presenta a Eri, e che si rivelerà essere Elatha re dei Fomóire, ha ben poco dell'aspetto grottesco generalmente associato ai Fomóire. Al contrario, viene descritto come un uomo di assoluta eleganza e bellezza, tanto che già un secolo fa Charles Squire aveva finito per paragonarlo al Satana di Milton (Squire 1911). L'interpretazione di Squire era viziata dalla tradizionale immagine dei Fomóire quali esseri deformi e mostruosi, con la logica conseguenza che il nobile aspetto di Elatha non poteva che nascondere un animo malvagio. In realtà, nella Cath Maige Tuired, Elatha appare tutt'altro che malvagio. Il suo profondo senso di giustizia traspare anche anche dal rimprovero che muove a Bress, dopo che il giovane re spodestato è venuto a chiedere il suo aiuto nella guerra che intende muovere alle Túatha Dé Danann. «Tu non hai diritto di riprenderti con un'azione ingiusta quello che non sei riuscito a conservare giustamente» avverte Elatha.

Queste perplessità sono ancora più evidenti se andiamo a confrontare la Cath Maige Tuired con altri noti testi genealogici irlandesi. Ed ecco la sorpresa. Sia il Lebor Gabála Érenn che i Foras feasa ar Éirinn enumerano gli stessi Dagda e Ogma tra i figli di Elatha, ponendoli quali fratelli di sangue del «malvagio» Bress! In tali genealogie Elatha appare di stirpe nemediana, essendo discendente di quello stesso Tat che è il comune progenitore delle Túatha Dé Danann. (¹)

Il gioco di simmetrie evidenziato dalla Cataldi viene così a sfumare. D'altra parte l'autrice ha basato il suo studio unicamente sul Cath Maige Tuired, analizzando l'architettura interna di questo testo. È innegabile che i contrasti e le valenze sottolineati dall'autrice facciano parte delle effettive intenzioni della composizione, come se l'ignoto autore del Cath Maige Tuired abbia voluto sorvolare alcune «scomode» genealogie per sottolineare quelle che più premevano agli scopi della sua narrazione. Perciò la Cataldi si limita a trattare Bress e Lúg come dei casi particolari di «razza mista», volutamente ignorando che le genealogie dei Fomóire e delle Túatha Dé Danann sono mescolate in modo inestricabile (MacCulloch 1911).

Certamente tutto questo è spiegabile col fatto che, durante la loro permanenza nel Lochlann (la Norvegia), i discendenti dei Clanna Nemid si erano fusi con i Fomóire. Il gruppo delle Túatha Dé Danann che in seguito avrebbe conquistato Ériu sembra essere stato un piccolo clan distaccatosi da quella coalizione. La seconda battaglia di Mag Tuired, tra Fomóire e Túatha Dé Danann, non andrebbe dunque vista come una guerra tra due razze opposte e distinte, ma come lo scontro tra il ramo principale di una stirpe e un ramo collaterale distaccatosi da esso.

IV - BRESS E FREYR: UNA POSSIBILE OMOLOGIA

Esaminando attentamente la figura di Bress, si scorge in filigrana un'antica divinità legata alla bellezza, alla ricchezza e alla fecondità, dunque appartenente alla terza funzione, secondo la tripartizione funzionale delle categorie nella società e nella religione indoeuropea. La figura irlandese di Bress sembra infatti omologa a quella norrena di Freyr. Vi sono tra le due figure dei cospicui punti di raccordo, come adesso vedremo.

Innanzitutto Freyr, pur vivendo insieme agli dèi della stirpe degli Æsir, non vi appartiene, essendo per origine uno dei Vanir: Suo padre Njörðr era il dio dei naviganti, e aveva avuto il figlio Freyr unendosi in matrimonio con la propria sorella. Anche Bress non appartiene alle Túatha Dé Danann, essendo figlio della danann Eri e del fomóir Elatha, il quale – pur non essendo detto esplicitamente legato alla navigazione – fa la sua comparsa giungendo dal mare su una barca. Inoltre, se Freyr era il frutto delle nozze incestuose di Njörðr con la propria sorella, nel mito irlandese è evidente che i genitori di Bress, pur non essendo esplicitamente detti nel testo fratello e sorella, hanno lo stesso patronimico: Elatha mac Delbáeth ed Eri ingen Delbáeth.

Pur appartenendo alla razza dei Vanir, Freyr passa tra gli Æsir alla fine di una guerra tra le due stirpi divine. In Irlanda, invece, la guerra tra Fomóire e Túatha Dé Danann avviene dopo l'adozione di Bress, anche se è detto che le due stirpi si erano alleate e parzialmente fuse prima della nascita dello stesso Bress. I dettagli non corrispondono, ma entrambi i miti si muovono evidentemente su un identico ordine di idee. Vi è poi una stretta omologia funzionale. In Scandinavia, il ricongiungimento tra Æsir e Vanir alla fine della guerra divina, riunisce le tre funzioni della tripartizione duméziliana: potere magico-sacrale e guerriero presso gli Æsir e ricchezza economica e fecondità presso i Vanir. In Irlanda, dopo la sconfitta dei Fomóire, Bress concede alle Túatha Dé Danann il potere sulla terza funzione, insegnando loro come seminare, mietere e lavorare la terra, analogamente ristabilendo l'unità delle tre funzioni.

E ancora, nel Cath Maige Tuired si racconta che Bress viene eletto re e per un certo tempo siede sul trono che era stato di Núada, ma senza averne davvero diritto. Nel poema eddico Skírnismál, Freyr siede sul trono Hliðskjálf, riservato a Óðinn anch'egli senza averne diritto. Nel mito norreno il fatto non è causa di guerra: da quel luogo Freyr s'innamora di Gerðr e per averla rinuncia alla propria spada, ragione per cui un giorno sarà costretto a gettarsi a mani nude contro il gigante Surtr, soccombendo. Quest'ultimo dettaglio non appartiene al mito irlandese, dove, tuttavia, troviamo sempre il motivo di un dio della terza funzione che si appropria di una funzione a lui estranea, causando grandi sciagure.

Bibliografia

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  • SQUIRE Charles: Mythology of Celtic People. 1912. → ID. Miti e leggende dell'antico popolo celtico. Mondadori, Milano, 1999.
BIBLIOGRAFIA
Intersezione Aree: Holger Danske
Sezione Miti: Asteríōn
Area Celtica: Óengus Óc
Ricerche e testi di Dario Giansanti e Oliviero Canetti.
Ha collaborato: Mara Ricci.
Creazione pagina: 22.04.2004
Ultima modifica: 25.08.2014
 
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